Nella Tunisia terra di accoglienza e dialogo, Ghriba è un faro di tolleranza in un Mediterraneo diviso

Nella Tunisia terra di accoglienza e dialogo, Ghriba è un faro di tolleranza in un Mediterraneo diviso

4 Novembre 2024 0

Mentre il mondo assiste con preoccupazione alla recrudescenza dell’antisemitismo, la Sinagoga di Ghriba, situata sull’isola tunisina di Djerba, continua a brillare come un faro di tolleranza e convivenza pacifica. La presenza di comunità ebraiche, cristiane e musulmane ha caratterizzato l’identità tunisina per secoli e la Sinagoga di Ghriba, gioiello ebraico nel cuore dell’isola meridionale di Djerba, rappresenta la testimonianza di questa convivenza.

Gli ebrei tunisini hanno contribuito in modo significativo alla vita economica e culturale del paese, svolgendo un ruolo importante nel commercio, nell’artigianato e nelle professioni liberali. Nonostante periodi di tensioni e persecuzioni, la Tunisia è riuscita a preservare un modello di convivenza interreligiosa unico nel suo genere, caratterizzato da un profondo rispetto reciproco e da una volontà di dialogo e comprensione tra le diverse comunità.

Le origini

La Sinagoga di Ghriba, situata sull’isola di Djerba in Tunisia, è uno dei luoghi di culto ebraici più antichi e venerati al mondo. La sua storia si intreccia indissolubilmente con quella dell’isola e della comunità ebraica tunisina, offrendo un affascinante esempio di convivenza tra culture diverse. Le sue origini sono avvolte da un alone di mistero e leggenda. Secondo una delle tradizioni più diffuse, la sinagoga sarebbe stata costruita in seguito alla distruzione del Tempio di Salomone a Gerusalemme. 

Un gruppo di sacerdoti ebrei, fuggendo dalla Palestina, si sarebbe rifugiato a Djerba, portando con sé preziosi oggetti sacri e rovine del vecchio tempio fondando la sinagoga. Un’altra leggenda narra che la sinagoga sorgesse sul luogo in cui viveva una giovane donna, la cui purezza e santità la rendevano unica. Dopo la sua morte, il suo corpo incorrotto fu trovato in una grotta, che divenne presto oggetto di venerazione e luogo di pellegrinaggio.

Gli studi archeologici e storici più recenti suggeriscono una datazione meno remota, collocando la costruzione della sinagoga tra il XII e il XV secolo. Nonostante le incertezze sulla data esatta, è indubbio che la Sinagoga di Ghriba rappresenti uno dei più antichi luoghi di culto ebraici al mondo e un testimone della lunga e complessa storia della presenza ebraica in Tunisia. 

La stessa architettura della sinagoga presenta un interessante mix di influenze, dal romanico al bizantino, al maghrebino, riflettendo la complessa storia dell’isola di Djerba e i contatti con diverse culture. Nel corso dei secoli, la sinagoga è stata oggetto di numerosi restauri e modifiche, a causa di eventi naturali, guerre e cambiamenti religiosi. Nonostante ciò, ha sempre mantenuto il suo ruolo centrale nella vita della comunità ebraica di Djerba, fungendo da luogo di culto, di studio e di ritrovo per i fedeli.

Ogni anno, in occasione della festività ebraica di Lag Ba’omer – che cade il 33mo giorno dell’Omer, ossia il 34mo giorno a partire dalla prima sera di Pesach, quindi nel periodo tra aprile e maggio del calendario gregoriano -migliaia di pellegrini si recano a Djerba per visitare la Sinagoga di Ghriba e partecipare alle celebrazioni. 

Questo pellegrinaggio, uno dei più importanti del mondo ebraico, è un’occasione per rinnovare la fede, rafforzare i legami comunitari e onorare la storia millenaria della sinagoga. Le celebrazioni includono preghiere, canti, danze e processioni, il tutto avvolto in un’atmosfera di grande spiritualità e gioia. Un momento particolarmente significativo è l’accensione dei falò, un’usanza che simboleggia la luce della Torah e la speranza per il futuro.

