Asia Meridionale, Pakistan, International Factor e il suo impatto sulle dinamiche regionali

Asia Meridionale, Pakistan, International Factor e il suo impatto sulle dinamiche regionali

13 Giugno 2023 0

Nella nuova mappa geopolitica globale ha davvero colto di sorpresa il disgelo dei rapporti tra Arabia Saudita e Iran. Se le cose continueranno a procedere senza scossoni, questo evento potrebbe essere considerato uno spartiacque nella storia delle alleanze regionali, basate su svolte strategiche e diplomatiche. Con i cinesi specialisti nell’arte dell’artigianato globale, per quanto sia poco visibile, non c’è dubbio che i buoni uffici di Pechino nei confronti degli arcirivali Iran e Arabia Saudita daranno frutti nell’immediato e nel lungo termine.

Il ruolo del Pakistan diplomatico

La storia dimostra l’importanza del ruolo diplomatico attivo del Pakistan nelle relazioni sino-statunitensi. Queste si sono sbloccate nell’era epica degli anni ‘70, quando Henry Kissinger si precipitò a cercare il colpo da maestro con la proposta di far svolgere al Pakistan il ruolo di mediatore per ricalibrare le relazioni sino-americane.

Se si dovesse ripetere un evento del genere, allora gli appuntamenti diplomatici cinesi avrebbero un senso non solo per il dialogo saudita-iraniano, ma anche per l’asse Russia-Europa nel contesto dell’attuale guerra in Ucraina. Il recente viaggio in Cina di Ursula van der Leyen la dice lunga in questo senso. Un altro aspetto importante è il modo in cui la Russia vede la diplomazia del soft power cinese con l’Europa e il resto del mondo, non solo nella risoluzione di questioni ad alto rischio ma anche nell’intensificazione della forza militare nell’Indo-Pacifico.

L’Afghanistan e le conseguenze della riconquista talebana del potere

La nuova situazione che si è creata conseguente ai drammatici sviluppi politici in Afghanistan e in particolare nella riconquista talebana di quel Paese, nonché la reazione degli attori di potere regionali e la risposta internazionale, hanno contribuito ad imprimere, negli ultimi due anni, uno sviluppo molto significativo nell’area. Poiché la realtà sul terreno si è spostata verso una mutata situazione di sicurezza, Russia, Cina, Iran, Pakistan, Turchia e Qatar hanno avuto un ruolo proattivo nell’attuale situazione in Afghanistan. Sebbene non vi sia stato alcun riconoscimento ufficiale dei talebani da parte di tutti i  Paesi vicini, esiste tuttavia un supporto umanitario non ufficiale, ma attivo su molti fronti per esempio al livello umanitario avviato dalle potenze regionali per far fronte alla crescente carenza di cibo, medicinali, aiuti e riabilitazione.

Una regione in fermento

I continui disordini nel contesto dell’Afghanistan post-talebano hanno avuto un impatto immediato sul Pakistan, non solo per lo sfollamento interno, ma anche per la crescente ondata di terrorismo a causa della presenza dell’Isis nella regione, che recentemente ha provocato attacchi terroristici in molte città del Paese.

Inoltre il caos e gli sconvolgimenti in Iran, le irrisolte tensioni al confine tra Cina e India, insieme alla minaccia di una disputa irrisolta del Kashmir e all’impatto del fattore nucleare, che continuano a costituire un importante ostacolo con il suo vicino orientale, ostacolano una pace duratura in quei territori.

Sul fronte regionale, anche l’Iran, che in passato ha avuto rapporti piuttosto difficili con i talebani, ha fatto passi avanti con loro nel negoziato, colmando le spaccature del passato. Il ruolo del Qatar è stato esemplare nel salvare milioni di afghani evacuandoli dal loro Paese e fornendo passaggi sicuri verso il Qatar e altre mete. Anche il ruolo della Turchia è stato alquanto conciliante nei confronti dei talebani, al punto che il governo di Istanbul si è offerto di mantenere la sicurezza dell’aeroporto di Kabul e di fornire sostegno umanitario al popolo afghano proprio in questo periodo di prova.

Prove di nuove alleanze

È quindi estremamente interessante osservare e approfondire la formazione delle nuove traiettorie di alleanze nella regione, con complessi giochi di interessi e ondate di influenza e potere che svolgono un ruolo centrale si a livello regionale sia globale. Tanto per cominciare gli Stati Uniti lasciano un enorme vuoto di potere che è necessario vedere se Russi e Cinesi riempiranno e se questa nuova influenza Sino-Russa sarà messa sotto scacco dagli Stati Uniti.

D’altra parte la Russia ha agito da facilitatore nei confronti dei talebani, nonostante abbia negato in primis il riconoscimento ufficiale gruppo. La Cina inoltre, ha inviato milioni di dollari di aiuti umanitari e assistenza all’Afghanistan.

Il rapporto tra India e Usa e l’asse Quad

Guardando all’Asia meridionale, che ruota prevalentemente nel contenimento statunitense di Cina e India, l’asse Pakistan rimane il fulcro centrale. Oggi risulta ancora più importante la partnership strategica tra India e Stati Uniti e l’asse Quad che ora mette insieme l’alleanza di quattro paesi: Stati Uniti, India, Australia e Giappone contro i Cinesi verso il Mar Cinese Meridionale e l’Indio Pacifico.

