Sud Corea, richiesta di detenzione ulteriore per il presidente in carica
La Corea del Sud è alle prese con una delle peggiori crisi politiche della sua storia. Dopo il tentativo di imporre la legge marziale lo scorso dicembre e la successiva richiesta di impeachment contro il presidente Yoon Suk-yeol, pochi giorni fa quest’ultimo è stato arrestato. È la prima volta in cui un presidente sudcoreano viene tratto in prigione pur essendo ancora in carica.
Richiesta di detenzione ulteriore
Scaduto il breve termine per tenerlo in carcere, l’Agenzia di inchiesta sulla corruzione degli alti funzionari chiederà alla corte di Seul di prolungare la detenzione del presidente. La ragione è che ha opposto un silenzio totale alle domande degli inquirenti. Se la corte approvasse, Yoon potrebbe restare in prigione altri venti giorni. Il suo legale lo giustifica dicendo che ha già chiarito la sua posizione il giorno stesso dell’arresto e non avrebbe motivo o necessità di rispondere nelle modalità a cui vorrebbero forzarlo. Inoltre dichiara la sua innocenza rispetto all’accusa di aver architettato un’insurrezione, crimine che può costare l’ergastolo o teoricamente addirittura la pena di morte.
Due presidenti sotto impeachment
Il 14 dicembre ha siglato l’impeachment l’Assemblea Nazionale, il parlamento monocamerale sudcoreano. A breve la Corte Costituzionale avvierà il procedimento per stabilire se far decadere Yoon dal suo ufficio o ripristinarlo pienamente in carica. Lo aveva sostituito per poco meno di due settimane il primo ministro Han Duck-soo, che però era stato a sua volta sottoposto a impeachment. L’attuale presidente facente funzioni è il ministro delle Finanze e vicepremier Choi Sang-mok. Se la Corte Costituzionale darà l’approvazione all’atto del parlamento, Yoon decadrà e si dovranno tenere nuove elezioni entro 60 giorni.
Polarizzazione politica e sondaggi
Alle elezioni del 2022 Yoon era il candidato di opposizione del Partito del Potere Popolare e ha vinto col margine più stretto della storia sudcoreana. Il suo tentativo di imporre la legge marziale è stato inteso come una sfida alla democrazia e gli ha provocato inizialmente un danno di immagine. Ma la sua vicenda legale e la difficoltà del suo arresto sono state sfruttate politicamente dal suo partito. Un recentissimo sondaggio dimostra infatti come la sua popolarità sia al momento del 39%, ben 3 punti percentuali in più rispetto agli avversari del Partito Democratico.

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