Investment Africa 2025, la Tunisia si afferma come hub per gli investimenti

Investment Africa 2025, la Tunisia si afferma come hub per gli investimenti

27 Settembre 2025 0

Si è svolto a Tunisi dal 25 al 27 settembre Investment Africa 2025 radunando decine di aziende italiane e tunisine, istituzioni economiche e diplomatiche di Italia e Tunisia, per sostenere nuove possibili sinergie ed espansioni tra Europa e Africa. Intervenendo venerdì al forum economico, l’ambasciatore d’Italia in Tunisia, Alessandro Prunas, ha ribadito la profondità dei legami economici tra i due paesi all’insegna dell’economia della crescita.

Sandro Fratini, presidente del centro d’affari italo-tunisino Delta Center, promotore dell’iniziativa insieme a Confimprese Italia e Confimprese Tunisia, in collaborazione con Conect e il sostegno di Ice Agenzia, ha sottolineato che la Tunisia si sta affermando come un hub strategico in Africa, con sempre più aziende tricolori che nel biennio 2024-2025 hanno intensificato la loro presenza o annunciato piani di espansione significativi sul territorio. L’evento ha offerto una panoramica delle dinamiche attuali in termini di investimenti e opportunità, con visite a realtà italiane che da anni lavorano e producono in Tunisia.

Piano Mattei

Grazie anche al Piano Mattei del governo di Giorgia Meloni, l’Italia si conferma un partner economico di primaria importanza per la Tunisia. Con investimenti pari a 159,4 milioni di dinari tunisini (47 milioni di euro), l’Italia si è confermato il secondo Paese investitore nel primo semestre del 2025. Questa cifra, che rappresenta circa il 10 per cento degli Investimenti diretti esteri totali (escluso il settore energetico), testimonia il forte legame e la fiducia degli investitori italiani nel mercato tunisino.  Nel dettaglio, l’industria manifatturiera ha attratto circa il 62,9 per cento degli Ide totali, seguita dal settore energetico con il 24,3 per cento. I servizi e l’agricoltura hanno contribuito in misura minore.

Guido D’Amico presidente di Confimprese Italia ha dichiarato che il forum

è stata l’occasione per confermare i rapporti economici che legano l’Italia alla Tunisia e al mediterraneo come fulcro dello sviluppo d’impresa del terzo millennio.

D’Amico ha evidenziato che la collaborazione con Delta Center, Confimprese e Conect è “l’esempio di una cooperazione strategica per realizzare l’impegno imprenditoriale e istituzionale che porterà il nostro Paese a completare il progetto del Piano Mattei”. Per sostenere nel tempo questo rapporto, Confimprese Italia “ha previsto un panel relativo all’internazionalizzazione di impresa con una delegazione istituzionale tunisina durante le celebrazioni dei trent’anni di Confimprese Italia”, ha aggiunto D’Amico.

L’accordo sulla Zona di libero scambio continentale africana

Aslan Berjeb, presidente di Conect, ha sottolineato come questi eventi contribuiscano a dare slancio agli investimenti.  Nel corso della sessione inaugurale, Berjeb, ha sottolineato l’importanza di rafforzare i ponti economici tra l’Italia, la Tunisia e l’Africa, e di posizionare la Tunisia come una piattaforma strategica per gli investimenti, l’innovazione e la cooperazione trilaterale. Tra i vantaggi offerti alle aziende che producono in Tunisia, si segnala che il paese ha già rilasciato oltre 350 certificati di origine per l’esportazione di prodotti locali verso vari paesi africani nel quadro dell’accordo sulla Zona di libero scambio continentale africana (Zlecaf). Tali certificazioni permettono alle aziende esportatrici di beneficiare della riduzione dei dazi doganali, la cui soppressione è prevista a partire dal primo gennaio 2026.

