Visita storica del presidente della Tunisia Kais Saied in Cina, nuovo slancio alla “cooperazione umana” del futuro

Visita storica del presidente della Tunisia Kais Saied in Cina, nuovo slancio alla “cooperazione umana” del futuro

1 Giugno 2024 0

A testimonianza dei forti legami storici di amicizia tra la Repubblica di Tunisia e la Repubblica popolare cinese, che hanno continuato a svilupparsi a un ritmo costante dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche bilaterali il 10 gennaio 1964. Il tutto basato sulla base della forte volontà che unisce le leadership dei due Paesi di consolidare ulteriormente la cooperazione e il coordinamento in varie questioni regionali e internazionali di interesse comune.

Il presidente tunisino Kais Saied ha effettuato quindi una visita storica nella Repubblica Popolare Cinese su invito di Xi Jinping.

La visita di Saied, accompagnato da sua moglie, l’elegantissima first lady tunisina Ichraf Saied, marca anche il 60mo anniversario dell’istituzione delle relazioni diplomatiche tra Cina e Tunisia. Omaggiati da un’enorme parata militare e bambini in festa, Saied e Xi Jinping hanno salutato venerdì la bandiera sulle note degli inni nazionali dei due Paesi assistendo a un gruppo di eserciti che li salutavano mentre sono stati sparati anche colpi d’artiglieria in loro omaggio.

Alla cerimonia di ricevimento è seguita una sessione di lavoro allargata alla presenza dei membri delle delegazioni dei due Paesi, durante la quale il Presidente della Repubblica ha ringraziato l’omologo cinese per l’invito, esprimendo “la sua fiducia che questa visita darà un forte impulso alle forti relazioni che uniscono Tunisia e Cina da sessant’anni e che hanno visto numerose realizzazioni e progetti”.

Saied ha ribadito la posizione della Tunisia a sostegno dell’unità della Cina e dell’esercizio della sovranità su tutto il suo territorio, sottolineando che “la Tunisia, a sua volta, aderisce all’indipendenza della sua decisione nazionale derivante dalla volontà del suo popolo e rifiuta qualsiasi ingerenza straniera nei suoi affari interni, poiché aderisce alla sovranità del popolo in patria e alla sua completa sovranità all’estero”.

Forum di cooperazione tra Stati arabi e Cina

Saied ha partecipato giovedì alla sessione di apertura della 10a Conferenza ministeriale del Forum di cooperazione tra Stati arabi e Cina, inaugurata alla presenza di Xi Jinping, e delle leadership di Egitto, Emirati Arabi e Bahrein. Degno di nota il discorso del presidente tunisino, che ha espresso il proprio desiderio di consolidare ciò che è stato costruito con la Cina negli ultimi sessant’anni, promuovendo ulteriormente le forti relazioni che uniscono le due Nazioni. Il capo dello Stato ha affermato che “l’obiettivo di ricordare la storia comune è di trarne ispirazione per continuare insieme a costruire una nuova storia dove prevalgano la giustizia e la libertà, sulla base di una volontà comune verso la collaborazione e il mutuo sostegno”.

Saied ha auspicato che tale cooperazione si estenda “dal paese di Ibn Khaldun (Tunisia) al paese di Confucio e di altri filosofi e pensatori (la Cina ndr)”, ribadendo che “la strada non è soltanto la Via della Seta, ma un itinerario di fertilizzazione intellettuale e di scambi commerciali”.

Il capo dello Stato ha sottolineato, rivolgendosi ai leader di Cina e Paesi arabi presenti, che “i nostri popoli si conoscono da centinaia di decenni e hanno scritto dell’alba dei tempi nei libri di Siraj Dahab, Ibn Battuta e Serafi”. Saied ha fatto dunque riferimento ai testi conservati dalla storia di pensatori cinesi che “hanno scritto sui paesi arabi, come il Libro degli Han, e l’antico libro dei Tang oltre a molti altri”.

Giustizia per la Tunisia

Il presidente della Repubblica ha aggiunto che “la Tunisia, il cui popolo chiede giustizia a livello nazionale, la cerca anche a livello globale”, ribadendo la “ferma e incrollabile posizione” riguardo al diritto del popolo palestinese a recuperare la propria terra di Palestina e di fondare uno Stato indipendente, con Gerusalemme come capitale.

Un diritto che “gli è stato sottratto”, ha tuonato Kais Saied avvertendo i partecipanti alla 10a Conferenza ministeriale del Forum di cooperazione tra Stati arabi e Cina che “la comunità umana ha cominciato a insorgere ovunque contro questa aggressione e questi crimini atroci, che vengono commessi ogni giorno contro un popolo privato non solo della sua terra ma anche del diritto alla vita”. A tal proposito il leader tunisino ha rivolto un appello alla comunità internazionale a “seguire la chiamata della comunità umana, che comincia a prendere forma come mai prima”.

