Le Maldive vietano l’ingresso ai cittadini israeliani
Il 15 aprile le Maldive hanno stabilito con effetto immediato il divieto di ingresso ai cittadini israeliani. Come spiegato dal presidente Mohamed Muizzu, il motivo della decisione è la volontà di mostrare una “risoluta solidarietà” al popolo palestinese per i massacri subiti a Gaza e una ferma condanna alle azioni di Tel Aviv.
I motivi della decisione
Con l’approvazione votata dal parlamento maldiviano al terzo emendamento alla legge che regola l’immigrazione, e la ratifica data subito dopo dal presidente, i detentori di passaporto israeliano non potranno più entrare nel Paese. Muizzu ha descritto l’emendamento come un chiaro riflesso della nostra posizione rispetto alle atrocità ancora in corso in Palestina e ha inoltre parlato del “genocidio” commesso da Israele a Gaza. Le Maldive, Paese musulmano, continuano a chiedere di dichiarare Israele responsabile ai sensi del diritto internazionale. Il governo di Male sostiene una Palestina indipendente e sovrana con i confini precedenti al 1967 e Gerusalemme Est come capitale.
Le relazioni fra Maldive e Israele
Da molti decenni i rapporti fra Maldive e Israele sono altalenanti. Nel 1974 vennero sospese le relazioni diplomatiche, ma nei primi anni ‘90 Male concesse ai turisti israeliani di visitare l’arcipelago e dal 2010 al 2018 furono mantenuti accordi di cooperazione non ufficiali. Tuttavia, con l’avvio delle operazioni militari a Gaza, anche i partiti di opposizione maldiviani hanno iniziato a fare pressione sul governo per compiere un gesto che esprimesse contrarietà. La via più rapida è stata dunque di proibire l’ingresso ai turisti israeliani: nel 2024 sono stati 11mila, meno dell’1% del totale di stranieri giunti sull’arcipelago. Fino a febbraio invece sono stati appena 59. Già nel 2023, comunque,il Ministero degli Esteri di Tel Aviv aveva esortato i cittadini a non recarsi alla Maldive, mettendo in guardia contro un sentimento anti-israeliano fomentato dagli stessi politici maldiviani.

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