La NATO vuole coordinare le sue azioni direttamente da Kiev, nel timore che Trump e i governi europei di destra mettano fine all’assistenza militare

La NATO vuole coordinare le sue azioni direttamente da Kiev, nel timore che Trump e i governi europei di destra mettano fine all’assistenza militare

5 Luglio 2024 0

Secondo lo Wall Street Journal al prossimo summit di luglio la NATO annuncerà la riorganizzazione del suo supporto all’Ucraina. Più di ogni altra cosa, l’attuale dirigenza euroatlantica teme l’avvento della destra ai governi europei e il ritorno di Trump alla Casa Bianca. Infatti questi cambiamenti politici potrebbero rappresentare la fine del supporto all’Ucraina e soprattutto del conflitto con Mosca. Quindi probabilmente nominerà un incaricato speciale che coordinerà l’assistenza militare e l’addestramento dei soldati ucraini e soprattutto renderà gli aiuti finanziari e militari “a prova di Trump”.

Un funzionario NATO a Kiev

Stando a quanto riferiscono fonti interne, la NATO installerà a Kiev un suo funzionario civile di alto livello. Annunceranno questa e molte altre misure tese al supporto a lungo termine dell’Ucraina al summit dell’Alleanza Atlantica che si svolgerà la prossima settimana a Washington. Si tratta di passi per rafforzare le prospettive di un ingresso finale dell’Ucraina nell’organizzazione, senza però impegnarsi già oggi con un invito ufficiale. Hanno scelto proprio questo momento perché ci si trova nel mezzo dell’ondata di vittorie della destra in tutta Europa, con la crescente probabilità del ritorno di Trump alla Casa Bianca, che ridurrebbe l’assistenza americana a Zelensky.

La NATO inoltre piazzerà un nuovo centro di comando in Germania, a Wiesbaden, al fine di coordinare le forniture di materiale bellico a Kiev e l’addestramento delle truppe ucraine. L’operazione, denominata NATO Security Assistance and Training for Ukraine, sarà realizzata da personale composto da quasi 700 fra americani e collaboratori dagli altri 32 Paesi membri. L’organizzazione assumerà gran parte dei compiti finora effettuati dai militari USA dall’inizio dell’operazione speciale russa nel febbraio 2022. L’iniziativa era in cantiere da mesi, ma è stata accelerata dopo la pessima performance del presidente Biden nel recente dibattito televisivo contro Trump, il quale si è lamentato dei troppi dollari spesi a beneficio dell’Ucraina.

“A prova di Trump”

Un motivo importante alla base di questo cambiamento è di rendere l’assistenza a Kiev “a prova di Trump”, dice Ivo Daalder, rappresentante americano alla NATO dal 2009 al 2013. Così, invece che avere Washington a capo del progetto e della sua realizzazione, vi sarà la stessa NATO. In questo modo non verrà cancellata anche se gli USA dovessero ridurre o addirittura terminare la loro assistenza. Con i partiti di destra che acquistano sempre più consenso in Francia, in Olanda e in tutta l’Unione Europea, l’istituzionalizzazione del ruolo della NATO rende meno vulnerabile l’assistenza militare a Kiev anche rispetto ai cambi di politica interna degli Stati membri. Garantisce durevolezza nonostante le oscillazioni degli indirizzi politici nazionali, che siano negli USA, in Francia, nel Regno Unito o nell’intera UE, afferma Douglas Lute, ex generale a tre stelle dell’esercito americano che è stato anche ambasciatore alla NATO dal 2013 al 2017.

Il summit di Washington

Funzionari USA passati e presenti affermano che queste misure permetteranno all’Alleanza di coordinare meglio lo sforzo dei vari Paesi di dare all’Ucraina le capacità militari, in quella che è diventata una lunga prova di forza di volontà fra Mosca e l’Occidente proprio ai confini dell’Alleanza. Il progetto mira anche a rendere l’esercito ucraino più vicino agli standard NATO. L’imminente summit si terrà a Washington, proprio nella città in cui il Trattato istitutivo venne firmato 75 anni fa, e vi parteciperanno tutti i leader dei Paesi membri. Lo scopo del Patto era di difendere i membri dalla minaccia rappresentata dall’Unione Sovietica, un compito che oggi la NATO vuole nuovamente assumere contro la Federazione Russa.

