10 Marzo 2022 – Conflitto russo-ucraino, Stati Uniti aprono nuovo fronte di guerra fredda con la Cina. FMI, aumento prezzi energia e materie prime creerà nuovi poveri. Corea del Nord, nuovo lancio di missili balistici

10 Marzo 2022 – Conflitto russo-ucraino, Stati Uniti aprono nuovo fronte di guerra fredda con la Cina. FMI, aumento prezzi energia e materie prime creerà nuovi poveri. Corea del Nord, nuovo lancio di missili balistici

11 Marzo 2022 0

Se la Cina non rispetterà le sanzioni americane contro la Russia pagherà un prezzo alto“. E’ il monito degli Stati Uniti, dopo aver tentato finora inutilmente di premere anche sul Dragone per isolare Mosca. “La Cina darà una risposta risoluta e decisa“, ha replicato Pechino, che resta ambigua sul conflitto in Ucraina, dove peraltro non ha mai riconosciuto l’annessione russa della Crimea e ha progetti di investimento importanti, a partire dalla nuova via della Seta. Sale quindi la tensione tra i due Paesi, con un botta e risposta da nuova Guerra Fredda che rischia di aggravare quella già fin troppo calda in Ucraina. Ad accendere la miccia è stata la segretaria al commercio statunitense Gina Raimondo, che ha lanciato un severo avvertimento minacciando azioni “devastanti” contro le società cinesi se sfidano le restrizioni americane contro l’export in Russia.

L’aumento dei prezzi per l’energia e le altre materie prime – grano, mais, metalli, materie per i fertilizzanti, semiconduttori – stanno arrivando in molti paesi ai massimi di un’inflazione già elevata e stanno causando grave preoccupazione in così tanti luoghi nel mondo. È particolarmente pericoloso per le famiglie che vivono in povertà, per le quali cibo e carburante sono più alti parte delle loro spese“. Lo ha detto la numero uno del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, in un meeting con i giornalisti a Washington. 

Secondo il Pentagono le forze russe in Ucraina si sono “adattate” e hanno “superato” le iniziali difficoltà logistiche incontrate in Ucraina, proprio attraverso il ricorso ad armi a lungo raggio lanciate contro i centri dove risiedono i civili ucraini. Kiev afferma che i russi avrebbero ucciso più civili che soldati, una notizia che però contrasta con il fatto che l’Ucraina sia stata costretta a notificare ufficialmente alle Nazioni Unite che intende ritirare tutti i 308 caschi blu in servizio in sei missioni di peacekeeping dell’Onu, insieme a otto elicotteri Mi-8 di fabbricazione russa attualmente in Congo. Sarebbero oltre un migliaio i corpi rimossi dalle strade di Mariupol. A fare i conti è il vice sindaco Serhiy Orlov con Bbc. Secondo quanto riportato dal New York Post, il conto esatto delle vittime non è al momento possibile: gli obitori della città sono pieni e si è iniziato a seppellire i corpi in fosse comuni. 

La Corea del Nord ha effettuato due lanci di missili, rispettivamente il 26 febbraio e il 4 marzo, testando per la prima volta un nuovo sistema balistico a lungo raggio intercontinentale. 

L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha deciso di inserire la Colombia nell’elenco dei Paesi definiti come “alleati maggiori” al di fuori della Nato. Lo ha annunciato lo stesso Biden incontrando l’omologo colombiano, Ivan Duque. Si tratta di una designazione data dal governo degli Stati Uniti per stretti alleati Usa che hanno rapporti strategici con le forze armate statunitensi.

Gli Stati Uniti hanno nuovamente escluso la possibilità di trasferire batterie di missili Patriot in Ucraina per aiutare Kiev contro l’invasione russa.

Da domani i convogli umanitari in Ucraina saranno autorizzati da Mosca solo se verrà fornita in anticipo una lista dei mezzi e dei funzionari e autisti che accompagnano. Lo ha specificato il responsabile del centro di controllo della Difesa russo Mikhail Mizintsev, precisando che ogni convoglio sara’ perquisito per cercare telefoni cellulari dal momento che solo il personale della Croce Rossa Internazionale puo’ portarne per evitare che funzionari ucraini raccolgano informazioni di intelligence sulle forze russe schierate.

Il procuratore della Corte penale internazionale dell’Aia ha chiesto tre mandati d’arresto per presunti crimini di guerra durante il conflitto del 2008 tra Russia e Georgia nell’Ossezia del sud. Gli accusati sono Mikhail Mayramovich Mindzaev, allora ministro degli Interni della regione separatista indipendente de facto e altri due funzionari, Gamlet Guchmazov e David Georgiyevich Sanakoev. “La mia richiesta per questi mandati d’arresto riguarda specificamente la detenzione illegale, i maltrattamenti, la presa di ostaggi e il trasferimento illegale di civili di etnia georgiana nel contesto di un’occupazione da parte della Federazione Russa”, ha affermato il procuratore Karim Khan in una nota. Intanto oltre 187 mila persone sono state evacuate dall’Ucraina verso la Russia dall’inizio dell’invasione. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca, precisando che altri 2,6 milioni hanno espresso la volonta’ di lasciare il Paese.

Nell’ambito delle consultazioni in corso con tutte le parti libiche “ho parlato con il primo ministro designato Fathi Bashagha e l’ho lodato per la sua volontà di allentare le tensioni e cercare di risolvere l’attuale disaccordo politico attraverso negoziati, non con la forza“. Lo ha affermato l’ambasciatore statunitense in Libia Richard Norland.

La Russia ha acconsentito al passaggio di una squadra Ucraina per la riparazione della rete elettrica danneggiata nell’area della centrale nucleare di Chernobyl.

Il presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso, ha definito un “atto di ingiustizia” la risoluzione del parlamento del suo Paese di concedere l’amnistia a 268 persone, di cui 60 perseguite per le proteste dell’ottobre 2019. Il capo dello Stato, che si trova in Cile per la cerimonia di insediamento del presidente Gabriel Boric, ha criticato anche la scelta della parola “riconciliazione” per giustificare il voto parlamentare. “Hanno dimenticato Quito in fiamme, famiglie che hanno perso il lavoro, i giornalisti attaccati, le persone violate“.

I pescherecci di Termoli (Campobasso) resteranno in porto. Prosegue la protesta della marineria termolese con lo stop alla pesca. La decisione è maturata oggi pomeriggio, nel corso di una riunione di tutti gli operatori del comparto nel mercato ittico.

Marco Fontana
marco.fontana

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