Parlamentare libico Ali Buzriba: “Basta divisioni, nominiamo subito un governo unitario senza ingerenze esterne”
Durante una sessione parlamentare della Camera dei rappresentanti libica (HoR), ieri a Bengasi, il deputato Ali Buzriba ha espresso la frustrazione dei libici verso le divisioni e la sfiducia nella missione delle Nazioni Unite, lanciando un appello per la rapida formazione di un governo unificato e la nomina di posizioni sovrane, sottolineando il ruolo del generale Khalifa Haftar e invitando all’unità le forze dell’ovest.
In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Eccellenza, Presidente della Camera dei Rappresentanti, Onorevoli Membri del Parlamento, pace, misericordia e benedizioni di Dio siano su di voi.
Con queste parole ha esordito il membro del parlamento libico Ali Buzriba di Zawiya durante la sessione, in un discorso che ha acceso i riflettori sulla crescente impazienza della popolazione libica e sulla necessità di superare le divisioni politiche che affliggono il paese.
La richiesta per andare alle urne
Buzriba ha dichiarato con fermezza: “Parlo oggi davanti a voi di ciò che non è più un segreto: i libici sono stanchi di aspettare, esasperati dalle divisioni e hanno perso fiducia nel ruolo della missione delle Nazioni Unite, che ha perso la sua serietà e ora ripete gli stessi schemi, emarginando le competenze e ignorando le autentiche voci interne.”
Il parlamentare ha quindi lanciato un appello pressante: “Come rappresentanti del popolo, rinnoviamo il nostro impegno e la nostra dedizione a compiere il nostro dovere nazionale. Chiediamo da questa tribuna di fissare al più presto una data per una sessione ufficiale per votare un governo unificato e nominare senza indugio le posizioni sovrane. Questo dovrebbe essere il prossimo passo, affinché questo governo possa sollevare il paese dalla sua situazione di stallo e iniziare a mettere ordine in Libia, sulla base di una volontà nazionale che non sia soggetta a diktat o che importi le sue decisioni dall’estero“.
L’appello per l’unità del Paese
Nel suo intervento, Buzriba ha voluto sottolineare il ruolo di una figura chiave nello scenario politico libico: “In questo contesto, salutiamo il ruolo patriottico e dignitoso del Comandante in Capo delle Forze Armate Arabe Libiche, il Maresciallo Khalifa Haftar, che ha dimostrato in più di un’occasione di possedere una visione che trascende i calcoli ristretti e tende la mano a tutti, per il bene dell’unità e della sovranità della Libia, credendo che l’Esercito Nazionale sia la fortezza da cui nessuno è escluso.”
Un messaggio di unità è stato poi rivolto alle forze dell’ovest del paese: “Non possiamo inoltre mancare di inviare chiari e sinceri segnali di rassicurazione a tutto il nostro popolo e ai nostri compagni, ai comandanti dei battaglioni e delle forze di sicurezza nella regione occidentale, dalla capitale Tripoli, la Sposa del Mare, a Zawiya, Zintan, Misurata, Sabrata, e ai nostri onorevoli fratelli Amazigh, Warshefana, gli Arabi, Bani Walid, Al-Khums Al-Jariha, Tarhuna Al-Wafa, Gharyan, Qasr Bani Ghashir, Tajoura, Al-Mashashiya Al-Sand, Al-Ajilat, Al-Jamil, Ragdalin e a tutte le città combattenti della Libia occidentale senza eccezione. Vi diciamo: siete partner nella patria, nella responsabilità e nella costruzione delle sue istituzioni. Nessuno è escluso e non ci sono vincitori né vinti nel progetto di una patria inclusiva. L’Esercito Libico Unificato è un esercito per tutti i libici e la storia non perdonerà coloro che perderanno le opportunità di unità, guarigione e perdono“.
Gli interessi della Libia davanti a tutto
Buzriba ha espresso fiducia nella saggezza delle leadership locali: “Confidiamo nella vostra consapevolezza e apprezziamo i vostri recenti appelli alla ragione, affinché gli interessi della Libia prevalgano su ogni considerazione. Questa è un’opportunità storica per immortalare il vostro ruolo e incidere i vostri nomi nelle pagine della lotta nazionale a lettere d’oro. Non perdete questa occasione sotto l’egida dei nostri saggi e dei nostri sceicchi, sostenuti dalle usanze e dai principi su cui siamo stati tutti cresciuti, basati sul principio che ‘la riconciliazione appartiene a Dio’, oltre al nostro vero approccio, che afferma nel Sacro Corano: ‘E la riconciliazione è la cosa migliore’“.
