Islanda, ultima Thule di pace e sicurezza sociale?

Islanda, ultima Thule di pace e sicurezza sociale?

14 Ottobre 2022 0

L’Islanda è tradizionalmente in cima alle classifiche mondiali della sicurezza sociale, registrando da sempre un numero molto ridotto di crimini violenti. Sono estremamente basse, in particolare, le cifre delle morti causate da arma da fuoco. Per questo motivo hanno fatto scalpore le tre sparatorie avvenute nelle ultime settimane, nelle quali alcune persone sono decedute. A ciò si è aggiunto l’arresto di quattro uomini che secondo gli inquirenti stavano preparando atti terrostici contro edifici governativi, e a questo scopo avevano accumulato armi e munizioni. Helgi Gunnlaugsson, professore di criminologia della facoltà di Sociologia dell’Università d’Islanda, racconta il senso di allarme che ora si percepisce fra gli islandesi a proposito delle recenti notizie: È accaduto in modo inaspettato; non abbiamo questo genere di problemi in Islanda. (…) Bisogna sapere che il possesso di armi da fuoco è elevato in Islanda, ma la cultura che sta alla sua base è legata alla caccia o al collezionismo. Tuttavia, le armi semi-automatiche vengono importate in numero sempre maggiore: si è passati dalle due unità del 2018 ai 252 pezzi del 2020. Il processo per l’ottenimento di un porto d’armi è abbastanza complesso sul piano burocratico, così come l’acquisto di un’arma da fuoco, ma anche in risposta ai ultimi fatti tragici il ministro della Giustizia Jón Gunnarsson ha detto di voler rendere tali norme ancora più limitanti. Un’altra soluzione suggerita dal Ministro contro l’emersione di problemi legati ai crimini violenti è quella di dotare di armi i poliziotti che effettuano giri di pattuglia, sebbene lo stesso Gunnarsson non abbia offerto dettagli al riguardo.

L’Islanda rimane comunque un Paese di gran lunga più sicuro e sereno degli Stati Uniti d’America: è questa l’opinione della celebre cantante islandese Björk, che negli ultimi vent’anni ha risieduto per lunghi periodi con la sua famiglia a New York. In un’intervista rilasciata al giornale musicale Pitchfork a proposito del suo ultimo album uscito a settembre, Björk ha parlato del suo ritorno in patria e della situazione della società americana: La violenza negli USA è di una portata tale da non riuscire nemmeno a immaginarla. (…) Negli States, essendo una semplice isolana, tutta quella violenza era semplicemente troppa per me. Dunque l’Islanda è ancora “un’isola felice” a livello di tranquillità e di godibilità della vita. Il marchio americano di yogurt “Siggi” (di proprietà dell’azienda islandese Milk & Skyr Corporation) ha lanciato una speciale offerta di lavoro: si tratta di risiedere in Islanda da uno a sei mesi e operare in qualità di Chief Simplicity Offi-skyr, con una retribuzione fino a 50mila dollari. Il lavoro consiste, tra le altre cose, nell’identificare “i modi migliori per vivere davvero una vita semplice”, facendo foto e video dei paesaggi islandesi e mangiando cibo locale per suggerire nuovi gusti per la produzione del marchio.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

Iscriviti alla newsletter di StrumentiPolitici