Armenia, per piacere di più all’Occidente scende in campo la First Lady

Armenia, per piacere di più all’Occidente scende in campo la First Lady

24 Settembre 2023 0

Prima delle manovre congiunte svolte dall’Armenia sul proprio territorio insieme all’esercito degli Stati Uniti, il governo di Erevan aveva già tentato una mossa mediatica di allineamento col fronte euroatlantico. Ne è stata protagonista la First Lady armena Anna Hakobyan, moglie del primo ministro, che ultimamente sta intensificando il lavoro di public relations presso i circoli internazionali più cool. L’americanizzazione dell’Armenia sta cominciando?

La moglie del premier si attiva

Come da tradizione americana, a un certo punto scende in campo la First Lady. Da Nancy Reagan a Michelle Obama, passando da una Lady che voleva diventare direttamente Mrs. President e che non ci è riuscita, vale a dire Hillary Clinton. In Ucraina si è vista Olena Zelenska, moglie del presidente ex attore comico. La sua eleganza e ricercatezza stonano appena un po’ troppo con le foto della popolazione ucraina martoriata, mostrate sui medesimi giornali in cui appaiono reportage sulla vita e le relazioni della stessa first lady.

L’apice del contrasto si è raggiunto con l’intervista su Vogue, il celebre giornale americano di fashion e lifestyle.  Già da qualche tempo la moglie del premier armeno Nikol Pashinyan si sta impegnando a seguire lo stesso percorso, apparendo in uniforme militare, accovacciata in una trincea col fucile in mano, ma con un sorriso da gita in campagna.

Il summit delle First Ladies a Kiev

L’uscita più clamorosa anche e soprattutto dal punto di vista della politica estera armena è avvenuta appena due settimane fa. La Hakobyan ha partecipato al Summit of First Ladies and Gentlemen a Kiev, organizzato proprio dalla moglie di Zelensky. Questo convegno o serata di gala si svolge dal 2021 per sensibilizzare l’opinione pubblica su vari temi. Quest’anno si è parlato di salute mentale e di bambini morti in guerra. Hanno parlato, fra gli altri, anche lo stesso presidente ucraino e il segretario di Stato americano Antony Blinken.

E ha parlato pure la Hakobyan, che ha illustrato ai presenti le tragiche condizioni della popolazione dell’Artsakh, che stava e sta subendo gli effetti di una lunga crisi umanitaria. La moglie di Pashinyan ha spiegato che i bambini dell’exclave armena sono affamati e terrorizzati per colpa del blocco del corridoio di Lachin imposto dall’Azerbaigian. Era il 6 settembre. Vengono i brividi a pensare che da lì a quindici giorni suo marito non avrebbe fatto molto per difendere quei bambini, se non almeno lasciare che venissero evacuati. E a portarli in salvo e dare loro una prima assistenza medica è stato il contingente russo di peacekeeping, che lo stesso governo armeno ha poi provveduto ad accusare di non aver difeso l’Artsakh.

Il prossimo summit

Anna Hakobyan ha poi invitato tutti a Erevan per un summit con lo Women Political Leaders Global Network previsto per il 19 ottobre. Forse il programma sarà modificato, dato che la tragedia dei bambini dell’Artsakh denunciata dalla Hakobyan si è risolta velocemente con l’espulsione dalle loro case e dalla loro terra senza sapere bene da chi verranno accolti: se da Erevan come sarebbe logico oppure da Mosca come ha suggerito il governo armeno. Infine, ha pubblicato su Facebook le foto del suo incontro con Olena Zelenska, con l’unica didascalia “L’accoglienza è stata calorosa”.

Una nota curiosa: a moderare il convegno delle First Ladies c’era il famoso attore inglese Stephen Fry, sostenitore della causa ucraina e attivista per altre istanze care all’establishment. Il suo commento a proposito del summit di Kiev sembra la classica scusa non richiesta: Non è assolutamente un esercizio di propaganda, ma un vero meeting di neuroscienziati, sociologhi, psicologi e di coloro che lavorano sui traumi mentali.

Ed è un sostenitore del movimento LGBT, cosa non stupisce troppo essendo lui stesso omosessuale. Invece è peculiare notare la coincidenza con l’attivismo della Hakobyan, first lady di un Paese come l’Armenia che è molto legato ai valori tradizionali e al quale non interessa aprirsi a questo genere di “modernità”. Sarebbe invece più interessato alla sicurezza dei suoi confini, alla stabilità politica e al benessere economico, tre elementi che sembrano scivolare via sempre più rapidamente.

Non molto amata dagli armeni

Sui social armeni circolano voci che sottolineano lo scarso patriottismo della famiglia Pashinyan, che sembra interessata a trovare una via di fuga all’estero “per ogni evenienza”. Si dice che il figlio abbia la doppia cittadinanza canadese e che la stessa Hakobyan stia cercando casa in Svizzera. Il tutto è smentito dal governo, ma questi pettegolezzi non sono un buon segno. Il contrasto fra la realtà della sofferenza degli armeni e le passerelle della moglie del premier era già stato rilevato tre anni fa, all’epoca della seconda guerra del Nagorno Karabakh.

Anna Hakobyan si presentò a un centro di addestramento militare dove si stavano esercitando tredici donne che sarebbero poi andate al fronte. Si è messa in posa in una trincea con divisa, fucile e un bel sorriso per le telecamere. L’ex consigliere armeno alla sicurezza nazionale Garnik Isagulyan descrisse questa mossa propagandistica come un passo falso.

Secondo lui hanno sbagliato le guardie a permetterle di entrare in una zona di guerra, esponendola così al pericolo e distogliendo l’attenzione dai loro veri compiti: Lasciando passare la Hakobyan, non stanno svolgendo il loro dovere in conformità ai piani oppure ha messo loro pressione la moglie del premier. Ora si fanno le manovre congiunte dell’Armenia insieme all’esercito degli Stati Uniti, ma la stessa First Lady armena ultimamente sta intensificando il lavoro di public relationspresso i circoli internazionali più cool. L’americanizzazione dell’Armenia sta cominciando?

Martin King
Martin King

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