Tunisia e Italia firmano nuovi accordi per rafforzare il partenariato strategico

Tunisia e Italia firmano nuovi accordi per rafforzare il partenariato strategico

16 Gennaio 2025 0

In una dimostrazione di crescente collaborazione, Italia e Tunisia hanno siglato una serie di importanti accordi che riguardano diversi settori strategici. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri italiano, vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, in una conferenza stampa congiunta con il suo omologo tunisino, Mohamed Ali Nafti, in visita ufficiale a Roma.

Gli obiettivi degli accordi

Gli accordi riguardano il reciproco riconoscimento delle patenti di guida ai fini della conversione che abroga e sostituisce l’accordo vigente, risalente al 2004, anche alla luce dell’esigenza di allineare questa tipologia di accordi alla normativa nazionale ed europea in materia di gestione dei dati personali.

La seconda intesa “riguarda la transizione energetica con l’obiettivo di favorire gli investimenti italiani nella produzione di energia rinnovabile in Tunisia e lo sviluppo di infrastrutture di interconnessione energetica fra i due Paesi, in piena sintonia con i principi e gli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa”, ha dichiarato il ministro Tajani evidenziando infine che la dichiarazione congiunta, documento dal valore politico, “prevede l’impegno da parte italiana a finanziare progetti fino a 400 milioni di euro, dei quali 320 a credito d’aiuto e 80 a dono, tra risorse della cooperazione allo sviluppo e risorse del Fondo per il Clima”. Questo impegno costituisce un raddoppio rispetto a quello del triennio 2021-2023, 200 milioni, dei quali 150 a credito e 50 a dono.

La sicurezza del Mediterraneo

Il partenariato strategico tra i due Paesi andrà a beneficio dell’intera regione, garantendo “sicurezza, stabilità, prosperità e sviluppo solidale nel Mediterraneo”, ha affermato il ministro degli Esteri tunisino, Mohamed Ali Nafti. “Tunisi e Roma possono rimanere due fattori di stabilità in questa regione”, ha aggiunto ringraziando “l’amico e collega” Tajani. Il titolare della diplomazia tunisina ha ribadito più volte proprio i solidi legami di amicizia che legano storicamente i due Paesi, rivelando che il bilaterale odierno alla Farnesina ha consentito di affrontare “diverse tematiche di interesse comune sulla situazione regionale ed internazionale”.

Iniziamo il 2025 con delle nuove idee molto importanti, perché stanno andando nella direzione che noi vogliamo, a 360 gradi, secondo un approccio win-win”, ha sottolineato Nafti. “Questa è la mia prima visita e ho incontrato un vicino, di cui siamo molto orgogliosi”, ha aggiunto.  Italia e Tunisia si preparano a festeggiare il 70mo anniversario dell’instaurazione dei rapporti diplomatici. “Lungo tutti questi anni, tanti diplomatici hanno lavorato e hanno contribuito ad arrivare questo rapporto odierno, a testimonianza dell’importanza della volontà diplomatica” che vede nella firma odierna di due intese e una dichiarazione congiunta il suo apice.

La volontà di estendere il partenariato su altri settori

La cooperazione tra Italia e Tunisia si estende a diversi settori, e la diplomazia dei due Paesi è a lavoro per estenderli ulteriormente a diversi settori come gli investimenti, il turismo, l’economia e l’istruzione scolastica e universitaria. Un tema quest’ultimo che il ministro Tajani si è impegnato a discutere con la ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, così da arrivare al reciproco riconoscimento dei titoli di studio come già fatto con le patenti.

Le università italiane sono diventate una destinazione ambita da parte di migliaia di tunisini, in diverse specializzazioni, compreso quello scientifico, culturale, linguistico, medico e di questo andiamo orgogliosi così possiamo ampliare le nostre conoscenze”, ha aggiunto il ministro tunisino ricordando che “la Tunisia ha costruito la propria civiltà sulle conoscenze e conterà sull’Italia per andare avanti in questa direzione”.

