Tunisia. Al via le Giornate delle Arti di marionette di Cartagine, Italia ospite d’onore della kermesse internazionale
L’Istituto italiano di cultura di Tunisi e l’Ambasciata d’Italia in Tunisia sosterranno la partecipazione al festival di due importanti compagnie italiane alla quinta edizione delle Journées des Arts de la Marionnette de Carthage (Jamc), il festival internazionale delle marionette organizzato presso la Cité de la Culture a Tunisi, dal 3 al 10 febbraio. La compagnia “𝐅𝐢𝐠𝐥𝐢 𝐝’𝐀𝐫𝐭𝐞 𝐂𝐮𝐭𝐢𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨” 𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐫𝐦𝐨, alla presenza del maestro puparo 𝐌𝐢𝐦𝐦𝐨 𝐂𝐮𝐭𝐢𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨, presenterà lo spettacolo “𝐋’𝐢𝐧𝐟𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐎𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝𝐨”, mentre il 𝐓𝐞𝐚𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐫𝐚𝐠𝐨 𝐝𝐢 𝐑𝐚𝐯𝐞𝐧𝐧𝐚 parteciperà alla kermesse con un classico dei classici delle storie di burattini, “𝐏𝐢𝐧𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨”.
L’Italia partecipa come Paese ospite d’onore al festival internazionale organizzato dal Centro nazionale delle Arti delle Marionette, un’istituzione sostenuta dal ministero tunisino della Cultura per tutelare e promuovere una delle più antiche forme di teatro, molto amata in Tunisia e in tutto il Mediterraneo. L’edizione di quest’anno è stata dedicata alla memoria del defunto artista tunisino delle marionette, Assaad Mawash, e vedrà la partecipazione di circa 100 burattinai provenienti da 19 Paesi guidati dall’Italia, oltre alla Tunisia, Iraq, Siria, Kuwait, EAU, Arabia Saudita, Spagna, Francia, Italia, Germania, Polonia, Grecia, Repubblica Ceca, Regno Unito, Austria, Ungheria, Paesi Bassi, Portogallo e Brasile. In programma, cinquantacinque spettacoli di marionette, un palinsesto rivolto agli anziani e tanta magia. Di cui, il mondo ha oggi più che mai bisogno. Tocca ancora all’arte emozionare, unire e nutrire gli animi di grandi e bambini come solo le marionette sanno fare da secoli.
𝐋𝐚 𝐂𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐢𝐚 “𝐅𝐢𝐠𝐥𝐢 𝐝’𝐀𝐫𝐭𝐞 𝐂𝐮𝐭𝐢𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨”
Si esibisce per la prima volta in Tunisia la storica compagnia palermitana di Mimmo Cuticchio. Erede della più importante famiglia di pupari siciliani, Mimmo fonda a Palermo la compagnia nel 1971 e da allora opera nel centro storico della città siciliana conservando e tramandando un enorme patrimonio di tecniche tradizionali e offrendo al pubblico di grandi e bambini di tutto il mondo spettacoli sulle storie dei paladini. Nel 2008 l’UNESCO riconosce l’opera dei pupi come “patrimonio immateriale dell’umanità”, suggellando l’importanza culturale di quest’arte e dei suoi principali interpreti.
𝐋’𝐢𝐧𝐟𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐎𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝𝐨
Il mito del grande eroe invincibile di Orlando non si limita alla sua maggiore età, quando, come primo paladino di Carlo Magno, compirà le gesta più mirabolanti. La leggenda vuole che sin dalla più tenera età, nonostante la dolorosa lontananza dal padre Milone, abbia fatto vedere di che stoffa era fatto. Lo spettacolo adatto anche ai più piccoli sintetizza le infinite avventure di Orlando bambino.
Eccellenza italiana nel mondo delle marionette
La direttrice artistica del festival, Mounia Al-Masadi, già presidente del Centro nazionale delle Marionette, ha confermato che la scelta dell’Italia come ospite d’onore è dovuta alla tradizione di questo vicino paese europeo nel teatro delle marionette, confermando il talento e l’eccellenza dei nostri burattinai. Al-Masadi ha affermato che questa edizione verrà inaugurata alla Città della Cultura di Tunisi, con spettacoli in altri spazi come la Quarta Sala delle Arti, la Casa del Teatro al Bardo e il Villaggio SOS Gammarth, una struttura che si occupa di minori più vulnerabili. Gli spettacoli del festival toccheranno anche la regione di Qalaat al-Andalus, nella provincia di Ariana, Siliana e Kairouan, con l’obiettivo di raggiungere il pubblico su tutto il territorio tunisino, secondo una “strategia di decentramento culturale”.
L’omaggio alla Palestina
L’edizione di questo festival internazionale rende anche omaggio alla popolazione palestinese, la locandina dell’evento prevede uno sfondo viola con al centro un burattino rappresentante un bambino, i cui fili sono sorretti da delle colombe bianche. La marionetta rappresenta Yousef, un bambino palestinese, di sette anni, ucciso da un raid israeliano a Gaza. Le immagini della madre che cercava Yousef tra le macerie aveva scosso il mondo, o almeno avrebbero dovuto.
Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.
