Referendum di novembre in Svizzera: molti “no” e pochi “sì”
Con una partecipazione inferiore al 45% il referendum del 24 novembre in Svizzera ha dato un verdetto di tre “no” e un “sì”. Gli elvetici hanno infatti bocciato la domanda sulle autostrade e sul diritto di locazione e approvato quella sul sistema sanitario.
No a lavori autostradali e a sublocazione
Il progetto di estensione della rete autostradale prevedeva l’allargamento di sei tratte per un costo totale di 5,3 miliardi di franchi, l’equivalente di 5,6 miliardi di euro. I progetto riguardavano l’aggiunta di corsie, il raddoppio di gallerie e l’allargamento di sezioni. Tuttavia il 52,7% degli elvetici si è espresso negativamente, soprattutto nei cantoni di Zurigo e Ginevra, interessati direttamente dai lavori. Gli svizzeri residenti all’estero, la cosiddetta “Quinta Svizzera”, hanno invece votato prevalentemente a favore. Secondo gli esperti, questi ultimi sono favorevoli a causa della loro maggiore percezione dell’aumento del traffico proprio nel corso dei rientri in patria o magari per l’abitudine a reti stradali più ampie nei Paesi di residenza. Gli svizzeri in loco, invece, sarebbero più sensibili ai problemi della tutela ambientale e del consumo di territorio. Non è passata nemmeno la modifica al diritto di locazione. Doppia bocciatura per la sublocazione per la disdetta per bisogno personale.
Sì alla riforma sanitaria
Gli elvetici hanno detto sì alla modifica della LAMal sul finanziamento uniforme delle prestazioni. Il Consiglio di Stato (su proposta del Dipartimento della sanità e della socialità) ha immediatamente reso valida già dal 1° dicembre la revisione legislativa approvata a settembre dal Gran Consiglio, che sospende il rilascio di nuove autorizzazioni a infermieri e organizzazioni di assistenza e cura a domicilio per esercitare a carico della LAMal. Il nuovo articolo 55b permette ai Cantoni di introdurre una moratoria al rilascio delle nuove autorizzazioni nel settore delle cure infermieristiche, qualora i costi crescano a livello cantonale più della media dell’intero Paese.
Basilea non concede il voto agli immigrati
Il 24 novembre Basilea ha votato anche sulla proposta di dare maggiori diritti politici agli immigrati residenti. La maggioranza dei cittadini ha detto di no: gli stranieri con permesso di soggiorno da più di cinque anni non potranno votare alle elezioni comunali e cantonali. L’argomento non è nuovo, ma torna periodicamente alla ribalta nei referendum. Finora sono cinque i cantoni che hanno esteso in maniera diversa il diritto di voto agli immigrati regolari. In particolare sono Giura e Neuchâtel ad aver dato il voto per entrambi i tipi di tornata elettorale. Altri cantoni, invece, lo limitano ad esempio alle elezioni amministrative locali.
I cittadini di Basilea hanno altresì approvato il finanziamento allo svolgimento del prossimo festival musicale dell’Eurovision, che si terrà a maggio 2025 nella loro città. Il consiglio comunale aveva destinato all’evento 37,5 milioni di franchi svizzeri. Nella speranza di far annullare questa decisione, il partito dell’Unione Democratica Federale ha raccolto le firme per un referendum, ma l’esito è stato favorevole al governo municipale. Ben due terzi dei cittadini hanno detto sì all’uso dei soldi pubblici per organizzare anche tutti gli eventi a latere di quello principale.
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