Le Filippine escono dalla lista grigia dei Paesi sotto osservazione antiriciclaggio
A seguito di una visita in loco il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI – FATF) ha tolto la settimana scorsa le Filippine dalla cosiddetta “lista grigia”. Il merito di Manila è di aver implementato le misure atte a contrastare il riciclaggio di denaro sporco e il finanziamento alle organizzazioni terroristiche.
L’inserimento in lista nel 2021
L’assemblea decisionale del GAFI si riunisce tre volte all’anno per discutere tra le altre cose dei cambiamenti nelle liste dei Paesi in zona grigia o addirittura nera. Le Filippine erano state inserite in quella grigia nel 2021, a causa dei difetti nel meccanismo di prevenzione delle attività finanziarie illecite. In quello stesso anno erano state bollate come “giurisdizioni sotto monitoraggio aumentato” anche Haiti, Sud Sudan, Filippine, Turchia e Gibilterra, mentre Malta ne era uscita. Il GAFI aveva espresso inquietudine soprattutto con riferimento ai cosiddetti POGO (Philippine Offshore Gaming Operators), le società di gioco d’azzardo indirizzate alla clientela straniera. Lo scorso luglio il presidente Ferdinand “Bongbong” Marcos Jr. le ha messe fuorilegge per via dei loro collegamenti col mondo del crimine organizzato.
Miglioramenti graditi
La GAFI ha gradito il significativo progresso delle Filippine nel miglioramento dei suoi standard di antiriciclaggio (AML) e di contrasto al finanziamento del terrorismo (CFT). L’ente internazionale, con sede a Parigi, loda gli sforzi di Manila di ovviare alle “mancanze strategiche” da esso evidenziate nel 2021 e incoraggia il Paese a continuare questo lavoro. Dopo tre anni il GAFI ha stabilito che le Filippine hanno completato sostanzialmente il piano d’azione da esso suggerito. Le autorità locali si sono dette liete della decisione e hanno sottolineato come d’ora in avanti sarà più semplice effettuare trasferimenti monetari internazionali. Ne trarranno vantaggio i tanti filippini che lavorano all’estero e mandano le rimesse a casa.
Laos e Nepal nella lista grigia
Quest’anno sono finiti nella lista grigia due Paesi asiatici, il Laos e il Nepal. Il primo, pur avendo secondo il GAFI “fatto dei progressi” in alcuni ambiti, ha ancora dei problemi seri nel controllo dei casinò, degli istituti di credito e delle società con sede nelle zone economiche speciali. Il secondo deve a sua volta intensificare le verifiche sulle banche commerciali, le case da gioco e il settore immobiliare. Inoltre deve migliorare la capacità di indagare sui casi di presunto riciclaggio di denaro.

Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.