Arresto Ghannouchi, avvocato Ksouri: “lavorava per distruggere la Tunisia al servizio di agende straniere”

Arresto Ghannouchi, avvocato Ksouri: “lavorava per distruggere la Tunisia al servizio di agende straniere”

18 Aprile 2023 0

“La verità è che l’arresto di Rashid Ghannouchi conferma la fine della leggenda, della guida, ispiratrice dell’esperienza turca, e del presunto leader dei Fratelli Musulmani, in particolare, e ci sono prove convincenti, realistiche e legali, che la persona stesse lavorando giorno e notte per cospirare contro lo Stato e le istituzioni tunisine, attraverso dichiarazioni criptiche che fanno parte dell’incitamento dell’opinione pubblica internazionale e nazionale che hanno messo a ferro e fuoco la Tunisia. Come Catone quando voleva bruciare Cartagine in atti di terrorismo dopo aver praticato sistematiche migrazioni segrete e viaggi in Europa, Siria e tutti i focolai di tensione per minacciare la pace e la sicurezza internazionali al solo scopo di restaurare lo stato del califfato servendosi dei libri dell’Islam politico estremista, cavalcando inizialmente i principi democratici solo per negarli dopo aver raggiunto il potere, ed è quello che Ghannouchi fece nel decennio oscuro della Tunisia, attraverso la liquidazione dei suoi oppositori politici”. È un fiume in piena l’avvocato tunisino, maître Hazem Ksouri, titolare di un master in diritto internazionale sulla lotta al terrorismo, tornato alla ribalta durante il processo dell’attentato terroristico al Museo del Bardo che nel 2015, a Tunisi, ha fatto registrare 24 morti.

Infografica - La biografia dell'intervistato Hazem Ksouri
Infografica – La biografia dell’intervistato Hazem Ksouri

Commentando ai nostri microfoni la notizia dell’arresto di Ghannouchi, leader del partito islamista Ennahda, braccio della Fratellanza Musulmana in Tunisia, maître Hazem Ksouri ha dichiarato che “In effetti, l’arresto della guida dei Fratelli Musulmani è stata una vera e propria svolta in Tunisia, il 27 del mese di Ramadan, giorno sacro in cui tutti i desideri devono essere esauditi. E la forza della sua giornata per la perdita della cattedra e del sovrano. Infatti, ieri, la Tunisia ha cantato in tutta la regione per amore e patriottismo, e la guida è stata spazzata via dal palco, mandandolo in prigione”. Un desiderio che si realizza dunque per milioni di tunisini onesti che non si sono lasciati corrompere dal denaro della Fratellanza, il movimento considerato terroristico da Russia, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Giordania, che agendo sotto l’ombrello politica è riuscito ad insidiarsi come un cancro nelle istituzioni di molti Paesi arabi, compresa Libia e Tunisia, fino a quando i giovani arabi hanno compreso il vero volto di un viscido gruppo che potrebbe essere paragonato ad un mostro a due teste.

“Ennahda come guida e i partiti che lo seguono si sono impegnati in focolai di tensione per bruciare i paesi arabi dalla Libia alla Siria e in molte altre regioni, l’ultima delle quali è il Sudan. Il loro obiettivo è stato quello di rovesciare lo Stato nazionale nell’intera regione araba. Hanno usato denaro per immergere i migliori giovani al mondo in conflitti armati, raccogliendo fondi per colpire l’indipendenza degli Stati, la loro sicurezza e le minacce all’Unione Europea sono le stesse che gravano su Siria e Libia attraverso immigrazione clandestina e minacce terroristiche”. Ha aggiunto Ksouri, evidenziando il link tra Ennahdha e il gran numero di combattenti che nello scorso decennio si sono uniti a Daesh in Libia, Siria ed Afghanistan. La Tunisia è stata infatti tra i principali “esportatori” di foreign fighters. Il 20 aprile 2017, l’allora ministro dell’Interno di Tunisi, Hedi Mejboub, dichiarò di aver impedito a 27.371 tunisini aspiranti jihadisti di raggiungere i territori di combattimento. Durante un’audizione al Parlamento del Bardo, Mejboub riferì che almeno 3.000 jihadisti di nazionalità tunisina si trovano ancora nelle zone di conflitto, il 60% in Siria, il 30% in Libia e il restante 10% disperso in altri paesi. Il 96% di questi combattenti era rappresentato da uomini di età compresa tra i 24 e i 35 anni, attratti da facili guadagni.

“La giustizia tunisina è stata infiltrata dalle armi e dai servizi segreti di Al-Buhairi, e ne ha persino offerti alcuni per servire gli obiettivi dell’organizzazione, come Al-Bashir Al-Akrami, ma la Magistratura tunisina, così come la sua giovinezza, è quella che guida il Paese con le mani pulite, nella lotta al terrorismo e alla corruzione. Il tempo della fondazione dello Stato democratico è stato rovinato dagli invasori dei Fratelli Musulmani, e la storia ricorderà il loro nome in lettere d’oro, nella bellezza di nonna Alissa e nel cuore di Annibale nella battaglia per la patria”. Sottolinea l’avvocato, facendo riferimento ai Tunisini onesti impegnati nella lotta al terrorismo e nell’assicurare giustizia alle famiglie delle vittime, come la signora giudice Hanan Kadas, procuratore generale aggiunto al Centro Giudiziario anti-terrorismo.

L’arresto di Ghannouchi dunque potrebbe chiarire molti lati oscuri della Fratellanza in Tunisia. “Rivelare l’apparato segreto – conclude l’avvocato Hazem Ksouri – è al centro della verità su questa organizzazione criminale che ha lavorato per distruggere la Tunisia e liquidare la sua gente al servizio di note agende straniere attraverso il traffico di religione e i sogni dei giovani in tutto il mondo. L’arresto di terroristi e assassini consentirà l’applicazione dello stato di diritto per tutti”.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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