Preoccupazione crescente per la crisi tra Polonia e Bielorussia. Ue prepara nuove sanzioni ma c’è chi alza la voce con Varsavia chiedendo di accogliere i migranti

Preoccupazione crescente per la crisi tra Polonia e Bielorussia. Ue prepara nuove sanzioni ma c’è chi alza la voce con Varsavia chiedendo di accogliere i migranti

9 Novembre 2021 0

Quanto sta accadendo al confine tra Bielorussia e Polonia rappresenta una brutta pagina per la storia dei diritti umani. Con persone che vengono usate come armi non convenzionali. L’atteggiamento di Varsavia non fa altro che fare lo stesso gioco di Lukashenko. Perché parlando di minaccia all’intera Europa e adottando la pratica dei respingimenti, la Polonia si pone sullo stesso piano dei Bielorussi. In Unione Europea non c’è spazio per queste violazioni“. A denunciarlo la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente della Commissione Esteri.

Intanto però Monique Pariat, direttrice generale della divisione Migrazione e Affari Interni della Commissione europea, ha annunciato durante la sua audizione alla commissione per le libertà civili del Parlamento europeo sulla situazione in Bielorussia che un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Bielorussa, sarà discusso domani al Coreper. Le nuove sanzioni puntano a estendere quelle già esistenti agli individui e alle organizzazioni che contribuisco a “questa strumentalizzazione della migrazione“. Secondo Pariat “un gruppo di circa 2000 migranti è arrivato ieri al confine tra Polonia e Bielorussia, la frontiera è ora sorvegliata da oltre 12000 militari polacchi. I migranti sono spinti dai militari bielorussi verso il confine, gli stessi bielorussi gli impediscono poi di tornare indietro“. La Polonia ad oggi non avrebbe richiesto l’intervento né il supporto dell’Ue nella gestione della crisi e anzi nega l’accesso al personale delle agenzie Ue in tutta la zona a 3 km dal confine.

E proprio il mancato accesso fornito dalla Polonia all’Ue lascia aperta la possibilità per Lukashenko di respingere le accuse: “Il mio Paese non si metterà in ginocchio davanti all’Europa. Il respingimento della Polonia contro i migranti al confine bielorusso, anche con l’uso di carri armati, rappresenta una sorta di ricatto nei confronti della Bielorussia. La Bielorussia non attaccherà la Polonia e non ha mai avuto simili intenzioni, ma l’Unione europea sta sfruttando la crisi dei migranti ai confini polacco-bielorusso e lituano-bielorusso al fine di distogliere l’attenzione dai propri problemi” e il leader bielorusso rincara “L’Unione europea ha al suo interno “un’organizzazione mafiosa” che gestisce e assicura il transito dei migranti dal Medio Oriente all’Unione europea attraverso il territorio della Bielorussia“. D’altre parte tutti gli scenari sono aperti tanto che Agi in un’analisi della crisi umanitaria in atto al confine tra Bielorussia e Polonia definisce questo episodio come “provvidenziale per Varsavia“. “Questa crisi è quanto mai opportuna per il partito nazionalista al governo in Polonia, un governo sotto pressione tanto sul fronte interno ed esterno: è una boccata d’ossigeno che serve a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica. Non a caso gli sforzi di Varsavia di difendere il confine che separa l’Unione europea dall’ultima dittatura del Vecchio Continente stanno ottenendo il sostegno anche di governi e istituzioni con cui la Polonia e’ stata letteralmente ai ferri corti, perche’ accusata di esser arretrata sul fronte della democrazia e dello Stato di diritto. Non solo: la Polonia, membro dell’Ue e della Nato, negli ultimi tempi e’ stata anche duramente criticata per la sua retorica sulla migrazione“.

E proprio oggi i ministri degli Esteri e della Difesa di Francia e Russia si incontreranno venerdì a Parigi a margine della conferenza internazionale sulla Libia. Lo hanno annunciato le autorità francesi in una nota. Tra gli argomenti che verranno trattati vi sarebbe anche la crisi migratoria in corso ai confini della Polonia.

Redazione Strumenti Politici
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