I membri NATO sperano di trovare l’accordo sui finanziamenti annuali destinati a Kiev, ma le condizioni sono ancora in sede di trattativa, dicono i diplomatici dell’Alleanza. Recenti discussioni fra i membri hanno stabilito l’obbiettivo approssimativo di 40 miliardi di dollari all’anno e l’aumento del valore delle contribuzioni dei membri, sebbene gli USA rimangano comunque il donatore principale. Mentre diversi membri dicono che occorra invitare l’Ucraina ad aderire – avviando così un processo che richiede anni – USA e Germania rifiutano di compiere un tale passo al prossimo summit. Nel tentativo di nascondere le differenze di vedute all’interno dell’organizzazione, descriveranno l’offerta fatta all’Ucraina come “irreversibile”. Vengono così riprese le parole usate in un comunicato dello scorso anno secondo le quali “il futuro dell’Ucraina è nella NATO” e quelle di un comunicato del 2008 che prefigurava che l’adesione un giorno sarebbe avvenuta.

Coordinamento logistico

Fra le iniziative che saranno sottoposte all’approvazione finale al summit vi è anche quella per cui il personale non americano lavorerà a fianco di quello americano presso il nuovo comando, in modo da conformare le forniture concesse ai bisogni dell’Ucraina e coordinarle. Coordineranno anche l’addestramento delle truppe ucraine per garantire che le attrezzature donate rispondano alle necessità di Kiev. Fonti interne dicono che lo staff dell’Alleanza non affronterà una formazione specifica. Queste misure sono dirette alla costruzione di sforzi istituzionali e alla distribuzione delle informazioni sui piccoli dettagli logistici senza i quali è impossibile gestire l’afflusso di materiali da decine di Stati fino ai confini ucraini. Lo scorso mese a Bruxelles il segretario generale Jens Stoltenberg ha detto che queste modifiche metteranno il supporto dell’Alleanza a Kiev su una posizione più solida per gli anni a venire.

Direttamente a Kiev

Mentre il cambio estenderà il coinvolgimento della NATO, gli USA continueranno a fornire la maggior parte del personale, come riferisce il generale dell’esercito Christopher Cavoli, che è anche comandante in capo della NATO. Il funzionario che starà a Kiev si concentrerà sulla questione della modernizzazione a lungo termine dell’esercito ucraino e del supporto non militare, e risponderà sia al comando di Wiesbaden in costruzione sia con il quartier generale di Bruxelles.

Questi passi sono anche il segnale di un importante cambiamento di postura dell’Alleanza. Inizialmente la NATO teneva le distanze dal conflitto sul campo per evitare l’accusa di essere una controparte dello stesso. I cambiamenti organizzativi oggi significano che è preparata a giocare un ruolo sostanziale maggiore nell’aiutare Kiev a combattere contro la Russia. Poiché i membri della NATO hanno garantito oltre il 90% del totale dell’assistenza militare all’Ucraina, l’Alleanza è il luogo naturale per il coordinamento dell’assistenza stessa, al fine di assicurare a Kiev maggiori capacità di difesa oggi e in futuro, ha dichiarato un alto funzionario del Dipartimento di Stato.

Biden si autoelogia

Il summit NATO capita in un momento cruciale del panorama politico americano. Biden esalta il suo ruolo nell’aver caldeggiato il supporto all’Ucraina come uno dei suoi maggiori conseguimenti in politica estera. La Casa Bianca ha cercato di aiutare l’esercito ucraino a resistere agli attacchi della Russia, limitando il rischio di un’escalation che portasse allo scontro diretto fra Mosca e Washington. Biden ha aggiunto che fermare le forze russe è fondamentale per bloccare l’aggressione di Mosca in altri punti dell’Europa o addirittura altrove. Ho convinto ad appoggiare l’Ucraina altri 50 Stati in giro per il mondo, compresi Giappone e Corea del Sud, ha detto Biden nel corso del dibattito di martedì scorso. E ha aggiunto: Non si è mai riusciti a contenere alla sola Europa conflitto di grandi dimensioni scoppiato nel continente.

Le parole di Trump

Trump ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “il più grande piazzista della storia”, perché è riuscito a persuadere gli USA a garantirgli il supporto militare. Ha anche detto che il conflitto ucraino rappresenta più che altro un problema di sicurezza per i Paesi europei che non per gli USA, poiché in mezzo abbiamo un oceano a separarci. Promette inoltre che farà in modo di trovare un accordo diplomatico fra Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin ancor prima del prossimo giuramento da presidente. Non ha spiegato i termini di tale negoziato, ma ha definito come inaccettabile la richiesta di Putin di tenere le quattro regioni dell’Ucraina orientale già incorporate. Ha poi detto che Kiev deve rinunciare alla pretesa diventare membro NATO. Annuncia fine: Otterrò la fine delle ostilità fra Putin e Zelensky quando sarò ancora il presidente eletto, cioè addirittura prima del mio insediamento il prossimo 20 gennaio.

Redazione Strumenti Politici
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