Sul piano politico, i ministri degli Esteri hanno concordato di lavorare per organizzare “il secondo incontro del Consiglio della cooperazione strategica italo-tunisina a livello di premier di entrambi i Paesi”. Nafti ha spiegato che “questo è un incontro molto importante ed incarna la volontà comune di sviluppare ed ampliare la portata degli investimenti italiani in Tunisia”, anche grazie alla vicinanza geografica, oltre che alle condizioni favorevoli agli investimenti nel Paese nordafricano.

Le possibili sinergie a livello imprenditoriale

Nafti ha inoltre espresso il profondo interesse di Tunisi “a ciò che l’Italia può offrire a livello imprenditoriale”, annunciando un imminente business forum che riunirà industriali, imprenditori e uomini d’affari di entrambi i Paesi. “L’Italia vanta una presenza radicata in Tunisia con circa 1.000 realtà che operano, lavorano e producono, che le hanno permesso di affermarsi come un modello da seguire”, ha evidenziato il ministro tunisino.

Grande importanza è stata attribuita durante la visita di Nafti a Roma alla transizione energetica, altra intesa firmata oggi atta ad incentivare la produzione di energie pulite e ridurre le emissioni di carbonio. La dichiarazione congiunta infine prevede un contributo italiano di ulteriori 400 milioni di euro per sostenere la strategia di sviluppo nazionale 2025-2027.

Priorità alla sicurezza alimentare

Questi soldi saranno stanziati per rafforzare la sicurezza alimentare, il settore agricolo in Tunisia e in Africa”, ha promesso il ministro Nafti, aggiungendo infine la “necessità di un approccio condiviso nella gestione dell’immigrazione clandestina, che possa dare speranza a chi desidera emigrare, trovando al contempo le cause profonde di questo fenomeno, oltre a collaborare nel contrasto alle reti che si nascondono dietro la tratta di esseri umani”.

A tal proposito, Nafti e Tajani hanno discusso le strategie da adottare per “rafforzare “l’immigrazione circolare e regolare in base agli accordi firmati tra i nostri Paesi nel 2023 che prevedono l’ingresso in Italia di duemila lavoratori tunisini, persone qualificate interessate ad entrare nel mercato del lavoro del bel Paese a in modo altamente professionale”, ha precisato il ministro tunisino, evidenziando l’importanza della “conoscenza della bella lingua italiana”. I due ministri hanno anche parlato del “processo di Roma a livello di immigrazione e lo sviluppo, un’iniziativa fortemente voluta dal presidente Kais Saied e Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei ministri in Italia”, ha affermato Nafti.

I numeri della comunità tunisina in Italia

Il ministro degli Esteri tunisino si è quindi soffermato sull’importanza della comunità tunisina residente in Italia, che oggi conta circa 300.000 persone. “Sono un fattore importante per noi, per garantire una vicinanza culturale, e un vero e proprio ponte tra culture, contribuendo ad arricchire il rapporto tra i nostri Paesi”, ha indicato il diplomatico tunisino, dando al contempo il “benvenuto ai nostri amici italiani che hanno scelto la Tunisia come loro destinazione”. Ha infine ribadito l’impegno della Tunisia a rafforzare il partenariato con l’Unione europea, sottolineando la volontà di attuare l’accordo di partenariato firmato dal Paese nordafricano 30 anni fa, nel 1995.

Un partenariato che necessita di essere rivisto in modo oggettivo per arrivare a una nuova fase della storia, basata sullo sviluppo solidale, sul rispetto reciproco, in particolare sul rispetto della sovranità della Tunisia e delle scelte del suo popolo”, ha precisato il titolare della diplomazia tunisina, evidenziando che “le soluzioni sono legate all’interesse espresse dal nostro partner europeo, avvicinato nel sud del Mediterraneo, per rispondere alle nostre ambizioni, soprattutto dopo un nuovo commissariato che si occupa delle questioni mediterranee”. Sul piano internazionale, Nafti ha espresso l’auspicio che il cessate il fuoco tra Hamas e Israele “possa porre fine alla guerra genocida contro il popolo palestinese a Gaza, e soprattutto che possa rispondere alle ambizioni di pace, prosperità e sicurezza dei palestinesi, una pace così importante per la regione e per il mondo intero, ponendo fine al lungo periodo buio che ha vissuto, non solo il mondo arabo musulmano, ma anche l’intera comunità e coscienza umana”.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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