La Zlecaf, operativa dal maggio 2019 e ratificata dalla Tunisia nell’agosto 2020, è un progetto chiave dell’Unione africana (Ua) volto a promuovere la cooperazione Sud-Sud per un’Africa integrata, prospera e pacifica, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2063 dell’Ua. L’accordo mira a rafforzare le relazioni commerciali tra i 55 Stati membri, che rappresentano un mercato di oltre 300 milioni di consumatori e un volume di scambi annuo stimato in 3,4 miliardi di dollari, eliminando le barriere doganali alla libera circolazione di beni e servizi.

Secondo i dati del Centro di promozione delle esportazioni (Cepex), il potenziale inesplorato della Tunisia in Africa è stimato a circa 1,2 miliardi di dollari, con opportunità maggiori nel Nord Africa (754 milioni di dollari). Ad oggi quasi mille imprese italiane sono attive in Tunisia, di cui circa 300 solo nel settore tessile/abbigliamento. Questa cifra è destinata a crescere, trainata dagli incentivi per le Piccole e medie imprese (Pmi) e da una crescente integrazione industriale tra i due Paesi.

Le potenzialità della Tunisia

La direttrice dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) ufficio di Tunisi, Isabella Lucaferri ha presentato l’ampio ventaglio di attività di cooperazione portata avanti dall’Italia in Nord Africa. Mourad Fradi, presidente della Camera di commercio e industria tuniso-italiana, partner dell’iniziativa, ha riaffermato l’enorme potenziale della Tunisia e la disponibilità di tutte le istituzioni coinvolte ad accompagnare gli imprenditori italiani in investimenti e progetti ad alto valore aggiunto.

Una sinergia sostenuta anche dalla politica, come hanno confermato il deputato Massimo Ruspandini, vice capogruppo alla Camera dei Deputati di Fratelli d’Italia, e Daniele Maura, consigliere della Regione Lazio. Entrambi hanno evidenziato la forza del Piano Mattei del governo italiano per l’Africa e le relazioni che la presidente Meloni ha contribuito a rafforzare con i paesi africani, non più attraverso una logica coloniale, ma secondo un approccio vantaggioso per entrambe le parti “win-win”.

Le prospettive future d’investimento

Centinaia di incontri bilaterali (B2B) sono stati l’occasione per condividere idee, know how e opportunità in futuri progetti. Un panel economico ha visto l’intervento di esperti e rappresentanti chiave del settore, tra cui Jalel Tebib dell’Agenzia per la promozione degli investimenti esteri (Fipa Tunisia), che ha illustrato nel dettaglio le prospettive di investimento in Tunisia. Tra i relatori, anche Raffaele Trequattrini del Consorzio industriale del Lazio e Lorenzo Tavazzi di The European House Ambrosetti.

L’Agenzia per la promozione dell’industria e dell’innovazione (Apii), rappresentata da Sonia Ben Yaya, ha completato il quadro macroeconomico del paese presentando le ultimi novità in termini di finanziamento.  Anis Khelifi di Aics, durante il panel si è soffermato sulla linea di credito italiana da 55 milioni di euro destinata alle piccole e medie imprese (Pmi) tunisine. L’incontro ha infatti rappresentato un’ulteriore occasione per la promozione di questo strumento finanziario, volto a favorire lo sviluppo del tessuto imprenditoriale locale attraverso condizioni agevolate.

Non è mancato un riferimento al contesto regionale, grazie agli interventi dell’avvocato Aimen Gabala che ha illustrato il quadro normativo nella vicina Libia, mentre Mohamed Raied, presidente dell’Unione libica delle Camere di Commercio, ha posto enfasi sui progressi compiuti dal paese e sul miglioramento del clima d’investimenti. Sandro Fratini, concludendo, considerato l’interesse riscontrato dalle aziende, ha anticipato che il centro d’affari Delta Center, in collaborazione con i partener locali, intende ripetere l’iniziativa in altri Paesi africani, già nei mesi a venire.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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