Nepal in controtendenza, l’estensione delle foreste sta aumentando

Nepal in controtendenza, l’estensione delle foreste sta aumentando

19 Febbraio 2023 0

Per l’ecologia del Nepal il 2023 è iniziato all’insegna di notizie incoraggianti. Il grande aumento dell’estensione delle foreste è ormai un dato di fatto, così come la protezione della biodiversità e il ritorno degli animali selvatici e protetti, prima su tutte la tigre.

Foreste raddoppiate e zone umide protette

Il NASA Earth Observatory, ente che si occupa di pubblicare on-line le immagini satellitari e le informazioni scientifiche su clima e ambiente, ha recentemente reso note le mappe della riforestazione in Nepal. Dopo trent’anni dalla legge sulla selvicoltura del 1993, è possibile verificare gli ottimi risultato. L’estensione delle foreste infatti è quasi raddoppiata e la ricrescita è avvenuta soprattuto alle medie altezze, cioè sulle colline sotto l’Himalaya.

La normativa ha concesso alle comunità locali di occuparsi esse stesse delle foreste del luogo e oggi un terzo di esse è gestito direttamente dai villaggi. In questo modo il governo ha responsabilizzato le comunità a prendersi cura degli alberi da cui dipende parte della loro economia e della loro stessa sopravvivenza, dal momento che dalle foreste gli abitanti possono trarre medicinali e cibo per sé e per i propri animali. Dunque, sono interessati a che non vengano sfruttate esclusivamente per fare legname o abbattute per fare spazio ai pascoli. Questi due fenomeni avevano portato il Nepal negli anni ’70 sull’orlo di una crisi ambientale, fatta di frane e alluvioni sempre più frequenti. Un’altra importante caratteristica ambientale del Nepal sono le zone umide. Questi territori paludosi sono definiti come i “reni” dell’ecosistema perché filtrano le sostanze che passano dall’acqua e sono inoltre ricchissimi in termini di biodiversità.

Le zone umide coprono circa il 6% della superficie del Nepal e ospitano 193 specie diverse di uccelli, 91 di flora e 89 di fauna fragile. Rappresentano una sorta di ultimo rifugio per le varietà selvatiche di alcune piante addomesticate, e sono un habitat per gli uccelli migratori. Il 2 febbraio si è celebrata la Giornata mondiale delle zone umide (World Wetlands Day), e il tema di quest’anno è il loro ripristino.

Apparizioni di tigri e di altre specie in pericolo

Un’altra buona notizia riguarda le apparizioni di tigri in alcune zone del Paese. Si tratta della sottospecie locale della cosiddetta Panthera tigris tigris, che vive dalle pianure alluvionali meridionali fino alle colline nell’area del Chure, ma che è stata avvistata persino sulla lontana catena del Mahabharat, 2mila metri più in alto rispetto al suo habitat consueto.

La ragione per cui le tigri si sono spinte fino a queste altitudini sembra dipendere dall’aumento del loro numero: alcune tigri sono quindi andate alla ricerca di territori non ancora rivendicati dagli esemplari dominanti. Nel 2020, grazie al programma del WWF chiamato Terai Arc Landscape, sono state piazzate 62 trappole fotografiche, i cui risultati confermano la presenza di tigri e quella di molte altre specie fragili o in pericolo, come la iena striata (Hyaena hyaena), il pangolino indiano (Manis crassicaudata) e il panda rosso (Ailurus fulgens).

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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