Ancora scandali: con tale livello di corruzione l’Ucraina non può entrare nella UE
Il mainstream occidentale esalta la lotta dello Stato ucraino contro la corruzione, ma non può nascondere i casi eclatanti di tangenti che continuano a emergere a Kiev. Qualche ottimista li descrive come un segnale di pulizia e di cambiamento, tuttavia sono casi clamorosi, appunto, quelli smaccati, la punta dell’iceberg. I sondaggi e le statistiche mostrano un’Ucraina ben lontana dagli standard richiesti dall’Unione Europea, sebbene Bruxelles faccia di tutto per permetterle di diventare il 28esimo membro.
Progressi troppo piccoli
I media euroamericani che sostengono Kiev provano a concentrarsi sui successi degli enti anti-corruzione. Si tratta però di progressi troppo limitati per diventare la norma. Non vi è alcun nuovo corso: l’apparato statale ucraino è quello di sempre o persino peggio. Radio Free Europe/Radio Liberty scrive: la corruzione resta una costante minaccia interna, esposta da una serie di scandali negli anni recenti che hanno coinvolto il Ministero della Difesa, i magistrati inquirenti e i grandi uomini d’affari. Il Telegraph esorta Zelensky a dare un giro di vite alla corruzione per ottenere un migliore accordo di pace. Il presidente ucraino deve affrontare i problemi finanziari e politici che infettano il suo Paese.
Andriy Borovyk, direttore esecutivo di Transparency International Ukraine, comitato di controllo sulla corruzione, invita a distinguere i casi effettivi di mazzette da quelli di incompetenza o inefficienza, che nel pensiero comune vengono spesso confusi dagli stessi cittadini ucraini. Fa inoltre notare come negli ultimi anni Kiev stesse risalendo di qualche posizione la speciale classifica mondiale sulla corruzione percepita. Poi però ha di nuovo fatto dei passi indietro, finendo al 105esimo posto su 180 Stati, a causa delle riforme messe in pratica soltanto sulla carta.
L’opinione dei cittadini
Sono usciti i risultati di un’indagine demoscopica condotta lo scorso autunno per conto dell’Agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione (NAZK). È aumentato di otto punti percentuali (69.1%) il numero di ucraini che ritengono che il livello di corruzione nel Paese sia peggiorato e stia andando sempre più su. La maggioranza di essi non trova alcuna giustificazione per tale malcostume, mentre qualche anno fa l’atteggiamento generale era molto più tollerante” in merito.
Oggi i cittadini sono anche più disposti a denunciare le richieste illecite. Il 79,4% pensa che sia un problema molto serio per la vita dell’Ucraina. Tra gli intervistati c’erano anche gli imprenditori, presi come categoria sociale, i quali hanno in gran parte risposto che la corruzione nel loro specifico settore è più bassa rispetto alla media del Paese. In generale, quella del mondo politico è vista come la specie più odiosa e pericolosa di corruzione, seguita da quella giudiziaria e poi doganale.
Ancora scandali ad alto livello
L’Ufficio nazionale anticorruzione (NABU) e la Procura specializzata anticorruzione (SAP) hanno smascherato un giro milionario di peculato al Ministero della Difesa. Un funzionario di quest’ultimo, insieme ai rappresentanti di due aziende fornitrici di alimentari, manipolavano i prezzi del cibo da mandare alle Forze armate. Facevano risultare particolarmente cari alcuni articoli, quelli di largo consumo come le patate, mentre altri meno usati o a carattere stagionale come le ciliegie diventavano più costosi. Il prezzo complessivo dell’assortimento restava invariato, dunque a prima vista non saltavano all’occhio violazioni o irregolarità. Questo sistema ha permesso ai suoi ideatori di ricavare milioni di grivnie che si sospetta abbiano investito in immobili e in alberghi della Croazia.
Un’altra storia venuta alla ribalta mediatica la scorsa settimana è relativa alla magistratura. Funzionari governativi sono accusati di aver aiutato decine di giudici a rimanere al loro posto nonostante fossero sotto inchiesta. Avrebbero fatto pressioni per evitare che costoro venissero esaminati e probabilmente licenziati a causa della loro condotta non conforme alla legge. Il problema è ormai di natura politica e persino di ambito internazionale, perché l’atteggiamento compiacente di alcuni segmenti dello Stato impedisce che vengano attuate quelle riforme del sistema giudiziario che sono richieste a Kiev per proseguire l’integrazione europea ed entrare un giorno nella UE.
Un vecchio schema
Intestare i beni al coniuge e ai parenti è uno schema di evasione fiscale vecchio come il mondo, che in Ucraina trova ancora larga applicazione fra i funzionari pubblici. Da un’analisi delle dichiarazioni dei redditi 2024 risulta che la quasi totalità delle mogli dei dirigenti statali e dei politici di alto livello sono donne d’affari di grandissimo successo, che detengono automobili di lusso, terreni, ville, appartamenti. Lo stipendio ufficiale dei mariti, infatti, non permetterebbe di effettuare tali acquisti né tanto meno di mantenerli. Però sono loro a guidare quei bolidi e a sfruttare quegli immobili, dunque è chiaro come le mogli o i parenti fungano solamente da paraventi fiscali.
È abissale la differenza nel numero e nel costo dei beni dichiarati dai comuni cittadini e dai “servitori dello Stato”. Come faranno questi ultimi ad avere tale disponibilità economica pur avendo uno stipendio non all’altezza? Un caso sul quale recentemente è intervenuto lo stesso Zelensky è quello del presidente della Commissione anti-monopolio Pavlo Kirilenko, accusato di essersi arricchito illecitamente e di aver intestato ai parenti della moglie uffici e appartamenti a Kiev e a Uzhhorod e due terreni nei pressi della capitale.

52 anni, padre di tre figli. E’ massimo esperto di Medio Oriente e studi geopolitici.