Eurodeputato slovacco chiede la fine delle sanzioni antirusse e della russofobia in Occidente
Il parlamentare slovacco Blaha ha sempre fatto discutere con le sue posizioni contrarie al pensiero unico targato UE. Ora da eurodeputato sta alzando ancora di più il livello del dissenso, andando personalmente a Mosca a chiedere la fine della politica russofoba di Bruxelles.
Chi è Blaha
Lubos Blaha, 45 anni, ha servito come deputato del Parlamento slovacco dal 2012 al 2024. Lo scorso giugno è stato eletto europarlamentare. È anche uno specialista presso l’Accademia slovacca delle scienze. Quest’ultima, tra l’altro, nel febbraio del 2022 lo aveva invitato a desistere dal suo incarico nell’Istituto di Scienze politiche che fa parte di essa: Blaha reagì con sdegno, giurando che non avrebbe mai rinunciato alla sua libertà di parola nemmeno se l’Accademia lo avesse imprigionato o bruciato. Il partito in cui milita è lo Smer – Sociálna Demokracia (Direzione – Socialdemocrazia), fondato dall’attuale premier Robert Fico nel 1999 come formazione di sinistra, nazionalista e populista.
Il viaggio a Mosca
La scorsa settimana Blaha si è recato a Mosca per lanciare dei messaggi all’Europa e alla Russia stessa. Ha postato su Telegram un video di quattro minuti in cui, dalla Piazza Rossa, esorta a cambiare atteggiamento. Per favore, smettiamola con l’odio contro la Russia. Sono venuto a Mosca come amico della Russia perché non posso più guardare come la russofobia stia crescendo in Occidente. E aggiunge: Mi dispiace molto per tutte queste risoluzioni guerrafondaie, odiose e letteralmente fasciste che il Parlamento europeo sta adottando contro la Russia. Dice poi di essere venuto nella capitale russa per visitare il memoriale del generale sovietico Zhukov e rendere omaggio a lui e a coloro che liberarono l’Europa dal nazifascismo durante la Seconda Guerra mondiale. La nazione russa ci ha liberati e ha fatto un sacrificio incredibile per noi, e spiega che fascismo e guerra vengono dall’Occidente; libertà e pace vengono dall’Oriente.
Ristabilire i buoni rapporti
Il suo messaggio ai russi è estremamente nitido: Siamo slavi, nessuno ci farà odiare la Russia. Da parte sua, come politico rigetta gli ulteriori aiuti militari europei all’Ucraina e le sanzioni di Bruxelles contro Mosca. Inoltre afferma che il suo governo intende avere buone relazioni col Cremlino e si dice disposto a tornare anche “cento volte” per ribadire tali concetti al popolo russo. Al primo ministro Fico esprime il ringraziamento per il suo supporto: insieme a lui ripudiamo le sanzioni e tutta questa folle russofobia che c’è in Occidente. Proprio Fico a inizio ottobre ha dichiarato che se il conflitto finirà nel corso del suo mandato, allora farà tutto il possibile affinché la Slovacchia ristabilisca pienamente le relazioni economiche e diplomatiche con la Federazione Russa. Ha detto anche la Commissione UE sta facendo una “pressione estrema” sul suo Paese affinché smetta di acquistare risorse energetiche da Mosca.
Vicina la fine del conflitto
Fico ritiene che vi siano elevate probabilità che le ostilità cessino presto: lo ha affermato davanti a una commissione parlamentare la scorsa settimana, prima di recarsi al summit UE nel quale Zelensky ha presentato agli alleati il suo “piano per la vittoria”. Al tempo stesso, il premier slovacco accusa proprio l’Occidente di fomentare il conflitto, che secondo lui potrebbe essere risolto per via diplomatica. Soprattutto è contrario a che l’Ucraina diventi membro della NATO e ha precisato che finché sarà lui il premier, la Slovacchia non voterà mai a favore dell’adesione di Kiev, perché ciò sarebbe preludio alla Terza Guerra mondiale. Lo ha detto chiaramente al primo ministro ucraino Denys Shmyhal, che ha incontrato nei giorni scorsi per parlare di cooperazione in ambito energetico e di infrastrutture. Inoltre ha preannunciato il suo viaggio a Mosca il prossimo maggio, per partecipare alle celebrazioni dell’80esimo anniversario della vittoria sovietica sul nazismo.
Critiche da Bruxelles
La posizione di Fico infastidisce da sempre i vertici di Bruxelles. Il viaggio del suo compagno di partito Blaha non ha fatto altro che irritarli ancora di più. Il vicepresidente dell’Europarlamento, lo slovacco Martin Hojsík, ha criticato il connazionale con un rimando storico, tirando in ballo anche Fico e il suo viaggio a Mosca previsto nel 2025. Ha fatto un’allusione ai contatti che intercorsero nel 1968 fra i sovietici e i comunisti cecoslovacchi alla vigilia dell’intervento armato dell’URSS e del Patto di Varsavia, volto a schiacciare la primavera di Praga. Ma è Blaha che sostiene di condurre una battaglia contro il totalitarismo della UE e contro il globalismo, tesi ad annullare le differenze nazionali. Lui stesso si descrive come neo-marxista e populista di sinistra. Il parlamentare slovacco Blaha ha sempre fatto discutere con le sue posizioni contrarie al pensiero unico targato UE.
Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.