L’appello ai popoli liberi del mondo

Saied, che spesso si è rivolto ai popoli liberi del mondo, parlando alla gente comune, oggi riafferma a Beijing “la necessità di lavorare insieme per fornire strutture pubbliche in linea con i diritti fondamentali dell’essere umano, compreso il diritto alla salute, al lavoro, ai trasporti, all’istruzione, all’occupazione stabile, a salari dignitosi e alla sicurezza sociale per tutti”, senza eccezione.

A questo proposito, il capo dello Stato ha affermato che le capacità dei paesi variano, “ma quando gli sforzi vengono combinati e vengono fornite le condizioni necessarie per la loro materializzazione, l’impatto della loro assenza o scarsità diminuirà e la situazione si stabilizzerà, non solo all’interno di ogni singola Nazione, ma a livello globale”. Secondo il presidente, l’ingiusta divisione del lavoro nel mondo ha portato a povertà diffusa, ignoranza e migrazione irregolare.

Il business dei migranti

I migranti sono diventati merce ambita dalle reti criminali e dalle organizzazioni terroristiche”, ha constatato Saied esprimendo amarezza per il peggioramento di questa situazione negli ultimi decenni, “per la scarsità di calore e acqua, così come una situazione ambientale ed energetica che ha sbilanciato la natura e ha avuto gli effetti peggiori sull’umanità e sulle economie dei paesi”.

Il presidente della Tunisia ha sottolineato che “i diritti umani fondamentali non dovrebbero rimanere semplici regole contenute in testi giuridici interni o strumenti internazionali che non hanno alcun effetto sulla realtà”, ribadendo l’uguaglianza degli esseri umani indipendentemente dalla provenienza e il cui rispetto dovrebbe essere garantito in ogni parte del globo.

I due presidenti, venerdì, hanno avuto colloqui approfonditi e costruttivi che si sono svolti in un clima amichevole e hanno rispecchiato la volontà comune di stabilire un partenariato strategico tra i due paesi che dia nuovo slancio alle relazioni bilaterali per un futuro migliore per i popoli amici tunisino e cinese, afferma la dichiarazione congiunta. Le parti hanno concordato di “continuare a scambiarsi un fermo sostegno su questioni relative agli interessi fondamentali e alle principali preoccupazioni dei due paesi, in linea con le costanti della loro politica estera”.

Tunisia, Cina e Taiwan

In questo contesto – prosegue la stessa fonte – la parte tunisina rinnova il suo impegno nei confronti della Risoluzione n. 2758 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 25 ottobre 1971, che sancisce il principio di una sola Cina e riconosce la legittimità del governo della Repubblica Popolare Cinese come unico legittimo rappresentativo di tutta la Cina e che Taiwan è parte integrante del territorio cinese e sostiene l’esercizio della propria sovranità da parte della Cina su tutto il suo territorio e sui suoi sforzi per raggiungere l’unità del Paese e difendere i suoi interessi fondamentali, e sostiene la posizione della Cina nel suo rifiuto di qualsiasi ingerenza straniera nelle questioni interne relative a Hong Kong e allo Xinjiang”.

Da parte sua, la Cina “sostiene fermamente le riforme e le misure sovrane adottate dalla Tunisia dal 25 luglio 2021 e le opzioni che ha adottato per sviluppare la sua situazione finanziaria ed economica, e accoglie con favore i promettenti indicatori economici positivi della ​​Tunisia. La parte cinese sostiene fermamente gli sforzi della leadership tunisina volti a preservare la sovranità della Tunisia e l’indipendenza del processo decisionale nazionale, i piani di sviluppo e le riforme che derivano dalle scelte del suo popolo e sono in linea con le sue caratteristiche nazionali, e rifiuta categoricamente qualsiasi ingerenza straniera negli affari interni tunisini”.

La via della Seta e la cooperazione

In secondo luogo, la Repubblica tunisina – prosegue il testo – accoglie con favore la proposta del presidente Xi Jinping riguardo all’Iniziativa di sviluppo globale, all’Iniziativa per la sicurezza globale e all’Iniziativa di civiltà globale. La parte cinese accoglie con favore l’adesione della parte tunisina al Gruppo degli amici dell’Iniziativa di sviluppo globale”.

