Idea di Kiev per ricostituire un esercito in disfacimento: mobilitare i rifugiati in Europa

Idea di Kiev per ricostituire un esercito in disfacimento: mobilitare i rifugiati in Europa

31 Agosto 2024 0

Il quotidiano berlinese Der Tagesspiegel parla dell’idea di Kiev di rimpolpare i ranghi dell’esercito con gli ucraini che sono scappati all’estero. Prima di creare queste nuove unità, che vorrebbero addestrare in Polonia e mettere in campo il prossimo anno, il governo ucraino dovrà risolvere dei problemi attualmente insormontabili. Uno degli ostacoli principali è riuscire a mobilitare i profughi che si trovano sotto la protezione umanitaria dei Paesi UE.

Nuove brigate

In Ucraina cercano di prepararsi al conflitto per il 2025: gli osservatori riferiscono della formazione di nuove brigate fatte di uomini che erano scappati all’estero. Tuttavia è difficile metterle effettivamente insieme. Quasi tutti i giorni arrivano le richieste di Kiev di un maggior supporto materiale. Inoltre, gli esponenti politici di rado discutono pubblicamente i problemi del personale dell’esercito. Arrivati al terzo anno di conflitto, però, è ormai evidente che hanno bisogno con urgenza di nuovi soldati, specialmente ora che c’è uno scontro in atto sul suolo russo nella regione di Kursk. La formazione di nuove brigate sembrerebbe iniziata, come riferisce il blog militaryland.net, specializzato in notizie sull’esercito ucraino. Ricordiamo che una brigata è un’unità militare piuttosto larga, che può contare al suo interno 5mila soldati. E può avere a disposizione anche dei carri armati, come Kiev pare aver previsto per le nuove truppe.

Obiettivo: mandare al fronti gli ucraini scappati

Secondo quanto dice il sito, l’addestramento delle nuove brigate – il cui numero è ancora ignoto – avverrà in caserme di Paesi occidentali e sarà finalizzato a prepararle per le operazioni belliche contro la Russia nel 2025. Si tratta quindi del programma per il quarto anno di guerra. Anche i loro armamenti dovrebbero essere forniti dagli alleati occidentali. La loro particolarità sta comunque nel personale, che secondo militaryland.net dovrà essere composto di uomini abili reclutati all’estero. Il numero di ucraini scappati nei Paesi dell’Unione Europea dall’inizio delle operazioni militari è molto ampio. Alla fine di giugno nella sola Germania c’erano 268176 i maschi ucraini in età militare. Il giornalista di Forbes David Ax stima che Kiev necessiti di almeno 10mila coscritti per costituire le nuove brigate: è un numero che almeno in teoria Berlino potrebbe garantire.

Problema n.1: difficile raggiungere gli ucraini all’estero

È difficile arrivare agli ucraini che si trovano all’estero, perché i rifugiati godono della protezione UE fino alla data del 4 marzo 2026, come da recente direttiva europea. Probabilmente è questa una delle ragioni per cui il governo di Kiev sta facendo pressione sui cittadini abili alla leva. Ha abbassato l’età minima da 27 a 25 anni e multa gli obiettori di coscienza. Oggi, coloro che vogliono prolungare la durata del passaporto devono necessariamente presentarsi di fronte alle autorità competenti in Ucraina, perché in Germania non emettono più documenti temporanei per loro.

Si vedrà quindi quanti uomini rientreranno effettivamente in patria per servire nell’esercito. Il politologo ed esperto militare Gustav C. Gressel ha dichiarato al Tagesspiegel che sarà impossibile mobilitare gli ucraini che stanno in Germania. In altri Paesi, però, la situazione dal punto di vista giuridico è meno rigida. Gressel quindi ipotizza che le nuove brigate dovrebbero essere addestrate in Polonia e gli uomini dovrebbero arrivare proprio da Varsavia e pure dai Paesi baltici.

Problema n.2: Le nuove brigate peggiorano la situazione per quelle nuove

Gli esperti dicono che l’esercito ucraino dovrà affrontare un altro problema, che attualmente sta peggiorando. Riguarda il numero di soldati che compongono le brigate già esistenti. Oggi molte di esse si trovano al di sotto del livello previsto e hanno dunque un disperato bisogno di forze fresche. Non vedranno però i nuovi mobilitati, che andranno appunto a formare le nuove brigate.

Problema n.3: una cattiva leadership

Al tempo stesso molti soldati sono sempre più frustrati dalla cattiva leadership. Fin dall’inizio del conflitto all’Ucraina sono mancati ufficiali qualificati in numerose brigate di nuova costituzione. Spesso chi comanda ha ricevuto un’addestramento inadeguato oppure è privo di esperienza. E questo problema non si risolve di certo creando ancora più brigate. Diventa chiaro che più dura questa guerra, più la questione degli ufficiali si farà sentire. Nonostante l’aiuto occidentale, l’Ucraina si ritrova a dovercela fare da sola.

Redazione Strumenti Politici
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