Biennale di Venezia, 21 aprile alle 15.45 inaugurazione del Padiglione della Slovenia
Il prossimo 21 aprile 2022 alle ore 15.45, alla presenza del Ministro della cultura della Repubblica di Slovenia Vasko Simoniti verrà inaugurato il Padiglione della Repubblica di Slovenia negli spazi dell’Arsenale per la Biennale di Venezia. Quest’anno la Slovenia sarà rappresentata da Marko Jakše, già vincitore nel 2015 del Premio Prešeren. L’artista da più di tre decenni entusiasma il pubblico con le sue opere di fantasia, legati a motivi figurativi e paesaggistici. Negli anni Novanta, Marko Jakše ha deciso di perseguire una forma pittorica classica, quando la maggior parte dei giovani artisti sloveni la stavano abbandonando.
Il Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia ritiene che la partecipazione alla Biennale di Venezia sia di grande importanza nella promozione dell’arte e dell’architettura slovena. Alla presentazione della partecipazione slovena il mese scorso, la Dottoressa Judita Krivec Dragan, funzionario del Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia, ha sottolineato l’importanza della sede del padiglione sloveno, che anche quest’anno sarà ubicato nelle principali sale dell’Arsenale, in uno degli spazi più antichi dell’edificio, che vanta una tradizione di 600 anni di storia.
“Sono lieto che, dopo due anni di emergenza che hanno lasciato il segno anche nel mondo dell’arte, i lavori per la Biennale procedano senza intoppi. In collaborazione con l’artista sono in corso gli ultimi preparativi. I miei colleghi mi hanno assicurato che la Slovenia sarà adeguatamente rappresentata ed attendo con ansia il riscontro da parte dell’opinione pubblica mondiale“, si è espresso Aleš Vaupotič, Direttore della Galleria Moderna e Commissario per la Biennale. Secondo il pensiero di Cecilia Alemani, curatrice della Biennale di Venezia, “il mondo pare essersi diviso tra un ottimismo tecnologico, che idealizza il corpo umano migliorato all’ infinito dalla scienza, e la paura del dominio delle macchine, dell’automazione e dell’intelligenza artificiale. Questo dubbio è stato esacerbato durante il periodo in cui la necessità di mantenere le distanze, per una reciproca protezione, ci ha portato ad allontanarci ancora di più e a mettere gran parte dell’interazione umana dietro gli schermi dei dispositivi elettronici.” Proprio in questo contesto la curatrice ha sottolineato quanto siano importanti le mutazioni immaginative materiali e immateriali. Il fulcro dell’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia quest’anno sarà quindi una panoramica dell’articolata offerta artistica contemporanea e di uno specifico momento storico in cui vogliamo vedere cosa sta realmente accadendo, dove, chi e cosa siamo.
Nel suo rifiuto del digitale, il pittore Jakše – secondo una nota dell’ambasciata slovacca – dimostra che la cosa più importante e autentica oggi, è il contatto personale, senza intermediari.
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