Repubblica Democratica del Congo al collasso
Nuovi dati indicano che la crisi alimentare nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) che potrebbe peggiorare nei prossimi mesi senza un rafforzamento dell’assistenza. A lanciare l’allarme è la FAO e il World Food Programme (WFP). In base all’ultima Analisi della Classificazione Integrata della Sicurezza Alimentare (Integrated Food Security Phase Classification, IPC), pubblicata proprio oggi, sarebbero circa 27 milioni di persone, cioè un quarto dell’intera popolazione, ad affrontare condizioni di insicurezza alimentare acuta a livello di crisi o di emergenza. I motivi sono molteplici e vanno dagli scarsi raccolti, agli sfollamenti conseguenti a violenze, malattie e al collasso delle infrastrutture di trasporto e comunicazione. La crisi delle istituzioni in Congo si protrae da vent’anni, ma è peggiorata da quando gruppi armati, in particolare quello M23-Bayamulenge, portano ad esodi forzati di migliaia di persone dalle proprie abitazioni, in particolare nel nord est del paese. In soli due giorni più di 11mila rifugiati, tra cui 6.500 bambini con urgente bisogno di assistenza per i bisogni essenziali, sono entrati in Uganda dopo essere fuggiti dall’escalation di violenze in corso nel territorio di Rutshuru nel Nord Kivu. I combattimenti avvenuti in queste ore hanno colpito i villaggi di Binja, Kinyarugwe e Chanzu nell’ultima settimana, costringendole a fuggire per potersi salvare. Se alcune famiglie sono riuscite a portare con se utensili da cucina, stuoie per dormire e bestiame, altre sono arrivate con i soli vestiti che avevano addosso. E’ del 3 novembre la notizia di un blitz invece delle milizie Mai-mai Cpc64 a Bukuvu dove secondo le fonti governative sarebbero morti 6 ribelli, 2 poliziotti e 1 soldato, mentre 36 miliziani sarebbero stati arrestati. Una ricostruzione che non coincide con quanto raccontato dal missionario Franco Bordignon. Il padre avrebbe parlato di sparatorie per strada, di una caccia all’uomo casa per casa che avrebbe coinvolto civili e i morti sarebbero almeno 15. Insomma il territorio risulta fuori controllo
Intanto, mentre la popolazione è alla fame, Cina e il Parlamento della RdC puntano a rafforzare il loro storico partenariato, estendendo la cooperazione negli affari regionali e internazionali. A confermarlo il presidente della Conferenza politica consultiva del popolo cinese (Cppcc), Wang Yang, in un incontro avvenuto in videoconferenza con il presidente del Senato di Brazzaville, Pierre Ngolo.
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