A tal proposito, nella dichiarazione congiunta, i due Paesi si impegnano a “lavorare insieme per rafforzare la cooperazione nella costruzione della Via della Seta (Belt and Road initiative) con alta qualità, beneficiando dei progetti regionali e bilaterali completati nell’ambito di questa iniziativa e mantenendo l’integrità dei progetti”. La parte cinese afferma inoltre “il proprio impegno a continuare a sostenere lo sviluppo economico e sociale in Tunisia, valorizzando le relazioni amichevoli e la cooperazione tra i popoli tunisino e cinese”, esprimendo “la sua piena disponibilità a sostenere gli sforzi della Tunisia nella realizzazione di progetti di carattere strategico, soprattutto nel settore settori della sanità, delle infrastrutture, dell’energia, dei trasporti, della ricerca scientifica, dell’agricoltura e di altri settori concordati preventivamente”.

In terzo luogo, la dichiarazione afferma l’intento comune di Cina e Tunisia a “rafforzare lo scambio di esperienze nei settori dell’amministrazione e della governance, approfondire gli scambi in ambito parlamentare e negli organi rappresentativi delle autorità locali ed espandere la fruttuosa cooperazione nei settori delle infrastrutture, dell’economia, del commercio, degli investimenti, delle energie rinnovabili, della tecnologia, dell’istruzione superiore, la ricerca scientifica, il settore del turismo e altri ambiti della comunicazione culturale e umanitaria, compreso il sostegno alla Tunisia come destinazione turistica”.

Le due parti desiderano inoltre “sviluppare programmi congiunti per beneficiare della tecnologia moderna in settori prioritari quali la sanità, l’agricoltura, la gestione delle risorse idriche, l’economia verde, l’economia digitale, la produzione, le tecnologie della comunicazione e le energie rinnovabili”.

Il nodo palestinese

In quarto luogo, aggiunge la stessa fonte, le due parti apprezzano il Forum di cooperazione Cina-Africa come un’importante piattaforma per il dialogo collettivo tra la Cina e i paesi arabi ma anche africani e un meccanismo efficace per promuovere la cooperazione pratica tra di loro. “La parte tunisina – si legge ancora – conferma inoltre la propria volontà a collaborare con la parte cinese per rafforzare ulteriormente il ruolo di questo forum e aumentare il livello di sviluppo sostenibile della cooperazione sino-africana in modo da consentirle di affrontare le sfide comuni e contribuire alla realizzazione delle nostre aspirazioni e dei nostri obiettivi, costruendo un futuro migliore per i nostri popoli”.

La dichiarazione congiunta condanna inoltre “le palesi violazioni contro il popolo palestinese e sottolineano la necessità di fermare immediatamente questi attacchi e di togliere completamente l’assedio alla Striscia di Gaza per garantire la consegna di cibo e aiuti medici, nonché di sostenere la giusta causa del popolo palestinese con fermezza affinché i palestinesi possano stabilire il proprio Stato indipendente e pienamente sovrano, e il sostegno assoluto al diritto dello Stato di Palestina di ottenere la piena adesione alle Nazioni Unite”.

Al sesto punto, i due Paese sostengono “la consacrazione dei valori comuni dell’umanità rappresentati nella pace, nello sviluppo, nella giustizia, nell’equità, nella democrazia e nella libertà, aderendo al diritto dei popoli del mondo di scegliere politiche di sviluppo e sistemi sociali compatibili con le loro circostanze nazionali. e opporsi all’ingerenza negli affari interni dei paesi con qualsiasi pretesto”. Le due parti si impegnano inoltre a “migliorare il coordinamento e la cooperazione per gli affari regionali e internazionali, difendono il sistema internazionale con le Nazioni Unite al centro e il sistema internazionale basato sul diritto internazionale e sulle regole fondamentali basate sui principi e gli scopi di la Carta delle Nazioni Unite”.

Un approccio Multiplurale

Cina e Tunisia “chiedono una multipolarità globale caratterizzata da uguaglianza e ordine, una globalizzazione economica caratterizzata da benefici per tutti e inclusività, e la creazione di nuove basi per le relazioni internazionali basate sull’uguaglianza, la solidarietà, le pari opportunità e il raggiungimento di benefici per tutti senza eccezioni, e lavorano insieme per costruire una società con un futuro condiviso per tutta l’umanità”.

Settimo, i leader dei due Paesi affermano il loro intento a “lavorare per rafforzare la cooperazione al fine di combattere il cambiamento climatico e raggiungere uno sviluppo verde e la sicurezza alimentare”. Le due parti esprimono anche “il loro sostegno agli sforzi congiunti per affrontare il cambiamento climatico e garantire i diritti delle generazioni future. Le due parti sostengono lo scambio di esperienze tra i due Paesi nella gestione ambientale e beneficiano delle esperienze pionieristiche della Cina nel campo dello sviluppo di nuove tecnologie e dell’accelerazione del processo di transizione energetica”, si legge nella dichiarazione.

Infine i due Paesi rinnovano “l’impegno comune a cooperare per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e la visione dell’Agenda 2030 rafforzando lo status di sviluppo economico basato sulla solidarietà e sulla giustizia sociale”.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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