Presidenziali in Romania: togliete il candidato sgradito, c’è una base NATO da terminare!

Presidenziali in Romania: togliete il candidato sgradito, c’è una base NATO da terminare!

9 Dicembre 2024 0

La notizia sulla più grande base NATO d’Europa da realizzare in Romania non era nuova, ma è tornata alla ribalta in questi giorni convulsi di elezioni contestate, annullate, rimandate. Il motivo è l’alta probabilità di vittoria del candidato presidenziale che ha espresso forti critiche alla NATO e che vorrebbe fermare gli aiuti romeni all’Ucraina.

Le dimensioni della base

La scorsa primavera è stata data la notizia dei lavori di ampliamento della base Mihail Kogalniceanu, nel sud-est della Romania. Il sito militare si trova nei pressi di Costanza, sulle coste del Mar Nero. Se le operazioni procederanno secondo i piani, nel giro di qualche anno ospiterà 10mila persone tra soldati e civili e avrà un’ampiezza di 3mila ettari. Diventerà quindi la più grande base NATO in Europa, superando i 2mila ettari di quella statunitense in Germania, la Ramstein, dalla quale uomini e mezzi saranno spostati proprio in Romania.

Costi e investimenti

I lavori di espansione genereranno una spesa equivalente a 2,7 miliardi di dollari. Per avere terreno a sufficienza, le autorità romene hanno già espropriato appezzamenti per 2400 ettari, al costo di 5500 euro all’ettaro. La base Kogalniceanu non è però l’unico progetto legato alla difesa al quale si sta dedicando il governo di Bucarest. Rientra infatti nell’ambiziosa e costosa visione di rafforzamento dell’esercito nazionale. Nel 2024, il budget dedicato alle Forze armate, destinato principalmente all’acquisto di armamenti più avanzati, è stato di oltre 20 miliardi di euro, il 45% in più rispetto all’anno scorso. E non è finita, perché i progetti si estendono fino al 2027 e dovrebbero costare qualcosa come 65 miliardi di euro.

Romania nuova potenza strategica

È impossibile non vedere come il posizionamento e le dimensioni della base rendano la Romania un avamposto militare di estrema importanza per la NATO. Il Paese confina a nord con l’Ucraina, dalla quale è separata solamente dalla Moldavia. C’è poi un confine a sud-est, dove si estende un lungo tratto che si affaccia sul Mar Nero. Questi dati presentano l’evidenza di una Romania che sta acquisendo una rilevanza strategica mai vista prima, tutta tesa al contenimento e alla deterrenza della Russia. Proprio uno dei due candidati al ballottaggio presidenziale, Călin Georgescu, si è sempre espresso in maniera critica rispetto alla NATO e ha detto di voler tagliare l’assistenza militare all’Ucraina. Se davvero diventasse presidente, farebbe probabilmente dei passi per ridurre la sudditanza romena verso Bruxelles, intesa come sede della UE e dei comandi NATO. È facile immaginare come tale eventualità abbia mandato nel panico i vertici euroamericani.

A pensar male…

A ben guardare, Georgescu non ha mai affermato di voler ritirare il Paese dalla NATO né tanto meno dall’Unione Europea. Le sue intenzioni, quelle che hanno convinto molti elettori a dargli la preferenza al primo turno delle presidenziali, sono rivolte a una minore subordinazione di Bucarest rispetto a Bruxelles. La sua priorità dichiarata consiste nel difendere gli interessi nazionali e metterli prima di quelli delle entità politico-militari occidentali. Forse tanto è bastato alla Corte Costituzionale romena per cercare una motivazione con cui far annullare – o almeno rimandare – il ballottaggio che lo vedeva in testa nei sondaggi. Il nesso tra l’impasse elettorale causata dalla decisione della Corte e gli investimenti poderosi della NATO in Romania forse è solamente un “pensar male”… ma chissà che pure stavolta non ci si azzecchi.

Le attività della base intanto fervono

Ballottaggio o non ballottaggio, alla base Kogalniceanu i militari procedono con le loro operazioni. Qualche giorno fa sono atterrati i caccia Eurofighter spagnoli. La loro funzione è di dare il cambio agli F-18, sempre spagnoli, che erano impegnati da agosto nelle missioni NATO di pattugliamento dello spazio aereo, intese alla deterrenza contro la Russia. Presso la base gli americani hanno anche piazzato battaglioni per l’addestramento all’uso dei droni. Le loro finalità sono di ricognizione, combattimento e più in generale per attualizzare le modalità belliche operative delle forze euroatlantiche. La notizia sulla più grande base NATO d’Europa da realizzare in Romania non era nuova, ma è tornata alla ribalta in questi giorni convulsi di elezioni contestate, annullate, rimandate. Il motivo è l’alta probabilità di vittoria del candidato presidenziale che ha espresso forti critiche alla NATO e che vorrebbe fermare gli aiuti romeni all’Ucraina.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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