Tunisia, il teatro come arma di resistenza. Inaugurata la kermesse internazionale le Giornate di Cartagine
La 25ma edizione delle Giornate teatrali di Cartagine ha aperto i battenti sabato sera, segnando un traguardo importante per uno dei festival teatrali più longevi del mondo arabo e africano. L’evento, che si è svolto al Teatro municipale di Tunisi alla presenza della ministra della Cultura, Amina Srarfi, e personalità di spicco, ha celebrato il suo giubileo d’argento con un programma ricco di spettacoli e iniziative.
Il direttore artistico Mohamed Mounir Argui ha sottolineato l’importanza di questa edizione, dedicata al tema “Teatro, genocidio e resistenza“, e ha espresso solidarietà agli artisti impossibilitati a partecipare a causa di difficoltà burocratiche. Il festival, ha affermato, è un invito alla riflessione sui diritti umani e un’occasione per celebrare l’arte come strumento di lotta contro l’ingiustizia.
La serata inaugurale e l’esibizione della palestinese Shadi Zaqtan
La serata inaugurale è stata caratterizzata dal concerto del cantante palestinese Shadi Zaqtan e dalla prima mondiale dello spettacolo cinese “Star-Returning” al Teatro dell’Opera della Città della Cultura di Tunisi. Questa edizione si distingue per la sua portata internazionale, con oltre 125 spettacoli provenienti da ben 32 paesi. Il programma prevede un’ampia varietà di rappresentazioni, da quelle in concorso a quelle dedicate al teatro per bambini e ai detenuti.
Oltre agli spettacoli, il festival ospita un ricco calendario di eventi collaterali, tra cui un simposio internazionale sul ruolo del teatro nella resistenza alla guerra e all’ingiustizia, una tavola rotonda sul teatro dell’inclusione e numerosi workshop. Le Giornate Teatrali di Cartagine si confermano come un appuntamento imperdibile per gli appassionati di teatro e un punto di riferimento per la cultura e la società tunisina. In un momento storico complesso, il festival lancia un messaggio di speranza e di impegno civile, dimostrando che l’arte può essere un potente strumento di cambiamento.
Tra i 32 Paesi partecipanti anche l’Italia con lo spettacolo “Frontieres”
L’Italia partecipa alla 25ma edizione delle Giornate teatrali di Cartagine con uno spettacolo che promette di emozionare e far riflettere. La compagnia Instabili Vaganti, con la sua produzione “Frontieres”, porta in scena un’opera che esplora il concetto di confine sotto molteplici aspetti: geografici, artistici, personali. Quattro attori tunisini e tre italiani, tra cui il noto drammaturgo Nicola Pianzola, si confrontano con questo tema universale attraverso la danza, il canto e il teatro.
Lo spettacolo, frutto di una coproduzione tra Italia e Tunisia, è il risultato di una residenza artistica che ha visto gli artisti lavorare insieme a Cartagine e Oudna, luoghi simbolo della storia mediterranea. I video realizzati durante questa residenza, proiettati durante lo spettacolo, creano un ponte tra passato e presente, tra le due culture. “Frontieres” è un’esperienza artistica coinvolgente che invita il pubblico a riflettere sul significato di appartenenza e identità in un mondo sempre più connesso e allo stesso tempo diviso.
Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.