Italia, prove di alleanza con Giappone e Regno Unito in chiave militare
Prove di alleanza tra Italia, Giappone e Regno Unito in chiave militare. È terminato con questo esito l’incontro avvenuto a Tokyo. Hanno partecipato il ministro italiano della Difesa Guido Crosetto con gli omologhi del Giappone Yasukazu Hamada e del Regno Unito Ben Wallace.
Il focus del summit è stato il rafforzamento del partenariato tra i tre Paesi e in particolare la firma del programma Global Combat Air Programme (GCAP). Un programma frutto del Memorandum of Cooperation (MoC) firmato lo scorso 16 dicembre.
In che cosa consiste il Global Combat Air Programme
Il Programma nasce lo scorso 9 dicembre del 2022 quando i capi dei governi di Italia, Giappone e Regno Unito avevano annunciato la sua nascita per “armarsi” tecnologicamente e per lo sviluppo di system of systems per operazioni multi-domino. L’accordo è frutto del progetto Tempest a guida britannica a cui partecipa anche l’Italia, e il programma F-X dello Stato asiatico. Il partenariato congiunto mira a sostituire gli Eurofighter occidentali di Roma e Londra e gli F-16 di Tokyo con un un nuovo caccia che dovrebbe essere consegnato entro il 2035.
L’accordo nasce anche come risposta di Italia e Regno Unito a Francia, Germania e Spagna che nel 2017 hanno avviato una cooperazione nel settore degli armamenti con il programma Future Combattere Air System (FCAS), ossia Future Combat Air System. Quest’ultimo è un programma che candidava i tre Paesi come hotspot industriale e tecnologico non solo nel settore della difesa, ma con importanti ricadute nel mondo civile. FCAS prevede un contratto da 3,2miliardi di euro per creare un velivolo stealth di sesta generazione europeo e sostituire i Rafale francesi, gli Eurofighter tedeschi e spagnoli e gli F-18 Hornet spagnoli con l’entrata in servizio prevista per il 2040
In che cosa consiste il Global Combat Air Programme
“Il GCAP – ha commentato il Ministro Crosetto – è una scelta industriale, tecnologica ma è, prima di tutto, una scelta politica di tre importanti Nazioni che hanno deciso di intraprendere un percorso comune che permetterà alle rispettive Forze Armate di cooperare insieme in diversi ambiti. È un accordo di grande rilevanza raggiunto in un delicato momento geopolitico. Il nuovo veivolo porterà un insieme di capacità senza precedenti che risulteranno fondamentali per il mantenimento della stabilità globale, creando i presupposti necessari a garantire lo sviluppo continuo nel campo della difesa per i decenni a venire”.
Crosetto ha poi aggiunto che “l’alleanza tra i tre governi e industrie della Difesa rappresenta un esempio di riferimento per le future collaborazioni internazionali”. E ha candidato l’Italia, forte delle proprie esperienze e delle competenze industriali e tecnologiche nel settore dell’aerospazio e nello sviluppo di velivoli militari, a una cooperazione stabile in questi settori con Regno Unito e Giappone.
Prove di ‘matrimonio’ tra esercito Italiano e Giapponese
Aspettando che l’alleanza si allarghi in altri campi, è certo il rafforzamento dei rapporti bilaterali tra Giappone e Italia in campo militare. I piloti giapponesi verranno addestrati presso l’International Flight Training School. E la Difesa Italiana parteciperà nelle campagne addestrative nell’Indo Pacifico con Marina e dell’Aeronautica Militare. “La comunanza di valori tra Roma e Tokyo e la condivisa visione delle sfide future attribuiscono alle relazioni dei nostri Paesi, soprattutto quelle in ambito Difesa, un valore ancor più elevato, in particolare in questo periodo particolarmente difficile, di crescente competizione strategica e progressivo degrado della sicurezza” ha concluso Crosetto.
La grande enfasi testimoniata però dalle parole del ministro della Difesa non trovano eco nè nella stampa giapponese nè in quella inglese. La notizia infatti non compare nelle homepage di nessuno dei principali quotidiani stranieri dei due partner.
La notizia fantasma nei giornali esteri
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