Con la crescente influenza cinese e l’avanzata della di Pechino nella zona indiana di Aksai Chin, la credibilità del Paese guidato da Xi Jinping sta aumentando negli Stati dell’Asia meridionale soprattutto in Bangladesh, Nepal e Bhutan, i quali temono l’influenza indiana nel loro territorio, così come l’attuale colpo di stato in Birmania.

Il mondo post-trumpiano ha assistito a molti cambiamenti sulla scena globale, ma in termini di Sud Asia, i grandi problemi rimangono irrisolti. Per cominciare, gli Stati Uniti rimangono impegnati nel contenimento della Cina e mantengono una partnership strategica con l’India. Pertanto, l’Asia meridionale rimane il cardine della politica internazionale, che ricentralizza il ruolo del Pakistan come attore importante con un ruolo cruciale nella regione. Ciò rende difficile per i suoi alleati della NATO comprendere la reale situazione sul terreno e il loro ruolo in Afghanistan.

Il peculiare rapporto Stati Uniti Talebani e il riemergere di Daesh

Mettendo da parte la dimensione territoriale, è quanto mai importante comprendere l’attuale il gioco di potere internazionale. Gli Stati Uniti hanno negoziato con i talebani nonostante la loro fuga precipitosa dall’Afghanistan. Un fattore preoccupante è il riemergere dell’ascesa di Daesh o Isis seguito dai catastrofici bombardamenti che hanno preceduto la fase finale del ritiro degli Usa. La riattivazione dell’Isis ha cambiato la percezione negli Stati Uniti di mantenere il dialogo con i talebani, anche se la situazione è rimasta fluida. Per molti, la presenza degli americani all’indomani del loro ritiro è ancora un grande punto interrogativo.

La macchina da guerra guidata dagli Usa impiegata contro la Russia, vale a dire la guerra in Ucraina, ha peraltro portato a conseguenti cambiamenti nella sicurezza e nelle alleanze strategiche in Europa. L’ingresso della Finlandia nella Nato e le preoccupazioni per la sicurezza dei Paesi nordici di fronte a una Russia intransigente, ha sollevato serie preoccupazioni in tutta la Scandinavia, al confine con la Russia nel Baltico e nel Mare del Nord.

Il riaffiorare della questione nucleare in Europa, con la posizione bellicosa di Putin che minaccia di premere il pulsante nucleare, ha fatto riemergere la questione dell’equilibrio del terrore in Europa. Una dottrina da guerra fredda che garantiva la deterrenza nucleare contro le potenze rivali per evitare una guerra nucleare su vasta scala. L’Europa rimane quindi con una soglia di rischio di insicurezza nucleare molto elevata, oltre che di proliferazione di armi e terrorismo.

Russia, India e Pakistan partner strategici

Per quanto riguarda il peso strategico della Russia nel resto dell’Asia meridionale, essa ha stretti rapporti con l’India che condividono una relazione speciale e un partenariato strategico. Non è un caso che l’India abbia chiesto alla Russia di fornire 5 sistemi S-400 per un costo netto di 5,5 miliardi di dollari, una mossa che ha aperto New Delhi alle sanzioni previste dal Countering America’s adversaries Through Sanctions Act.

D’altra parte, la Russia mantiene anche relazioni indipendenti con il Pakistan poiché entrambi i Paesi condividono l’obiettivo di combattere il terrorismo insieme ad altre minacce. La Russia fornisce attrezzature antiterrorismo al Pakistan e ha tenuto esercitazioni congiunte dedicate alla cooperazione regionale e alla sicurezza nella regione.

Dall’Afghanistan al Mar Cinese, un altro teatro di guerra nel futuro?

Il cambio della guardia in Afghanistan ha dimostrato che il ruolo della Cina sarà cruciale nel Paese sia nel contesto della regione ed in generale a livello internazionale. La Cina ha ufficialmente mantenuto una linea diplomatica coerente nei confronti dei talebani, che viene ricambiata allo stesso modo. Si ritiene che la Cina abbia offerto una partnership (in grado di offrire grandi potenzialità con l’Afghanistan e, secondo il Global Times, la Cina cerca di avviare un progetto multimiliardario di estrazione di minerali, che è visto da molti come estremamente redditizio.

Inoltre, l’iniziativa cinese Belt and Road che passa attraverso l’Afghanistan può avere un impatto reciprocamente vantaggioso perché può rafforzare le relazioni commerciali e le contingenze di partenariato geoeconomico con quel Paese. La Cina ha inviato milioni di dollari di aiuti umanitari e assistenza all’Afghanistan: il nocciolo della questione è che la Cina è stata categoricamente invitata dall’alta delegazione dei talebani a investire nel Paese in questo momento cruciale e precario.

Le ostilità Usa-Cina nel Mar Cinese meridionale possono aprire un altro teatro di guerra. La Cina crede che Taiwan appartenga al continente mentre Taiwan vuole essere indipendente da qualsiasi influenza cinese. Gli Stati Uniti, sebbene mantengano una posizione di aiuto e assistenza a Taiwan contro la Cina, non riconoscono ufficialmente il Paese in quanto aderiscono alla One China Policy nonostante il loro sfacciato sostegno alla sicurezza, militare e marittimo a Taiwan. Questa posizione paradossale degli Stati Uniti su Taiwan non piace per niente alla Cina: non a caso, recentemente si sono riaccesi i timori di una reazione cinese molto aggressiva. E’ chiaro quindi che le dinamiche regionali dell’area siano alquanto fluide e destinate a sconvolgere gli equilibri geopolitici globali.

Tehseen Nisar
TehseenNisar

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