Kenya: proteste di piazza represse con la forza, arrestato un deputato
Capodanno di proteste in Kenya. I manifestanti sono scesi ancora una volta in piazza protestare contro i rapimenti di cittadini. Sostengono che i colpevoli di tali azioni siano i servizi di intelligence e la polizia.
Coinvolto anche un deputato
La polizia della capitale Nairobi ha sparato i lacrimogeni per disperdere i manifestanti riuniti in sit-in, mentre altri marciavano nelle vie del centro. Fra di loro anche il deputato di opposizione Okiya Omtatah, poi trattenuto dalle autorità insieme ad altre dieci persone. La scorsa settimana Omtatah aveva sporto presentato domanda all’Alta Corte di Nairobi per la liberazione di sette cittadini. Secondo lui erano stati forzatamente portati via dai poliziotti senza un regolare mandato di carcerazione.
La Commissione nazionale per i diritti umani (KNCHR) ha lanciato un’indagine indipendente sull’eccessivo uso della forza da parte dei poliziotti nel corso delle dimostrazioni di questi giorni. Pare che molti degli ufficiali fossero a capo coperto e col numero di riconoscimento nascosto, mentre alcuni dei loro veicoli non avevano la targa. Il segretario del Comitato per i diritti umani Roseline Odede ha condannato gli episodi di violenza e il terrore scatenato contro i manifestanti pacifici. Inoltre ha esortato i capi degli uffici di polizia ad avviare loro stessi delle indagini interne.
Le ragioni della protesta
Wanjiru Gikonyo, fondatrice e coordinatrice dell’Institute for Social Accountability, spiega che le proteste sono scaturite dal basso e che non hanno un solo leader, ma vengono organizzate “digitalmente”. Secondo lei si tratta di una tappa dell’inevitabile transizione politica che si verifica perché i kenyani sono stufi di avere una Costituzione sulla carta che non viene espressa nella realtà. Il presidente Ruto ha invece fallito nell’attuare la sua promessa di una transizione democratica.
Secondo il KNCHR, partire da giugno sono spariti 82 kenyani, proprio quelli che criticavano il governo. Ma quest’ultimo nega qualsiasi coinvolgimento. Afferma di non ricorrere in alcun modo ad arresti o rapimenti extragiudiziari o ad uccisioni illegali, che non tollera né ammette. Le contestazioni erano iniziate in tarda primavera per lamentarsi del pesante aumento delle tasse sui beni importati di primaria necessità. Si sono trasformate poi in proteste generalizzate contro il governo del presidente William Ruto, in carica dal 2022.
Raccogliere le voci dei protagonisti dalle varie parti del mondo e documentare i numeri reali inerenti ai grandi dossier e questioni d’attualità è il modo migliore e più serio per fare informazione. L’obiettivo finale è fornire gli strumenti ad ogni lettore e lettrice per farsi una propria opinione sui fatti che accadono a livello mondiale.