Tunisia, il presidente Saied ricorda che “lo Stato si amministra solo con leggi giuste ed eque”
Durante le celebrazioni per la giornata della bandiera, in onore della conoscenza, il ministro dell’Istruzione superiore e della formazione professionale ha indicato di aver stanziato il 50 per cento del suo budget ai servizi universitari.
Lo Stato è amministrabile solo attraverso leggi giuste ed eque, non da riunioni, dichiarazioni o pagine sui social media.
Lo ha detto presidente della Tunisia, Kais Saied, conferendo oggi l’ordine al merito per l’Educazione a numerosi professori e rappresentanti di università e istituzioni educative, in riconoscimento del loro contributo all’innalzamento dello status della scienza in Tunisia.
Il grande fermento accademico e professionale in Tunisia
Il presidente ha lodato gli sforzi di uomini e donne tunisini che si sono distinti durante la loro carriera accademica e professionale per il contributo alla diffusione del sapere e della conoscenza. Durante la cerimonia per il Giorno della Bandiera, al Palazzo di Cartagine, sede della presidenza tunisina, Saied ha ribadito che è necessario trovare soluzioni alla precarietà di insegnanti e supplenti: “non accetteremo mezze misure, è tempo di trovare soluzioni definitive alla situazione dei supplenti e dei dottorandi, secondo criteri oggettivi che tutelino i loro diritti e quelli degli studenti”.
A tal proposito, il ministro dell’Istruzione superiore e della ricerca scientifica, Moncef Boukathir, ha confermato l’impegno dello Stato nella “economia della conoscenza” attraverso un generoso sostegno al sistema dell’istruzione. Boukathir, durante il suo intervento alla cerimonia presieduta da Saied, ha rivelato che il ministero ha preparato una serie di misure che includono la creazione di nuovi istituti di istruzione superiore, la stesura di testi legislativi e lo stanziamento di importanti fondi finanziari per lo sviluppo della conoscenza e della ricerca.
Il ministro ha detto anche che verrà istituito l’Istituto superiore di ingegneria digitale in Tunisia, in sostituzione dell’Istituto superiore di studi applicati, a partire dal nuovo anno scolastico. Questo istituto contribuirà alla formazione di una nuova generazione di risorse umane specializzate e al passo coi tempi.
Una nuova Scuola superiore di scienze e tecnologie sanitarie
A Gafsa è stata fondata la Scuola superiore di scienze e tecnologie sanitarie, un’istituzione universitaria sotto la doppia supervisione dei ministeri dell’Istruzione e della Salute. Boukathir ha affermato che quest’istituto “mira a migliorare la formazione dei dirigenti nelle specialità paramediche grazie a percorsi formativi altamente operativi”.
Tra il 2023 e il 2024, il dicastero ha stanziato il 50 per cento del suo budget senza tener conto della sezione leasing per il programma di servizi universitari, che il ministro ha descritto come “qualcosa di difficile da realizzare in un altro paese”, sottolineando che “circa 170.000 studenti hanno beneficiato di borse di studio e aiuti sociali per l’anno universitario trascorso”.
Nuovi meccanismi per la qualificazione dell’istruzione superiore
In Tunisia è in corso una revisione dei problemi “del processo e dei meccanismi di qualificazione dell’istruzione superiore per l’assegnazione dei certificati nazionali al fine di fornire una maggiore governance e razionalizzare le risorse disponibili”, ha indicato il titolare dell’Istruzione, sottolineando che è allo studio “una visione integrata per lo sviluppo degli studi di dottorato e il miglioramento della sua qualità”.
La Tunisia comincia a farsi strada nel campo dell’innovazione, occupando il 10mo posto a livello mondiale su 132 paesi per articoli scientifici e tecnici per numero di abitanti. La Tunisia è anche al quinto posto nel mondo in termini di numero di destinatari di titoli accademici in scienze e ingegneria, rispetto alla popolazione totale.
Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.