Le Bahamas e la bancarotta della società di criptovalute FTX
Gli strascichi della bancarotta di FTX stanno interessando la reputazione del governo delle isole Bahamas, sotto accusa per non aver saputo monitorare adeguatamente le transizioni della società di scambio di criptovalute. A un anno dallo spostamento della sede nella capitale Nassau, FTX ora ha lasciato senza un soldo migliaia di investitori in ogni parte del mondo, soprattutto negli Stati Uniti. Gli inquirenti sostengono che le contribuzioni dei soci sono state usate in maniera illegale, con la finalità di acquistare immobili in aree prestigiose delle Bahamas.
La ricerca dei colpevoli
Alle forti critiche giunte da Washington, il ministro degli Esteri Fred Mitchell ha risposto spiegando che gli americani non hanno alcun diritto di attaccare il governo bahamense per il presunto scarso controllo su FTX, dal momento che gli scandali peggiori degli ultimi anni si sono verificati proprio sotto il naso delle autorità di controllo degli USA, dalla Enron allo “schema Ponzi” di Bernie Madoff.
Vi è anche l’accusa rivolta al partito di governo, il Progressive Labor Party (PLP), di essere stato finanziato dalla FTX durante la campagna elettorale dello scorso anno. Il premier Phillip “Brave” Davis ha detto di non essere a conoscenza di eventuali donazioni della società di criptovalute per il partito e ha definito “ingiusti” gli attacchi e le insinuazioni fatte dagli americani a proposito della vigilanza troppo lassista: Ho posizionato le Bahamas come giurisdizione di punta nello spazio dei patrimoni digitali. Ho intenzione di mantenere questo posizionamento e l’unica cosa che mi interessa sono le conseguenze sulla reputazione e me ne sto occupando.
Sotto accusa il fondatore di FTX
La FTX era valutata 32 miliardi di dollari. Il suo fallimento ha provocato enormi perdite a diverse società di capitale di rischio, come la Sequoia Capital, e ha lasciato più di un milione di creditori. Il suo fondatore, il californiano Sam Bankman-Fried, viene additato come il vero colpevole. Dopo aver cercato di difendersi sui social, ora vuole evitare l’attenzione dei media e ha rifiutato un’intervista al Financial Times.
Stefen Deleveaux della Caribbean Blockchain Alliance, organizzazione non governativa che si dedica a promuovere l’impiego della tecnologia blockchain nella regione ha affermato Le criptovalute dovevano essere la nostra via di uscita. Potevamo interagire con l’economia globale in un modo che era impossibile prima. Una parte enorme del mio lavoro è stata distrutta, ed è per colpa di Sam Bankman-Fried.
Le ricadute sulle Bahamas
La FTX sembrava dover rivoluzionare il mondo della finanza, ma il suo crollo ha scosso dalle fondamenta tutto il settore delle criptovalute. Un settore che era stato messo dal governo di Nassau al centro della strategia economica. Oggi la credibilità delle Bahamas è risultata fortemente danneggiata dal fallimento di FTX.
Tuttavia, l’agenzia di rating Standard & Poor’s dichiarato che non vi saranno per il Paese “effetti materiali avversi” dall’implosione della FTX e non ha modificato la sua valutazione B+ con prospettiva stabile. Secondo S&P, infatti, il rilancio del turismo dopo la pandemia, la buona crescita economica e le entrate tributarie dovrebbero garantire un minor deficit fiscale nei prossimi dodici mesi.
Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.