Lavori in corso per una nuova Hiroshima
È di nuovo escalation nucleare? Gli Stati Uniti riprenderanno a testare armi nucleari. Ad annunciarlo sui social è stato proprio il presidente Trump pochi minuti prima dell’incontro con l’omologo cinese Xi Jiping.
Il canale Ultimora ha smentito la Casa Bianca, precisando che dal 1990 Mosca non ha più condotto un vero e proprio test con bombe atomiche, mentre l’ultima esplosione di Pechino risale al 1996. A vietare questo genere di prove è il Comprensive Nuclear-Test-Ban Treaty, il trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari. Approvato nel 1996 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, gli USA dell’allora presidente Clinton lo firmarono, ma senza mai ratificarlo. Il Congresso ha infatti timore che un divieto permanente possa ostacolare la manutenzione e la modernizzazione dell’arsenale nucleare americano.
Quindi gli Stati Uniti si sono lasciati la porta aperta per proseguire con quei test che oggi denunciano per altri Paesi come Cina e Russia. In realtà non ci sono prove al riguardo: le uniche “accuse” o “dubbi” su esperimenti cinesi e russi parlano di test a bassissimo rendimento (very low yield) o esperimenti che sfumano il confine tra test esplosivo e altri tipi di esperimenti nucleari.
Ma se anche fosse vero, pure gli USA svolgono esperimenti nucleari sub-critici e simulazioni: l’unica differenza è che sostengono di non violare il divieto perché non generano una reazione a catena autosostenuta. Questi esperimenti utilizzano plutonio e materiali fissili in condizioni di pressione e calore estremi. L’ultimo si chiamava “Idra” e risale al 15 agosto 2023 con l’esperimento Idra avvenuto in Nevada.
Eppure oggi Trump vorrebbe riavviare i test di armi con esplosione nucleare. La Russia parla di escalation intollerabile e avverte che reagirà di conseguenza. Siamo di fronte ad una nuova escalation nucleare?

Nato a Torino il 9 ottobre 1977. Giornalista dal 1998. E’ direttore responsabile della rivista online di geopolitica Strumentipolitici.it. Lavora presso il Consiglio regionale del Piemonte. Ha iniziato la sua attività professionale come collaboratore presso il settimanale locale il Canavese. E’ stato direttore responsabile della rivista “Casa e Dintorni”, responsabile degli Uffici Stampa della Federazione Medici Pediatri del Piemonte, dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte. Ha lavorato come corrispondente e opinionista per La Voce della Russia, Sputnik Italia e Inforos.
