Mar Nero, uno dei principali teatri strategici del conflitto ucraino

Mar Nero, uno dei principali teatri strategici del conflitto ucraino

19 Marzo 2023 0

Sul New York Times viene analizzato il significato geopolitico che riveste per Russia e Ucrana il teatro del Mar Nero. L’articolo a firma di Matthew Mpoke Bigg mostra come sulla sua importanza strategica convengano entrambe le parti in causa, che si sono accordate per tenere aperto un corridoio neutrale che permetta il passaggio delle merci di esportazione, soprattutto grano e generi alimentari. Il Mar Nero si è trasformato così nella direttrice più ambita militarmente e al tempo stesso in un punto di intesa fra i belligeranti.

Il Mar Nero, per lungo tempo dominato dalla Marina militare russa, è diventato il luogo dell’aperta dimostrazione della temerarietà ucraina. Ed è pure diventato uno dei rari punti di accordo fra i due Stati in lotta. La cosiddetta operazione militare speciale russa in Ucraina è costituita in gran parte da un successione di logoranti battaglie terrestri, ma per i governi di Kiev e di Mosca un teatro operativo fondamentale è proprio il Mar Nero. Negli ultimi mesi, le navi militari russe hanno lanciato una serie di missili da crociera su obiettivi ucraini, talvolta a una distanza di centinaia di chilometri, colpendo città e infrastrutture energetiche.

Gli altri rappresentanti ucraini ogni volta avvertono la popolazione degli attacchi imminenti, quando riescono ad individuare le navi lanciamissili russe nel Mar Nero. I militari ucraini inoltre hanno stabilito che una priorità strategica dev’essere quella di infrangere l’aura di superiorità marittima di Mosca, mediante una serie di colpi audaci.

Mar Nero crocevia per il Mediterraneo

In ogni caso l’enorme significato rivestito dal Maro Nero – nel quale secondo le autorità americane è lo scorso martedì è caduto un drone USA che si sarebbe scontrato con un velivolo militare russo – fuoriesce dalla cornice dell’attuale confronto bellico e arriva a toccare gli interessi geopolitici ed economici di Ucraina e Russia. Entrambi i Paesi hanno accesso ad esso, così come la Georgia, la Romania, la Bulgaria e la Turchia. Il Mar Nero rappresenta un collegamento cruciale fra i loro porti e il mar Mediterraneo.

Per la Russia e l’Ucraina questo mare costituisce un percorso per il commercio estero così importante che persino in condizioni di conflitto militare resta uno dei pochi “punto di convergenza”. In conformità all’accordo concluso lo scorso luglio con la mediazione di ONU e Turchia, nel Mar Nero è stato creato un corridoio per i bastimenti che portano grano e altri prodotti alimentari. Con questo patto si permette alle navi di lasciare i porti ucraini e passare attraverso le acque russe, mentre Mosca può spedire i propri carichi di cibo e fertilizzanti.

Il blocco delle navi ucraine

La Marina militare russa ha dominato a lungo il Mar Nero e nel 2014 Mosca ha annesso la penisola di Crimea anche e soprattutto perché la sua Flotta del Mar Nero ha avuto base a Sebastopoli per alcuni secoli. Dal febbraio dello scorso anno, la Russia ha dispiegato le sue navi lungo le coste ucraine, bloccando di fatto le imbarcazioni ucraine nei loro porti. E sebbene Russia controlli le acque del Mar Nero, quest’ultimo è diventato un’arena per la dimostrazione aperta della temerarietà dell’Ucraina. Nel primo giorno dell’operazione speciale, infatti, i militari ucraini dislocati sull’Isola dei Serpenti al largo di Odessa, hanno rifiutato di arrendersi a una nave militare russa che voleva assumere il controllo dell’isola. Tale episodio è divenuto un simbolo della resistenza dell’Ucraina. Le truppe russe poi hanno comunque preso possesso dell’isola, ma lo scorso giugno hanno dovuto abbandonarla a causa degli attacchi missilistici di Kiev.

Alcuni dei lanci più potenti delle Forze armate ucraine sono avvenuti nel Maro Nero. Ad aprile del 2022 come risultato di un attacco missilistico ucraino è affondata la nave ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, l’incrociatore Moskva, mentre a ottobre a causa di esplosioni è stato danneggiato il ponte di Crimea che collega la penisola di Crimea alla Russia. Tali esplosioni hanno complicato le forniture russe ai propri soldati di stanza laggiù e hanno messo in una posizione scomoda il presidente Putin, che considera la costruzione del ponte attraverso lo stretto di Kerch un suo importante conseguimento. Inoltre, secondo gli esperti militari, a novembre l’Ucraina ha usato dei droni per colpire le navi militari russe presso Sebastopoli. Dopo quegli attacchi Mosca ha interrotto temporaneamente la propria partecipazione all’accordo sul grano.

Redazione Strumenti Politici
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