Kiev si indigna per il rapporto di Amnesty sulle violazioni del diritto umanitario da parte dell’Ucraina

Kiev si indigna per il rapporto di Amnesty sulle violazioni del diritto umanitario da parte dell’Ucraina

11 Agosto 2022 0

Il quotidiano economico e finanziario russo “Vedomosti” riferisce le reazioni al rapporto di Amnesty International sulle violazioni dei diritti umani compiute dalle Forze armate ucraine durante questi mesi di conflitto. L’Ucraina ha messo a rischio la vita dei suoi stessi cittadini permettendo che l’esercito posizionasse uomini e armamenti dentro strutture civili. Kiev ha reagito al report con furore e indignazione, ma Amnesty non intende rinnegare i risultati della sua inchiesta.

La scorsa settimana Amnesty International, la celebre organizzazione internazionale non governativa per la difesa dei diritti dell’uomo, ha dovuto subire le critiche di Kiev a proposito della pubblicazione di un rapporto sulla violazione dei diritti umani. A seguito di un’indagine sul territorio in cui da aprile a luglio si sono svolte le operazioni militari, Amnesty ha concluso che con la loro tattica le Forze armate ucraine hanno messo a rischio la vita dei civili, infrangendo le leggi sulla condotta di guerra. La violazione è consistita nel piazzare basi militari nei quartieri residenziali, e pure dentro scuole e ospedali, da cui hanno effettuato attacchi. In 22 delle 29 scuole del sud-est dell’Ucraina visitate dai rappresentanti di Amnesty, si trovavano o il personale effettivo delle Forze armate ucraine o materiale bellico e armi di queste ultime.

Da Amnesty fanno sapere che questa relazione non giustifica la Russia, ma che tutte le parti del conflutto devono sempre distingure fra strutture militari e civili e prendere tutte le precauzioni possibili. Secondo l’organizzazione il governo ucraino deve immediatamente posizionare le sue forze lontano dai centri abitati ed evacuare la popolazione civile dalle aree in cui operano i militari: parole della sua rappresentante Agnès Callamard riportate dal sito ufficiale. Dopo l’inizio della “operazione speciale” il 24 febbraio, il Ministero della Difesa della Federazione Russa aveva denunciato almeno 15 volte l’uso da parte delle Forze armate ucraine di edifici civili a scopo militare e di cittadini come scudi umani. Si tratta soprattutto di abitazioni e quartieri residenziali, scuole, asili, ospedali, cliniche ostetriche, chiese, tribunali. La situazione era particolarmente grave a Mariupol, secondo i dati del Ministero: La gente ha dovuto scrivere con la vernice sui muri e sulle porte delle case “Non sparate – qui ci sono bambini!”. Come dichiarato lo scorso marzo dal portavoce ufficiale del Ministero della Difesa Igor Konashenkovi nazisti tuttavia, applicando una tattica terroristica, hanno piazzato le proprie postazioni proprio sulle case che portavano la scritta “Non sparate – qui ci sono bambini!”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha reagito al report di Amnesty International il giorno successivo, il 5 agosto, accusando l’organizzazione di voler “amnistiare” la Russia e “spostare la responsabilità sulle vittime”. Sullo sfondo di queste reazioni, la direttrice della sezione ucraina di Amnesty Oksana Pokalchuk ha annunciato le sue dimissioni. Il 7 agosto il rappresentante della sede americana ha comunicato alla Reuters di rammaricarsi profondamente per le sofferenze e lo sdegnosuscitati dal report, aggiungendo però che per la sua organizzazione la priorità rimane quella di garantire la difesa della popolazione civile e che è questo l’unico scopo della pubblicazione dell’inchiesta. Fedor Lukyanov, caporedattore della rivista di geopolitica “Rossija v global’noj politike” (La Russia nella politica globale), afferma che quanto fatto da Amnesty International è sorprendente, comprese le scuse per il disagio causato. Secondo Lukyanov, ciò deriva dalla reazione irruenta verso il report, anche perché oggigiorno in Occidente non è consuetudine fare qualcosa che vada contro la posizione dell’Ucraina. Le dichiarazioni di Amnesty mostrano le sue posizioni di principio rispetto agli eventi in corso in Ucraina, dice Lukyanov. L’Ambasciata russa negli Stati Uniti ha reso noto sul suo canale Telegram che il rapporto ha avuto un’ampia copertura sui mass media americani, con la sicurezza che ciò aiuterà il pubblico a tirare “le giuste conclusioni”.

Redazione Strumenti Politici
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