Romania, esplosione di una nave merci: Bucarest non esclude l’ipotesi di una mina ucraina

Romania, esplosione di una nave merci: Bucarest non esclude l’ipotesi di una mina ucraina

22 Settembre 2023 0

Sono cominciate le indagini delle autorità romene sul caso del cargo danneggiato da un’esplosione. Il fatto è avvenuto non lontano dalla costa del Mar Nero nei pressi della foce del Danubio. Le autorità tengono in considerazione principalmente due ipotesi: un guasto o una negligenza nella sala macchine oppure il contatto con una mina piazzata dalla Marina ucraina.

L’esplosione del cargo africano

Ad essere finita fuori uso è stata la nave mercantile Seama, battente bandiera del Togo, colpita da un’esplosione la mattina del 20 settembre. Il fatto è avvenuto a circa 10 miglia nautiche dal delta del Danubio, al largo della porto romeno di Sulina. L’equipaggio, composto da dodici persone di diverse nazionalità, fra cui turchi, siriani, un libanese e un egiziano, è stato evacuato prontamente dai soccorritori dell’ARSVOM (Agenția Română de Salvare a Vieții Omenești pe Mare), subordinati al Ministero dei Trasporti.

Le indagini romene

Ricevuta la notizia dell’esplosione, il Ministero della Difesa romena ha immediatamente inviato sul posto un elicottero, una nave dragamine e dei sommozzatori specializzati. Le operazioni militari del conflitto russo-ucraino avevano costretto Bucarest a perfezionare la relativa procedura di monitoraggio e “pulizia” dalle mine della sua porzione di Mar Nero. Non sarebbe infatti la prima volta che una mina piazzata dalla Marina ucraina fa dei danni o si avvicina troppo alla costa romena, spinta dal vento e dalle correnti. Ora le autorità romene dovranno stabilire cosa è accaduto al cargo Seama, partendo da questa e da altre versioni.

Le ipotesi di Bucarest

Il ministro dei Trasporti romeno Sorin Grindeanu ha dichiarato che al momento le cause dello scoppio non sono chiare. Potrebbe trattarsi sia di una mina che di una malfunzionamento nella sala macchine, ma il primo ministro Marcel Ciolacu propende per l’ipotesi della mina, pur chiedendo prudenza nelle conclusioni. L’autorità navale di Bucarest ha infatti detto di non aver visto, almeno per ora, tracce di un ordigno marino, mentre ai sommozzatori servirà del tempo per ispezionare il relitto. Anche il sindaco della città di Costanza ha affermato che è maggiormente probabile si sia trattato di un’esplosione interna alla nave.

Il governo romeno è già stato oggetto di polemiche per i suoi cambi di versione, come nel caso dei resti di droni caduti sul suo territorio. Bucarest aveva prima smentito i comunicati ucraini che incolpavano i russi, facendo poi marcia indietro e dando con Kiev, per non discostarsi dalla linea di Bruxelles e Washington che i Paesi NATO devono di fatto seguire nel loro rapporto con l’opinione pubblica.

I commenti di Kiev e le mine ucraine

Le autorità ucraine, invece, non hanno rilasciato alcun commento sull’accaduto, giustificandosi dicendo che si tratta di un fatto avvenuto in acque romene. Fino ad oggi Kiev ha piazzato mine nella zona del Mar Nero verso la Romania, nel timore di uno sbarco russo presso Odessa.  E in effetti è già accaduto che tali mine venissero sospinte fino alle acque sotto la giurisdizione di Bucarest. Poco più di un mese fa, una mina presumibilmente ucraina ha colpito un molo della città di Costinești, importante località balneare nel sud della Romania. Fortunatamente non ha provocato vittime.

Vi erano stati invece un morto e un ferito in un caso simile avvenuto proprio sulla riviera di Odessa. Che l’Ucraina conduca azioni ambigue o addirittura una “guerra sporca” – tramite l’uso anche di mine terrestri antiuomo – era stato rilevato da relazioni di Amnesty International e dello Human Rights Watch. Ma poi tali organizzazioni sono state travolte dalle pressioni di alcuni governi occidentali che desideravano “correggere” in meglio l’immagine delle Forze ucraine impegnate nel conflitto. Oggi però sono cominciate le indagini delle autorità romene sul caso del cargo danneggiato da un’esplosione, non lontano dalla costa del Mar Nero nei pressi della foce del Danubio. Le autorità tengono in considerazione le ipotesi di un guasto e quella di una mina piazzata dalla Marina ucraina.

Redazione Strumenti Politici
Redazione Strumenti Politici

Iscriviti alla newsletter di StrumentiPolitici