Un simbolo di convivenza

Per secoli, la Sinagoga di Ghriba è stata un punto di riferimento per la comunità ebraica tunisina e un luogo di pellegrinaggio per ebrei provenienti da tutto il mondo. La sua esistenza è stata resa possibile grazie alla tolleranza e all’accoglienza dimostrata dalla popolazione musulmana locale. 

La sinagoga è stata spesso considerata un simbolo di convivenza tra ebrei e musulmani, un esempio di come culture diverse possano coesistere pacificamente. Tuttavia, la storia della comunità ebraica tunisina non è stata sempre facile. Nel corso dei secoli, gli ebrei hanno dovuto affrontare periodi di persecuzione e discriminazione, ma sono sempre riusciti a mantenere viva la loro identità e a proteggere i loro luoghi di culto.

Anni difficili

Negli ultimi decenni, la comunità ebraica tunisina ha subito un forte declino a causa dell’emigrazione verso paesi occidentali. Nonostante ciò, la Sinagoga di Ghriba continua ad essere un luogo di grande significato religioso e culturale. Nei dieci anni successivi alla rivoluzione, sotto la guida degli islamisti, il paese nordafricano ha dovuto affrontare una serie di attentati terroristici che hanno colpito luoghi simbolo del turismo e della vita civile. 

La Sinagoga di Ghriba non è stata esente dalla violenza e per questo oggi il presidio delle forze di sicurezza è stato rafforzato con controlli scanner prima di accedere al luogo di culto. Gli attentati, oltre a causare diverse vittime, hanno gravemente danneggiato l’immagine del paese e messo a repentaglio la stabilità politica e sociale.  Tuttavia la stragrande maggioranza dei tunisini condanna fermamente questi atti di violenza e continua a impegnarsi per preservare i valori di tolleranza e apertura che hanno sempre caratterizzato la loro società. Nonostante ciò il futuro della Sinagoga di Ghriba e della comunità ebraica tunisina è incerto. Le sfide legate all’estremismo religioso, che si nutre della violenza e degli orrori del conflitto in Medio Oriente, rappresentano una minaccia costante per la convivenza pacifica e la tutela del patrimonio culturale e religioso del paese.  

Il ritorno del turismo dal Regno Unito

Dopo una pausa di oltre dieci anni, l’aeroporto di Djerba Zarzis ha accolto calorosamente sabato sera il primo volo da Londra con 147 passeggeri a bordo. Secondo Hisham Mahawashi, direttore regionale del turismo, questa settimana sono attesi altri voli dal Regno Unito, tra cui due da Manchester. Questo incremento dei collegamenti aerei è un chiaro segnale del miglioramento della percezione della sicurezza in Tunisia e delle crescenti aspettative per il settore turistico. Il ritorno dei flussi turistici inglesi rappresenta una boccata d’ossigeno per l’economia locale e nazionale. 

Il governo tunisino stima infatti una crescita significativa del settore nel 2025, con un aumento del quattro per cento dei pernottamenti e delle entrate turistiche, sostenuto da un volume di investimenti di 600 milioni di dinari (circa 190 milioni di euro). Il bilancio dello Stato per il 2025 considera di raggiungere i 10,2 milioni di turisti, generando entrate di circa 7,5 miliardi di dinari (2,21 miliardi di euro), rispetto ai 9,88 milioni di turisti e 7,2 miliardi di dinari (2,13 miliardi di euro) stimati per il 2024.

Un futuro di pace

La Sinagoga di Ghriba a Djerba rappresenta un patrimonio inestimabile non solo per la comunità ebraica, ma per l’intera umanità. È un monito a non dimenticare le nostre radici comuni e a lavorare insieme per costruire un futuro di pace e prosperità per tutti.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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