26 Novembre 2022 – Incontro Cuba-Cina, da Pechino 100milioni di dollari d’aiuto. Tensioni nello stabilimento Apple a Zhengzhou. Nvidia trasferisce centro logistico a Taiwan ha Hong Kong
La Cina ha donato circa 100 milioni di dollari a Cuba durante la visita ufficiale che il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha appena concluso a Pechino. Il ministro dell’Economia ha sottolineato che questa donazione sarà destinata alle “priorità” dell’economia isolana, che sta affrontando la peggiore crisi economica degli ultimi tre decenni, a causa del rafforzamento dell’embargo statunitense, in vigore dal 1962, e dell’impatto della pandemia di coronavirus.
La produzione dei nuovi iPhone di Apple potrebbe subire un crollo superiore al 30 per cento nel mese di novembre, per effetto delle gravi problematiche che hanno investito lo stabilimento del colosso dell’elettronica taiwanese Foxconn a Zhengzhou, in Cina.
Il progettista statunitense di chip grafici Nvidia trasferirà a Taiwan il suo centro logistico con sede a Hong Kong, dopo aver concordato con Taipei alcuni incentivi fiscali. Lo ha fatto sapere la ministra dell’Economia taiwanese, Wang Mei-hua.
Le autorità iraniane hanno rilasciato su cauzione l’ex calciatore e militante curdo Voria Ghafuri, 35 anni, che ha giocato anche nella nazionale iraniana fino al 2019.
Gli Stati Uniti hanno annunciato un allentamento delle sanzioni petrolifere nei confronti del Venezuela, subito dopo l’annuncio della firma in Messico dell’accordo tra il presidente Nicolas Maduro e l’opposizione, un atto politico che sancisce un “patto sociale di protezione” dopo quattro anni di scontri. Washington ha autorizzato il gigante petrolifero americano Chevron a riprendere parzialmente le attivita’ d’estrazione in Venezuela.
La polizia kazaka ha interrotto una manifestazione non autorizzata nella capitale Astana, a cui hanno partecipato circa 300 persone, ha riferito il ministero dell’Interno del Kazakistan, secondo Ria novosti parlando di un incidente scoppiato sabato sera in un locale notturno della città durante una “manifestazione culturale organizzata per i giovani“.
Il governo di Belgrado ha seccamente smentito le affermazioni del premier kosovaro Albin Kurti, secondo il quale vi sarebbe il termine della prossima primavera per portare a termine il riconoscimento reciproco fra Serbia e Kosovo. “E’ ora che Kurti la smetta di ingannare l’opinione pubblica e affronti la realtà che dice che non vi è alcun termine prefissato per la normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina“, ha detto Petar Petkovic, capo dell’Ufficio governativo serbo per il Kosovo.
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