Sirte, il Parlamento libico riprende le discussioni per l’approvazione del nuovo Governo
Sirte, 9 Marzo 2021 – Il Parlamento libico, la Camera dei Rappresentanti (HoR), si è riunito nuovamente questa mattina nella città di Sirte per discutere la fiducia al nuovo Governo unificato di Abel Hamid Dabaiba, che ha presentato nei giorni scorsi al presidente Aguila Saleh Issa la lista dei 27 ministri, sei segretari di Stato e due Vice Premier. I membri del Parlamento sono arrivati ieri nella città natale di Muammar Gheddafi che ha visto rafforzate le misure di sicurezza, al momento sotto il controllo del Libyan National Army (LNA) di Khalifa Haftar, mentre il comitato militare congiunto (JMC 5+5) sta lavorando sul piano di sicurezza congiunto che verrà affidata alle forze di polizia di Tripoli e Bengasi.
Resta chiusa ancora la strada costiera che congiunge Sirte alla Libia Occidentale. La città sorge a metà strada tra Tripoli e Bengasi e nel corso degli anni, in seguito alla liberazione dall’autoproclamato Stato Islamico (Isis) da parte delle forze di Tripoli, Misurata e Zintan, che hanno preso parte all’operazione Al-Bunyan Al-Marsus, nel 2015, è stata fortemente marginalizzata. I segni di quella guerra hanno segnato profondamente i connotati della città, così come i suoi abitanti.
Gran parte del centro abitato è stato distrutto, ed ancora oggi sono visibili i segni di quella violenza, rappresentata da cumuli di macerie e scheletri di abitazioni pericolanti. Così come sono visibili i risultati dei bombardamenti della NATO che nel 2011 ha ucciso dozzine di sostenitori del precedente sistema delle masse. Proprio qui infatti il colonnello Muammar Gheddafi è stato catturato dai ribelli che lo avrebbero ucciso mentre era prigioniero portandolo verso Misurata. Del suo corpo da allora non si sa più nulla.
È ripercorrendo questa storia che la riunione del Parlamento a Sirte assume un valore particolare, nel faticoso processo di riconciliazione nazionale, che dovrebbe mettere fine alle differenze. Sirte potrebbe diventare il cuore pulsante del Mediterraneo. La città si slancia verso l’occidente e rappresenta la porta verso il continente africano.
Sebbene per le strade c’è poca fiducia verso questo processo, tra spoilers ed interessi internazionali contrastanti, il fatto che 132 membri del Parlamento in queste ore stiano dialogando rappresenta già una conquista. Quarantadue membri avevano chiesto un rinvio, mentre altri dalla regione occidentale sarebbero stati impossibilitati dal raggiungere la città costiera. Sul tavolo, sono tantissime le questioni da affrontare: la gestione del virus corona che potrebbe anche non consentire lo svolgimento di elezioni nei tempi previsti, la divisione politica e militare, la proliferazione di milizie fuori dal controllo statale, e tempi forse troppo brevi per organizzare elezioni nazionali il 24 dicembre di quest’anno. È per questo che il Primo Ministro designato, Abdel Hamid Dabaiba, è arrivato nella sala riunioni del consiglio, in risposta all’invito della Camera a discutere insieme le osservazioni e le perplessità espresse dai parlamentari.
“Faccio appello a voi, membri della Camera dei Rappresentanti, non perdete l’occasione di unificare il Consiglio affinché questa volta vinca l’interesse della Nazione sui conti personali o di gruppi ristretti”. Ha detto Al-Dabaiba rivolgendosi all’aula, chiedendo di “consentire al Governo di svolgere immediatamente i compiti difficili che lo attendono, senza rimandare la fiducia ad una altra fase che interromperebbe il processo elettorale, raccomandato dai risultati di Ginevra, e che priverebbe il popolo libico di raggiungere elezioni vere ed eque”.
Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.