Continua la crisi dei migranti fra Haiti e Repubblica Dominicana
L’isola di Hispaniola nelle Antille è divisa fra due Stati sovrani: Haiti copre la parte occidentale, mentre la Repubblica Dominicana quella centrale e orientale. Le differenze sociali ed economiche fra i due Paesi sono così marcate che gli haitiani sono disposti a scappare ad est anche illegalmente, mentre la Repubblica Dominicana li espelle e li rimpatria al ritmo di migliaia alla settimana.
Polemica fra ministeri
Il ministro dell’Interno e della Polizia della Repubblica Dominicana Faride Raful ha smentito le dichiarazioni provenienti dall’altra parte dell’isola. Ha affermato che si tratta di una falsità e di un tentativo di ingerenze negli affari dominicani quanto detto dal ministro degli Esteri haitiano Dominique Dupuy, secondo cui sarebbe avvenuta una diminuzione delle espulsioni grazie alla richiesta di Haiti e all’appoggio internazionale. La Raful ha ribadito l’impegno a rimpatriare 10mila clandestini a settimana nella cornice della strategia generale sull’immigrazione. Ha inoltre sottolineato che si tratta azioni pienamente costituzionali, che appartengono al diritto sovrano e non negoziabile di gestire la propria politica migratoria al riparo da interferenze esterne.
Le cifre dei rimpatri
La Raful ha poi diffuso le cifre aggiornate sui rimpatri: dal 2 ottobre al 5 novembre sono stati quasi 61mila i migranti haitiani senza documenti mandati via. Ha sottolineato che si tratta di espulsioni effettuate a norma di legge, in maniera ordinata e rispettosa dei diritti umani. Da gennaio a ottobre hanno deportato o rimpatriato in totale circa 387mila haitiani, oltre a una piccola parte (poco più di 10mila) tornata volontariamente nel proprio Paese. Purtroppo Haiti rimane il Paese più povero delle Americhe e sta vivendo una crisi fatta di continui attacchi armati da parte delle gang criminali. Si stima che queste ultime abbiano addirittura il controllo di una grossa parte della capitale Port-au-Prince. A ottobre, un’aggressione presso la località di Pont-Sondè ha provocato 109 morti e 40 feriti.
Le denunce sulle espulsioni
Gli attivisti denunciano i presunti soprusi delle autorità di Santo Domingo, colpevoli secondo loro di aver trasformato la loro politica migratoria in una vera e propria “caccia all’haitiano”. Parlano di arresti arbitrari e di condizioni disumane di detenzione, con gli haitiani trattati come criminali, privati di cibo e acqua e dello spazio per dormire. Il portavoce del dipartimento immigrazione della Repubblica Dominicana Julio Caraballo ha respinto le accuse, chiarendo che il governo dà vitto e cure mediche a tutti i clandestini trattenuti in attesa di espulsione. Le associazioni umanitarie chiedono che le espulsioni vengano fermate non soltanto dai dominicani, ma anche dagli USA e dagli altri Paesi di emigrazione. Molti di coloro che tornano ad Haiti, infatti, trovano la loro casa già occupata e il loro quartieri dominati con la violenza dalle bande armate.
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