Corrado Augias, la cantonata del cattivo maestro
Corrado Augias è il tipico esempio di ciò che non dovrebbe fare un analista e un giornalista professionalmente serio. Non può fare il tifoso.
Nella puntata del programma Dimartedì in onda su La7, ha sarcasticamente bocciato senza appello il viaggio in Florida del presidente del Consiglio Giorgia Meloni per incontrare il prossimo presidente americano Donald Trump. Augias ha detto: È stata quella che a Roma si chiama una ‘ammazzata’. Due delle cinque ore sono state occupate dalla visione di un documentario, immaginiamoci quanto allegro, che legittimava l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio. Più tre ore di colloqui a capo dei quali non mi pare… E poi di nuovo sull’aereo con i generosi militari che l’hanno riportata a Ciampino”.
E ha risposto cpsì alla domanda se ciò potesse tornare utile alla liberazione della giornalista Cecilia Sala detenuta in Iran: È stata una serata utile? Non lo so, credo di no. Se fosse stata veramente utile si saprebbe. Non c’è alcun comunicato che dica: la presidente del Consiglio e l’imminente presidente USA hanno convenuto che…
Trattandosi di una visita di carattere privato, un giornalista serio avrebbe dovuto glissare. E invece Augias si è prestato al solito giochino dell’attacco al governo, preferendo buttarsi pure lui nella contesa. Uno sport, quello del tifo, che va bene soltanto fare al bar con gli amici. Da un giornalista di lungo corso come lui, invece, ci si aspetterebbe più cautela. Anche perché rischia di prendere cantonate clamorose. Come infatti è accaduto: proprio il giorno dopo la visita, la Sala è stata liberata dall’Iran.
Probabilmente nel caso di specie è ormai subentrata un’inguaribile spocchia. Tra le frasi di Augias più apprezzate dai suoi fan c’è questa: L’imbecillità rappresenta, ahinoi, una risorsa utile per il sistema: se non ci fossero tanti imbecilli in giro, non sarebbe così facile trovare un furbone che li seduce. Ecco perché un imbecille è molto più pericoloso di un mascalzone. Ecco, Augias ha provato a sedurre quelli che lui definisce i “tanti imbecilli in circolazione”, ma è rimasto col cerino in mano e ha fatto la fine (con tutto il rispetto) del mascalzone.
Nato a Torino il 9 ottobre 1977. Giornalista dal 1998. E’ direttore responsabile della rivista online di geopolitica Strumentipolitici.it. Lavora presso il Consiglio regionale del Piemonte. Ha iniziato la sua attività professionale come collaboratore presso il settimanale locale il Canavese. E’ stato direttore responsabile della rivista “Casa e Dintorni”, responsabile degli Uffici Stampa della Federazione Medici Pediatri del Piemonte, dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte. Ha lavorato come corrispondente e opinionista per La Voce della Russia, Sputnik Italia e Inforos.