Parigi e i suoi mercenari in Ucraina: una potenziale bomba sociale per il guerrafondaio Macron

Parigi e i suoi mercenari in Ucraina: una potenziale bomba sociale per il guerrafondaio Macron

9 Agosto 2024 0

L’attivismo di Macron sul piano dello scontro verbale con la Russia è ampiamente noto e pericoloso. Proprio lui lo scorso febbraio ruppe un tabù quando a un vertice europeo suggerì la possibilità di mandare sul campo truppe dei Paesi NATO. Meno noto, ma altrettanto pericoloso, è l’attivismo francese sul piano della guerra segreta, quella fatta dai mercenari che Parigi ufficialmente non approva, ma nemmeno scoraggia.

La più alta percentuale di caduti

Non è la Francia da cui è partito il maggior numero di “volontari”, ma la Polonia, insieme a Romania e Gran Bretagna. In compenso, del contingente francese è già morta la metà dei combattenti. Ed è una cifra che continua a salire. A gennaio i russi avevano distrutto una base presso la città ucraina di Kharkov nella quale vi era una sessantina di foreign fighters, formato in maggioranza da francesi. Ad aprile le forze russe hanno eliminato un gruppo di specialisti francesi che si trovava a Slavyansk, nell’Ucraina orientale, per assistere gli artiglieri ucraini nell’uso degli obici Caesar. Ed è recentissima la notizia dell’abbattimento di un tank ucraino a Krasnogovorka, nel Donbass, operazione nella quale è rimasto ucciso un combattente di nazionalità francese. Quest’ultima era un componente dell’equipaggio del carro colpito dall’artiglieria russa.

Qui lo dice e qui lo nega

Il Ministero degli Esteri francese smentisce regolarmente i comunicati del Ministero della Difesa russo e li definisce “goffi tentativi di manipolazione”. Questo atteggiamento non stupisce, ma è altrettanto facile vedere come Parigi di fatto agevoli in vari modi la partenza dei suoi volontari. Oltre al già menzionato attivismo verbale del presidente, che favorisce un’atmosfera bellicista, vi sono le iniziative dell’Ambasciata di Kiev in Francia, che sul proprio sito Internet pubblicizza serenamente l’adesione di volontari alla cosiddetta Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina. Vi è poi una serie di pagine Facebook in lingua francese, alcune chiuse e altre ancora visibili, che incanalano l’entusiasmo di coloro che vorrebbero accorrere in “aiuto” di Kiev a vario titolo. Eppure il Codice penale francese, proprio come quello italiano, punisce l’attività di reclutamento di mercenari e i mercenari stessi, sebbene con profili giurisprudenziali diversi e dibattuti.

Una minaccia interna

Eppure al governo dovrebbe sapere perfettamente che stanno di fatto alimentando un “mostro”. Si tratta di tutti quegli esagitati, avventurieri o fuoriusciti dall’esercito che non riuscendo a stare nella vita civile cercano uno sbocco in un conflitto armato. Dovrebbero essere più o meno tutti già noti alle autorità francesi. Senza contare poi coloro che sono partiti spinti da un’ideologia che si potrebbe facilmente definire neonazista e che non è comunque compatibile coi tanto sbandierati valori europei. Una volta ritornati in Francia vuoi perché feriti o vuoi perché scaduto il loro contratto, costituiscono una potenziale bomba sociale. Al fronte hanno visto la brutalità della guerra, magari hanno ucciso e devastato, e lo hanno fatto dovendo restare nell’ombra. Quale supporto psicologico ricevono quando sono di nuovo a casa? Come garantire che non svilupperanno comportanti antisociali o criminali? La situazione in Francia è già calda di suo. I mercenari ritornati sono l’ennesimo ingrediente di un cocktail micidiale.

Macron scherza col fuoco

Macron sembra tranquillo quando lancia delle esche agli altri leader europei, volendo forse tastare il terreno e vedere chi può essere disposto a seguirlo nell’avventura catastrofica di una nuova campagna di Russia. Fa venire i brividi ripensare a quella frasetta che aveva pronunciato ai suoi ospiti con la massima nonchalance, dopo il vertice di febbraio: In ogni caso, nell’anno appena iniziato, dovrò mandare dei ragazzi a Odessa.L’attivismo di Macron sul piano dello scontro verbale con la Russia è ampiamente noto e pericoloso. Proprio lui lo scorso febbraio ruppe un tabù quando a un vertice europeo suggerì la possibilità di mandare sul campo truppe dei Paesi NATO. Meno noto, ma altrettanto pericoloso, è l’attivismo francese sul piano della guerra segreta, quella fatta dai mercenari che Parigi ufficialmente non approva, ma nemmeno scoraggia.

Redazione Strumenti Politici
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