Myanmar chiude passaggio di confine con Thailandia: commerci bloccati, prezzi alle stelle

Myanmar chiude passaggio di confine con Thailandia: commerci bloccati, prezzi alle stelle

25 Agosto 2025 0

Il Myanmar ha imposto una prolungata chiusura di un importante posto di confine con la Thailandia, nella regione orientale del Karen. La decisione sta provocando enormi disagi non soltanto alla circolazione, ma soprattutto al commercio e dunque ai consumatori. A rimetterci in primis sono proprio i cittadini birmani.

La decisione del Myanmar

Le autorità militari di Naypyidaw ha adottato questa drastica misura allo scopo di soffocare i traffici illegali che finanzierebbero le attività dei ribelli armati. In tale ottica sta cercando di riorganizzare i commerci frontalieri e centralizzarne gli introiti. Khin Maung Myint, ministro del Commercio del Karen, ha spiegato che si tratta di un ordine precedentemente discusso col governo thailandese. Quest’ultimo ha tenuto aperto il passaggio dalla propria parte, presso la città di Mae Sot. I birmani hanno invece chiuso la dogana che serve Myawaddy, la città dirimpettaia, impedendo così il transito a centinaia di camion carichi di merci provenienti dalla Thailandia. Per andarsi a rifornire di vari beni, i birmani stanno quindi attraversando in moto o in automobile il primo Ponte dell’Amicizia, confine lasciato aperto dalle autorità thailandesi.

I prezzi schizzano alle stelle

Il blocco ha creato subito una grave carenza di beni essenziali come cibo e carburante. A Myawaddy i prezzi sono schizzati alle stelle, perché chi aveva delle scorte in magazzino ora le sta vendendo il più caro possibile. La benzina è quasi raddoppiata. Si erano rifugiati proprio a Myawaddy centinaia di migliaia di birmani fuggiti dalle violenze della guerra civile. Oggi è il centro della operazioni della giunta militare che vuole riprendere il controllo della zona di confine con la Thailandia e dei relativi commerci.

La crisi della Thailandia

Bangkok deve a sua volta vedersela con altri tre fronti di crisi. Quello meridionale, dove i separatisti islamici hanno ricominciato a provocare rivolte. Quello sud-orientale, dove il conflitto con la Cambogia è sospeso grazie a una tregua non molto solida. Quello interno, con la premier Paetongtarn Shinawatra che presto sarà giudicata dalla Corte Costituzionale e probabilmente deposta. La sua maggioranza è troppo risicata per garantire la continuazione dell’attuale governo. Con tutta probabilità si andrà a nuove elezioni. Lo scandalo era scoppiato da una telefonata compromettente che aveva avuto a giugno con l’ex premier cambogiano Hun Sen.

Redazione Strumenti Politici
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