Mosca, formato il nuovo governo: l’economista Belousov come Ministro della Difesa
Dopo la vittoria alle elezioni di marzo e l’avvio del nuovo mandato presidenziale Vladimir Putin ha eseguito un rimpasto di governo, che ha visto sia riconferme sia novità di rilievo. Si tratta di cambiamenti piuttosto inattesi, il cui significato è oggetto di analisi da parte degli opinionisti in Russia e all’estero. L’interesse maggiore va ovviamente alla nomina del nuovo Ministro della Difesa. Al posto del veterano Sergey Shoigu, in carica da dodici anni, è arrivato un economista di lungo corso, per la prima volta nella storia del dicastero.
Il nuovo governo è pronto
Una settimana dopo l’inaugurazione del mandato presidenziale, della durata di 6 anni, Putin ha perfezionato la formazione dell’amministrazione presidenziale e del nuovo governo, confermato dalla Duma di Stato il 14 maggio. Il rimpasto ha portato i maggiori cambiamenti dal 2020, quando è diventato primo ministro Mikhail Mishustin. All’epoca aveva sostituito Dmitry Medvedev, che era presidente della Federazione Russa dal 2008 al 2012 (dunque in carica durante il breve conflitto con la Georgia). Oggi Mishustin è rimasto al comando e come primo dei suoi vice è stato fatto Denis Manturov, ex ministro dell’Industria e del Commercio. Nel nuovo esecutivo quattro ministri sono al loro posto da oltre di dieci anni, fra i quali il più noto è certamente Sergey Lavrov, a capo degli Esteri dal 2004. Nessun cambiamento nemmeno agli Interni e alle Finanze.
In altri cinque ministeri, invece, sono entrati in carica dei volti nuovi, quattro dei quali prima erano governatori di oblast’. Ai Trasporti ora c’è l’ex governatore della regione di Kursk Roman Starovoyt, mentre allo Sport c’è l’ ex governatore della regione di Khabarovsk Mikhail Degtyaryov. La novità più importante è però quella del Ministero della Difesa, al quale per la prima volta sale un funzionario che non proviene dai ranghi dell’esercito né ha esperienza militare. Si tratta dell’economista Andrey Belousov, già membro dello staff presidenziale.
La storia di Belousov
Laureatosi con lode alla prestigiosa Università Statale di Mosca come specialista in economia cibernetica, ha subito intrapreso la carriera accademica. Nel 2008 è stato nominato direttore del Dipartimento di Economia e Finanza del governo russo, quando proprio Putin era primo ministro e il presidente era Medvedev. Dal 2012 al 2013 Belusov ha servito come Ministro dello Sviluppo economico, per poi passare a consigliere presidenziale per le questioni economiche. Dal 2020 ad oggi ricopriva l’incarico di vice primo ministro per Mishustin.
È conosciuto per la sua posizione rigorosa nei confronti delle grandi compagnie: è stato fra i promotori dell’iniziativa di aumento delle imposte sull’industria metallurgica e mineraria, che non si è interrotta nemmeno con l’avvio delle operazioni militari in Ucraina. Belousov ha la piena fiducia di Putin, che lo considera “persona onesta e incorruttibile”, come sottolinea la testata americana Bloomberg rimandando a fonti interne del Cremlino. “Personalmente fedele al presidente”, si occuperà di sistemare in modo deciso la situazione lasciata dai recenti scandali di corruzione che hanno coinvolto uno dei vice di Shoigu.
La nuova mansione di Shoigu
Shoigu è passato al capo del Consiglio di Sicurezza, un organo costituzionale di carattere consultivo. Formato da funzionari di alto livello, esponenti dell’esercito e capi degli uffici di intelligence, la sua funzione è di aiutare il presidente nel processo decisionale su temi di interesse strategico e di sicurezza nazionale. Oggi Shoigu presiede dunque un organo che non ha la possibilità di incidere direttamente sulle decisioni del Cremlino. Secondo alcuni si è trattato allora di un modo delicato per togliere all’ex ministro un effettivo potere all’interno della struttura statale.
Ma non può essere totalmente così, se si considera che con la sua lunghissima esperienza di vertice sarà in condizione di coordinare gli sforzi nazionali in questioni estremamente rilevanti. È stato infatti per quasi vent’anni Ministro della Protezione civile e delle Situazioni di emergenza e poi dal 2012 Ministro della Difesa. Quindi Shoigu da molti anni è vicino a Putin, al punto che lo si vedeva spesso ritratto insieme a lui nelle immagini delle vacanze in cui andavano a cavallo, a caccia o a pesca nella taiga siberiana.
Uno spostamento di focus
Un economista alla guida del Ministero della Difesa viene visto come un segnale che l’attenzione del Cremlino è passata dalle strategie belliche alla gestione di un’economia di guerra. Lo sostiene Bloomberg, che sottolinea i crescenti successi sul campo ottenuti dalle forze russe. Per quanto in modo “cauto, limitato, locale” – minimizza il giornale americano – i russi avanzano lungo tutto il fronte, mentre gli ucraini soffrono la mancanza di uomini e di armi. Oggi un quinto del territorio ucraino è controllato da Mosca, ma ora l’attenzione del Cremlino si è spostata sulla crescita economica, avendo comunque in mente il grosso sforzo bellico in cui la Russia è impegnata da due anni. Si vuole inoltre il consolidamento del ruolo del complesso militare-industriale come locomotiva dell’economia nazionale, afferma Evgeny Suvorov, alto dirigente di CentroCredit Bank. Infine, l’arrivo di Belousov permetterà di sbrigliare i troppi interessi personali che appesantiscono il dicastero.
Le prospettive del nuovo ministro
Belousov ha affermato di fronte ai parlamentari che l’obiettivo della Russia nell’operazione speciale in Ucraina è sì quello di conquistare la vittoria, ma subendo il minor numero di vittime possibili. Ha dichiarato: Gli scopi politico-militari fissati dal Presidente sono da raggiungere. Ma al tempo stesso – voglio sottolinearlo in modo particolare – con il minimo di perdite umane. A questo riguardo, ha aggiunto, il settore bellico necessita di maggiore efficienza e innovazione. L’analista militare e opinionista Igor Korotchenko descrive Belousov come uomo di Stato e modernizzatore, capace di trasformare le Forze armate nazionali. La sua stessa nomina Ministro della Difesa rappresenta già un cambiamento di grande portata.
Per continuare a contrastare la pressione occidentale, sia quella sociale e politica che quella economica sotto forma di sanzioni, il ruolo del Ministero della Difesa è cresciuto molto negli ultimi due anni. Oggi infatti il dicastero dispone di enormi risorse, che vanno impiegate per difendere e far valere gli interessi nazionali nell’arena mondiale, oltre naturalmente ottenere la vittoria nell’operazione speciale. A questo proposito, la figura del ministro sta acquisendo peso anche dal punto di vista strategico: si parla infatti di elaborare di un sistema complesso di misure che consentano di ottimizzare le spese rispetto alle commesse statali, al fine di rifornire gli uomini al fronte di tutto ciò che necessitano.
Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.