Algeria ospita la Fiera commerciale intra-africana, il presidente tunisino chiede “un nuovo ordine globale”

Algeria ospita la Fiera commerciale intra-africana, il presidente tunisino chiede “un nuovo ordine globale”

5 Settembre 2025 0

L’Algeria si è messa al centro del palcoscenico economico continentale con l’apertura ieri della quarta edizione della Fiera commerciale intra-africana (Iatf 2025). L’evento, che durerà fino al 10 settembre, ha trasformato la capitale algerina in un crocevia di affari e diplomazia, riunendo oltre 2.000 espositori, delegazioni da 140 paesi e più di 35.000 visitatori. L’obiettivo dichiarato è consolidare il ruolo dell’Algeria come fulcro regionale, in grado di connettere i mercati africani con l’Europa e il Mediterraneo.

A inaugurare la manifestazione, il presidente Abdelmadjid Tebboune ha sorpreso la platea annunciando l’annullamento di debiti per un valore complessivo di 1,5 miliardi di dollari a favore di 14 paesi africani. Un gesto di distensione economica e di solidarietà che rafforza il ruolo dell’Algeria come attore di primo piano nel continente. “L’Algeria è orgogliosa di aver formato oltre 65.000 professionisti africani, senza vanto né clamore“, ha dichiarato Tebboune, che ha definito l’Africa “il futuro del mondo”. L’evento, organizzato in collaborazione con istituzioni chiave come l’Afreximbank e la Zona di libero scambio continentale africana (Zlecaf), si prevede si concluderà con la firma di accordi per un valore stimato in oltre 44 miliardi di dollari.

L’assenza del Marocco

L’unica nota stonata della fiera è l’assenza del Marocco, legata alle ben note tensioni diplomatiche con Algeri. Tuttavia, la manifestazione rappresenta un’opportunità strategica per altri attori internazionali, in particolare per la Tunisia. Il presidente Kais Saied è intervenuto all’inaugurazione della quarta Fiera ad Algeri, lanciando un forte appello per l’instaurazione di un nuovo ordine globale che ponga fine alle guerre e alle divisioni e che tuteli la sovranità degli Stati. Nel suo discorso, Saied ha evitato un approccio puramente tecnico e numerico, invitando l’Africa a imparare dal suo passato e a proiettarsi verso un futuro migliore.

Il presidente della Tunisia ha definito la storia del continente come un paradosso, in cui la ricchezza delle risorse naturali non ha impedito conflitti, saccheggi e sfruttamento. Ha affermato che la stessa Tunisia, pur essendo orgogliosa della sua identità africana, è stata vittima di scelte che hanno danneggiato non solo il continente, ma il mondo intero. Nonostante le sfide attuali, come i conflitti e i traffici illeciti, Saied ha espresso la sua ferma convinzione che sia ancora possibile costruire una forte Unione Africana.

Un commercio intra-africano spaventoso

Saied ha introdotto il concetto di un “commercio intra-africano spaventoso” che si svolge al di fuori di ogni quadro ufficiale. Questo commercio illecito, ha spiegato, è alimentato da povertà, conflitti e sfollamenti, e include persino il traffico di organi umani. Il presidente ha sottolineato l’impossibilità per il commercio convenzionale di prosperare in un contesto così disumano, dove la popolazione soffre la fame e i giovani sono costretti a entrare a far parte di bande criminali. Il capo dello Stato ha concluso il suo intervento affermando che la vera sfida per l’Africa non riguarda solo il commercio o le infrastrutture, ma il suo “destino civile“.

Ha proposto un progetto globale basato su nuove idee e concetti, creati specificamente per i popoli africani che sono stati privati delle loro ricchezze per decenni. Saied ha ribadito che “l’Africa deve essere per gli africani” e ha auspicato che, con determinazione e una nuova visione di cooperazione, il continente possa costruire il futuro che merita, con la speranza che anche il popolo palestinese possa riottenere i propri diritti.

La Tunisia si proietta sull’Africa: una sfida economica e un’opportunità di crescita

La partecipazione del presidente tunisino Kais Saied alla IATF ad Algeri ha sottolineato l’importanza crescente che la Tunisia attribuisce al mercato del continente. Sebbene l’economia tunisina resti ancora fortemente legata all’Europa, con oltre il 70% delle esportazioni dirette verso l’Unione europea, il Paese sta riconoscendo il potenziale inespresso del continente africano per superare il suo deficit commerciale strutturale.

Nei primi sette mesi del 2025, la Tunisia ha registrato un deficit commerciale di circa 3,5 miliardi di euro. Le esportazioni hanno raggiunto i 10,87 miliardi di euro, mentre le importazioni sono cresciute in maniera significativa, arrivando a 14,37 miliardi di euro. Questo ha portato il tasso di copertura (il rapporto tra esportazioni e importazioni) a scendere al 75,6%, rendendo l’economia vulnerabile alle fluttuazioni dei mercati occidentali.

La Tunisia può conquistare nuove fette di mercato in Paesi come Kenya, Ghana e Rwanda

Nonostante i dati attuali, il potenziale di crescita del commercio tunisino in Africa è enorme. L’adesione del Paese al Comesa nel 2018 e la ratifica dell’accordo per l’Area di libero scambio continentale africana (AfCfta) nel 2020, ne hanno rafforzato la posizione, aprendo a nuove opportunità. Attualmente, le esportazioni tunisine verso l’Africa sub-sahariana rappresentano solo il 3,5% del totale, ma l’analisi di mercato rivela margini di espansione significativi, stimati in circa 475 milioni di euro. Settori come quello meccanico ed elettrico, e in particolare l’agroalimentare, stanno mostrando segnali di forte crescita.

Un esempio emblematico è l’olio d’oliva, le cui esportazioni verso l’Africa sub-sahariana sono aumentate di oltre il 50% nel 2024, superando i 20 milioni di euro. Questo dato dimostra che, investendo sui settori giusti, la Tunisia può conquistare nuove fette di mercato in Paesi promettenti come Kenya, Ghana e Rwanda.

L’accordo AfCfta, che mira a eliminare le barriere doganali, si preannuncia come un vero e proprio punto di svolta. Si prevede che nei prossimi cinque anni il 90% dei prodotti sarà commercializzato nel continente africano senza dazi, grazie a questo accordo.

L’integrazione completa nell’AfCfta, un punto di svolta

L’integrazione completa nell’AfCfta potrebbe rappresentare il vero punto di svolta per l’economia tunisina. Le proiezioni economiche indicano che, con una maggiore integrazione regionale, l’apertura commerciale del Paese potrebbe salire dal 96% del PIL del 2023 al 130% entro il 2043. Questo scenario non solo rafforzerebbe l’economia, ma ne modificherebbe anche la struttura, con un ruolo più rilevante per il settore manifatturiero e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), e con una riduzione del deficit commerciale.

In sintesi, se oggi l’economia tunisina è ancora fortemente legata all’Europa, il futuro sembra risiedere in un’integrazione più profonda con il continente africano. Sfruttare appieno il potenziale dell’AfCfta e diversificare i mercati di esportazione è la sfida principale per il governo, un passo essenziale per garantire stabilità e prosperità a lungo termine.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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