Cipro: turismo in grave crisi, interviene il governo

Cipro: turismo in grave crisi, interviene il governo

1 Agosto 2024 0

Il turismo di Cipro è entrato in una fase di gravissima crisi. Il governo, insieme all’associazione degli albergatori, sta cercando di correre ai ripari. Purtroppo il tempo stringe e le cause esterne dei problemi sono ineliminabili. E in questi giorni è caduto il triste anniversario della divisione dell’isola, avvenuta nel 1974.

Le cifre della crisi

Questa estate sta segnando la perdita di migliaia di turisti dalle spiagge di Cipro. Si parla di circa 30mila persone meno del previsto. A maggio, basandosi sui numeri dei primi quattro mesi dell’anno, che erano in crescita dell’1,7% rispetto al 2023, sembrava che gli obiettivi del 2024 potessero essere facilmente raggiunti. Lo ha comunicato il viceministro del turismo Kosta Koumis, che con un giugno positivo prefigurava un ritorno alle cifre pre-pandemia. Poi però è avvenuto il crollo delle prenotazioni.

Gravi perdite economiche

Ora il settore si ritrova con perdite attorno ai 35,5 milioni di euro. Il presidente dell’associazione degli albergatori Thanos Michaelides ha rivelato che gli operatori sono vicini al panico, perché la situazione non dà alcun segno di miglioramento e la crisi finanziaria incombe. Per questo motivo è probabile che vengano attuate misure di alleggerimento dell’impatto economico, oltre a iniziative per attirare nuovamente i turisti sull’isola. Non è solo la mancanza di turisti che sta mettendo in ginocchio il turismo cipriota, ma anche una notevole carenza di lavoratori del settore. Oggi sono infatti l’11% dell’intera forza lavoro nazionale, con 53mila persone impiegate in questa sfera. Non si tratta solo di stagionali, ma anche di cuochi e di professionisti dell’accoglienza, oltre all’indotto composto da altre figure come giuristi e informatici.

Le cause

Michaelides individua cause molto diverse fra loro come responsabili della situazione attuale. Ha citato i conflitti in Medio Oriente e in Ucraina, la Pasqua cattolica caduta presto (31 marzo), una riduzione dei voli aerei e l’aumento del costo dei biglietti. C’è poi il forte rallentamento dell’economia britannica e il Regno Unito è il mercato principale per il turismo cipriota. Con meno soldi a disposizione, gli inglesi quest’anno hanno scelto mete più vicine e meno costose dove andare in vacanza, mentre Cipro è da sempre una destinazione relativamente più cara rispetto ad altre. Michaelides ha quindi invitato i suoi colleghi a fare in modo che l’esperienza complessiva offerta ai turisti sia all’altezza di quanto hanno pagato.

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Recensioni negative

In un discorso alla Camera di Commercio di Limassol, Il viceministro Koumis ha sottolineato la nocività di un elemento in particolare: le recensioni negative su Internet. Ha invitato gli albergatori e gli imprenditori a non permettere che l’esperienza insoddisfacente di un turista possa rovinare l’atmosfera e la reputazione dell’intero settore. Da parte sua ha dichiarato che non pubblicherà dei dati negativi che possano intaccare la reputazione di Cipro come meta turistica. Occorre infatti che i tour operator sottolineino gli aspetti migliori dell’isola, dalle infrastrutture ottime alla cucina di qualità. Poi ha parlato della pessima pubblicità fatta dal giornale britannico Daily Express. cyprus

Un triste anniversario

Il 20 luglio è caduto il cinquantenario della divisione dell’isola, avvenuta a seguito della “Operazione Atilla” dell’esercito turco nel 1974. Nella parte oggi sotto controllo di Ankara, l’anniversario è stato festeggiato con entusiasmo: vi si è recato lo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdoğan per assistere a una parata militare di commemorazione di quella che lui ha definito “un’operazione di pace”. Di tenore completamente diverso l’atteggiamento del premier greco Kyriakos Mitsotakis, il quale ha postato sul suo profilo LinkedIn una mappa dell’isola macchiata di sangue, con la didascalia: Mezzo secolo dalla tragedia nazionale di Cipro. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha ribadito il sostegno della UE alla riunificazione del suo Stato membro e ha dichiarato: La questione cipriota è una questione europea.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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