Il parlamentare ha anche sottolineato l’importanza della giustizia riparativa in un clima di perdono e riconciliazione, e ha posto l’accento sulla sicurezza dei confini: “Dobbiamo anche ricordare che la protezione dei nostri confini terrestri e marittimi non è semplicemente una questione di sicurezza, ma un dovere nazionale globale, alla luce delle crescenti ondate di immigrazione illegale, contrabbando, criminalità organizzata e traffico di droga. La sicurezza della Libia inizia dai suoi confini, continua all’interno delle sue istituzioni ed è radicata nella sua unità“.
La voglia di uno Stato unitario
In conclusione, Buzriba ha lanciato un monito alla coscienza nazionale: “La decisione non è più un’opzione, ma una necessità. È tempo che ci uniamo e costruiamo lo Stato che meritiamo, di nominare il nostro governo unificato di nostra spontanea volontà e di scegliere le nostre posizioni sovrane senza tutela straniera. Il popolo aspetta e la storia aspetta. Non mi concede tempo. Concludendo il mio intervento, non posso mancare, a nome mio e dei rappresentanti della Regione Occidentale, del suo Consiglio Sociale e delle sue Forze Nazionali, di porgere i miei saluti al mio popolo nella Regione Orientale e a tutta la Libia. Colgo l’occasione per ringraziarli ed esprimere la mia profonda gratitudine per la calorosa accoglienza, la generosa ospitalità e la cavalleria che riceviamo dal nostro popolo nell’amato Oriente ogni volta che lo visitiamo con il cuore aperto a tutti. Vi invitiamo a una visita fraterna nella Regione Occidentale come parte della costruzione di ponti di comunicazione tra noi ogni volta che se ne presenta l’occasione. E Dio è dietro ogni intenzione“.
La ricerca di un sostegno internazionale
Durante la sessione di ieri l’HoR libica, guidata dal presidente Aguila Saleh, ha incaricato il suo comitato consultivo di preparare una risposta legale ai decreti emessi dal Presidente del Consiglio presidenziale Mohamed Menfi il 29 aprile. Questi decreti, che hanno sospeso la legge sulla Corte Costituzionale, delineato i meccanismi elettorali per un congresso di riconciliazione nazionale e istituito un’autorità referendaria, sono considerati dalla Camera una violazione dei suoi poteri legislativi.
Ibrahim al Darssi
Il presidente Saleh ha sottolineato la priorità di formare un esecutivo unificato e ha accolto con favore il sostegno internazionale a questo obiettivo. La sessione di ieri ha subito una sospensione dopo la diffusione da parte di media francesi di immagini e video che presumibilmente mostrano il detenuto parlamentare Ibrahim al Darssi in catene.
Il Servizio di Sicurezza Interna di Bengasi, allineato con il governo della Libia orientale, afferma che tali fotogrammi sono falsi generati dall’intelligenza artificiale, affermando che la loro analisi tecnica conferma che il contenuto è stato creato artificialmente utilizzando strumenti multimediali avanzati, sfruttando la presenza pubblica del deputato sui media. L’agenzia ha sottolineato il precedente avvertimento della missione delle Nazioni Unite (Unsmil) sulla disinformazione tramite IA e suggerisce che la missione fosse a conoscenza di questa “operazione orchestrata”.
L’agenzia ha accusato il Primo Ministro di Tripoli Abdulhamid Dbeibah e il ministro Walid al Lafi di diffondere queste false informazioni per ritardare la road map politica delle Nazioni Unite verso un governo unificato. Il Servizio di Sicurezza di Bengasi, in coordinamento con l’LNA (Esercito Nazionale Libico), insiste sul fatto che stanno ancora cercando il deputato “rapito” e denunciano ciò come un tentativo da parte di “elementi deboli” di destabilizzare Bengasi e minare la fiducia pubblica nelle istituzioni. Sollecitano infine l’UNSMIL a condividere qualsiasi informazione rilevante sull’origine del materiale controverso.

Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.