Sri Lanka, il neo presidente Dissanayke alla prova della crisi economica e dell’FMI

Sri Lanka, il neo presidente Dissanayke alla prova della crisi economica e dell’FMI

14 Ottobre 2024 0

Il 21 settembre lo Sri Lanka ha vissuto le elezioni presidenziali più combattute e al tempo stesso più serene della sua storia. Infatti è la prima volta che al primo turno nessun candidato riesce a prevalere, mentre la commissione elettorale ha descritto la tornata come pacifica e regolare. Il coprifuoco annunciato dalla polizia è dunque stato una misura cautelare superflua.

La vittoria di Dissanayake

Al secondo turno ha vinto col 55,89% dei voti Anura Kumara Dissanayake della coalizione socialista National People’s Power. Dietro di lui si è piazzato col 44,11% Sajith Premadasa dell’alleanza di centro Samagi Jana Balawegaya. Il presidente uscente Ranil Wickremesinghe è invece uscito al primo turno con appena il 17,27%, ma ha immediatamente riconosciuto la sconfitta. Quest’ultimo ha sciolto il Parlamento dopo solo due giorni dal suo giuramento da capo dello Stato e ha annunciato le elezioni politiche da tenersi a metà novembre. La sua intenzione è di tentare di vincerle per garantire al suo partito la maggioranza. Di conseguenza avrebbe i numeri per far approvare le sue decisioni in materia di finanza pubblica, il tema che negli ultimi tre anni ha condizionato fortemente la vita nella nazione. Ora dovrà evitare esperimenti prematuri e assicurare stabilità economica fino alle elezioni, per sfruttare la sua attuale popolarità.

Una situazione difficile

La situazione dello Sri Lanka è infatti ancora appesantita e caratterizzata dalla tremenda crisi monetaria ed economica del 2021. Le riserve di valuta estera erano ridotte a zero, con la conseguente impossibilità di importare merci essenziali, come ad esempio la benzina. Intanto il debito pubblico lievitava e l’inflazione raggiungeva il 70%. Così, non solo i meno abbienti, ma anche la classe media non poteva più acquistare cibo e medicine, mentre si sentivano ancora le ricadute negative del Covid a livello sociale e lavorativo. Le seguenti proteste di massa avevano costretto alla fuga all’estero l’allora presidente Gotabaya Rajapaksa, da molti accusato di corruzione e di cattiva gestione. Il suo posto è stato occupato con l’avallo del Parlamento dal premier Wickremesinghe, che oggi ha passato il testimone con il voto popolare.

Le promesse elettorali

In campagna elettorale Dissanayake ha messo l’accento proprio sulla lotta alla corruzione e sull’impegno al buon governo. Per risollevare l’economia ha detto che darà impulso alla manifattura, all’agricoltura e al settore delle tecnologie informatiche. Soprattutto, ha promesso di portare a compimento l’accordo col Fondo Monetario Internazionale, tenendo però il più basso possibile l’impatto delle misure di austerità da esso richieste. La difficoltà politica maggiore sarà di conciliare i futuri obblighi finanziari con la linea tradizionale del suo partito, il Janatha Vimukthi Peramuna (Fronte di Liberazione Popolare) di orientamento marxista-leninista. Dissanayake ha già dichiarato che non intende deviare dal programma concordato, perché secondo lui sarebbe una mossa irresponsabile e rischiosa. Tuttavia, non può non tener conto che tradizionalmente il suo partito è fortemente critico verso le politiche dell’FMI. È infatti disposto a elaborare emendamenti e modifiche ai punti da implementare, ma pur sempre entro l’ambito dettato dall’FMI.

Redazione Strumenti Politici
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