Riforma Fiscale e Legge di Bilancio, Zennaro (Lega): al Governo Draghi servirebbe il coraggio di produrre un vero shock fiscale che abbatta la pressione fiscale drasticamente
Secondo la XII edizione dell’Atlante dell’infanzia redatto da Save The Children negli ultimi 15 anni in Italia si è registrata una riduzione della popolazione di bambine, bambini e adolescenti pari a circa 600mila minori, tanto che oggi meno di un cittadino su 6 non ha compiuto i 18 anni, ma al tempo stesso è dilagata la povertà assoluta, con un milione di bambine, bambini e adolescenti in più senza lo stretto necessario per vivere dignitosamente. D’altra parte la disoccupazione mette a forte rischio la stabilità delle famiglie italiane, è cresciuta a seguito dei vari lockdown imposti dall’emergenza sanitaria pandemica, e ora segna un troppo lento recupero, non tenendo assolutamente il ritmo del Pil. Oltretutto degli oltre 3,3 milioni di nuovi contratti attivati almeno un milione sono a tempo parziale, contratti quindi deboli che non permette di sopperire in modo adeguato a un costo della vita che continua a crescere. La crisi energetica sta mettendo in seria difficoltà il bilancio delle famiglie italiane: si registrano i livelli più alti d’inflazione dal 2008, da quando cioè, col crack della Lehman e la crisi prima finanziaria, la recessione fece cadere la domanda di beni e servizi. Sono questi i dati di cui le forze politiche e il Governo dovranno confrontarsi per stendere la prossima Manovra e Riforma Fiscale. La sensazione è che quella che si sta giocando sia l’ultima possibilità per dare un futuro al nostro Paese. I fondi del Pnrr – a debito – se non utilizzati adeguatamente potrebbero costituire infatti la pietra tombale per il nostro Stato. Abbiamo interpellato al riguardo l’onorevole Antonio Zennaro membro della Commissione Finanze e parlamentare eletto in Abruzzo per la Lega Salvini Premier.
– Quali sono le priorità della Lega sulla riforma fiscale?
– Le priorità per la Lega sono il lavoro e il taglio delle tasse. Ogni nostro sforzo tra riforma fiscale e legge di bilancio sarà orientato proprio a dare ossigeno a chi lavora e produce. Sul piatto abbiamo messo proposte concrete come l’innalzamento del tetto della Flat Tax a 100mila euro, un forte taglio delle tasse partendo dalle partite Iva e dagli autonomi con la cancellazione dell’IRAP non dimenticando la necessità di agire sulle pensioni di invalidità.
– Rispetto alla manovra Draghi quanto sono di compromesso le scelte in materia fiscale rispetto all’idea fiscale della Lega?
– Servirebbe uno shock fiscale molto più incisivo o bisognerebbe rimodulare le risorse di strumenti come il reddito di cittadinanza, che non sta raggiungendo gli obiettivi iniziali. Le cronache di queste ultime ore confermano ancora una volta quanto la Lega sostiene da tempo: bisogna dare il reddito a chi davvero non può lavorare, ai disabili, a
chi si prende cura di loro, ai caregiver e tutto il resto delle risorse destiniamolo ad abbattere la pressione fiscale ai lavoratori ed alle piccole attività.
– La riforma degli estimi catastali è stata definitivamente abbandonata dal Governo?
Premesso che bisognerebbe chiederlo al governo, ritengo che il tema dell’individuazione degli immobili fantasma sia sicuramente importante e che ogni aggiornamento non possa trasformarsi in un aumento della pressione fiscale per chi oggi è già oberato di tasse sulla casa.
– È necessario riequilibrare la pressione fiscale tra tassazione sul patrimonio, redditi da lavoro e di impresa?
– Sicuramente bisogna agire sull’Irap, che si sta trasformando sempre di più in una tassa sulle perdite. Bisogna dare ossigeno alle piccole e piccolissime attività, che sono il cuore pulsante del tessuto imprenditoriale italiano e colpire le grandi piattaforme informatiche che oggettivamente versano risorse insignificanti al fisco italiano nonostante realizzino miliardi di fatturato nel nostro Paese.
– Come ritiene che la classe media possa uscire dalla sua estinzione?
– La classe media in questi anni è stata massacrata da un carico fiscale tra i più alti al mondo, da un moloch burocratico e, da ultimo, dalla pandemia con lockdown. Tra il centrodestra e l’attuale sinistra italiana ci sono grandi divergenze su quale modello di futuro deve perseguire l’Italia. Se noi guardiamo con favore alla tutela ed al sostegno dei
lavoratori italiani e delle piccole e medie imprese, dall’altra parte si parla solo di “reddito universale”, liberalizzazione delle droghe e sostegno ai grandi gruppi multinazionali.
Nato a Torino il 9 ottobre 1977. Giornalista dal 1998. E’ direttore responsabile della rivista online di geopolitica Strumentipolitici.it. Lavora presso il Consiglio regionale del Piemonte. Ha iniziato la sua attività professionale come collaboratore presso il settimanale locale il Canavese. E’ stato direttore responsabile della rivista “Casa e Dintorni”, responsabile degli Uffici Stampa della Federazione Medici Pediatri del Piemonte, dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte. Ha lavorato come corrispondente e opinionista per La Voce della Russia, Sputnik Italia e Inforos.