Camerun, la diga idroelettrica del Mekin inizia a produrre elettricità
La diga idroelettrica del Mekin, situata nel sud del Camerun in prossimità del fiume Dja, un affluente del Sangha che sfocia nel fiume Congo, è entrata parzialmente in servizio di recente. Dall’11 giugno 2022 immette infatti 11,2 MW dei 15 previsti nella Rete Sud Interconnessa (RIS). A beneficiarne sono tre località del Centro e del Sud del paese: Mbalmayo (centro), Sangmélima (sud) e Meyomessala (sud). Secondo il direttore generale di Hydro-Mekin, i test di prestazione dell’impianto sono da considerarsi definitivamente conclusi “Da oggi sono in servizio i tre gruppi turbina-alternatore disponibili”.
Il ministro camerunese dell’Acqua e dell’Energia, Gaston Eloundou Essomba, a seguito di una recente visita alla diga, ha ricordato come l’entrata in servizio dell’impianto fosse prevista inizialmente per il 2015. Dopo anni di ritardo, l’impianto finalmente ha iniziato a produrre energia elettrica nel 2020, per poi fermarsi a causa di un guasto della “bobina punto neutro“. In realtà la società di servizi pubblici Eneo registra ancora ritardi nel collegare l’impianto alla rete, causando l’insoddisfazione delle popolazioni. Questo ritardo si spiega con il ripristino della linea di distribuzione dell’energia elettrica da 30 kilovolt sull’asse Mbalmayo-Sangmelima-Ndjom Yekombo, la cui data di consegna non è ancora nota.
Sebbene sia una delle dighe più piccole in termini di capacità è proprio l’opera che ha destato più preoccupazione al governo. È dal 2015 che Hydro-Mekin, la società incaricata della gestione della diga, ha annunciato invano la messa in servizio di questa opera idroelettrica. Il costo iniziale del progetto è di 25 miliardi di FCFA, ma nel 2020 aveva già inghiottito quasi 34,5 miliardi di FCFA. Una vera e propria idrovora di fondi pubblici.
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