La Tunisia riscopre sé stessa: il viaggio nel Rinascimento mediterraneo parte da Cartagine

La Tunisia riscopre sé stessa: il viaggio nel Rinascimento mediterraneo parte da Cartagine

8 Ottobre 2025 0

Nell’area costiera compresa tra Carthage Salammbo ed El Kram, in Tunisia, nasce Vérand’Art, un nuovo spazio culturale affacciato sul suggestivo monte Bou Kornine. Questo centro multidisciplinare si propone come un polo di valorizzazione del patrimonio e del turismo culturale, aperto alla gioventù tunisina e ai visitatori di tutto il mondo. Luminosa e accogliente, la struttura è stata pensata per fondere arte e natura in un unico ambiente polivalente, situato a pochi passi dall’antico porto punico di Cartagine. Vérand’Art ospiterà un ricco calendario di eventi: mostre, incontri, dibattiti e spettacoli di piccolo formato, pensati per stimolare il dialogo tra culture e generazioni.

Un pensiero libero, barriera invalicabile contro l’immobilismo intellettuale

La cultura, come ha più volte affermato il presidente tunisino Kais Saied, è “un settore della sovranità nazionale e non si riduce a festival o mostre stagionali di pochi giorni o settimane”, in Tunisia, dove ogni evento culturale o artistico si inserisce nel contesto delle cause di libertà e liberazione, come dovrebbe essere in tutto il mondo. Porte aperte “a chi abbraccia il pensiero libero e si oppone a coloro che hanno come unico scopo il guadagno materiale, senza alcun rispetto per i valori umani”, è questo lo spirito su cui fa leva il Rinascimento tunisino oggi, tra festival, eventi e spazi culturali che si animano di nuova linfa e dignità, promuovendo un pensiero libero, quale “barriera invalicabile non solo contro l’immobilismo intellettuale, ma anche contro l’estremismo e il terrorismo”.

L’apertura di un nuovo polo culturale a Carthage Salammbô

L’apertura di un nuovo polo culturale a Cartagine non può che evocare il profondo legame tra questo luogo e la letteratura. Le sue rovine riportano alla mente la travagliata genesi di Salammbô di Gustave Flaubert. Dopo il successo di Madame Bovary (1857), lo scrittore francese cercava un progetto “epico”, ma incontrò un ostacolo insormontabile: la totale assenza di riferimenti sensoriali per descrivere la Cartagine del III secolo a.C., distrutta da secoli. La sua mania per l’esattezza scientifica si scontrava con la natura immaginaria del soggetto.

La svolta arrivò nel 1858, quando Flaubert decise di intraprendere un viaggio di due mesi in Tunisia. Non per ritrovare la città perduta, ma per impregnarsi dell’atmosfera del luogo: il colore del mare, la forma delle dune, la luce africana. Al ritorno, distrusse la prima versione del manoscritto e scrisse: “Cartagine è completamente da rifare, o meglio da fare; demolisco tutto. Era assurdo! Impossibile! Falso!”. Quel viaggio, unendo documentazione storica e percezioni sensoriali, trasformò un progetto incerto in un capolavoro sontuoso e sanguinario, pubblicato nel 1862.

Dall’antichità classica alle Medine

Il nuovo spazio Vérand’Art si inserisce nel più ampio quadro del Rinascimento culturale tunisino, volto a valorizzare un patrimonio storico e artistico di portata mondiale. La Tunisia è infatti un crocevia di civiltà che custodisce tesori riconosciuti dall’UNESCO: dall’antichità classica alle medine islamiche, dalle tradizioni popolari ai simboli dell’arte mediterranea. Spiccano il sito archeologico di Cartagine e l’imponente Anfiteatro Romano di El Jem, tra i meglio conservati al mondo, le rovine di Dougga, perfettamente integre, e l’antica città punica di Kerkouane, mai ricostruita dai Romani. Le medine di Tunisi, Kairouan e Sousse, con i loro souk, palazzi e fortezze, raccontano una storia viva di spiritualità e commercio. A completare il quadro, il Museo del Bardo, celebre per la sua collezione di mosaici romani, e il pittoresco villaggio di Sidi Bou Said, sospeso tra bianco, blu e Mediterraneo.

La Goulette, Piccola Sicilia patrimonio dei tunisini

FOTO - Chiesa a La Goulette
FOTO – Chiesa a La Goulette

A pochi chilometri da Cartagine sorge La Goulette, testimonianza viva di convivenza e scambi culturali. “Un luogo che ha tutto il potenziale per passare da meta di turismo popolare a destinazione di turismo culturale”, afferma Mohamed Abdelmajid, presidente dell’associazione Piccola Sicilia. Presso la sua sede si organizzano incontri di poesia, presentazioni di libri ed eventi dedicati ai legami indissolubili tra Tunisia e Italia, in particolare con la Sicilia e la Sardegna — isole che, nei secoli, hanno conosciuto anche un’emigrazione in senso opposto ai flussi attuali.

Un eredità italiana che oggi appartiene ai tunisini”, enfatizza il presidente della Piccola Sicilia, custode di innumerevoli aneddoti e storie dello storico quartiere. Dove sorge la Église Saint-Augustin-et-Saint-Fidèle, che ospita la Madonna di Trapani, portata ogni anno in processione per la Kharja de Notre Dame. La prima pietra della cattedrale nel quartiere italiano fu posata nel 1848, e oggi la chiesa è ancora un luogo di fede vivo e accogliente. Ogni domenica ospita la messa in inglese per una comunità multiculturale di fedeli europei e africani. Qui vivono anche le Suore Missionarie della Carità di Madre Teresa, che assistono anziane di origine italiana e persone vulnerabili della comunità locale.

Nuova vita anima edifici storici in disuso

FOTO - Palazzo del Bey a La Marsa
FOTO – Palazzo del Bey a La Marsa

Numerosi edifici storici stanno vedendo nuova vita in Tunisia, non ultime le piazze Monji Slim e Barcelone, nel centro di Tunisi. Il prossimo 9 ottobre, il Palazzo Ahmed Bey di La Marsa — recentemente restaurato — ospiterà la mostra itinerante Italianisances, dedicata all’influenza dell’architettura italiana a Tunisi e dintorni. L’iniziativa, promossa da associazioni tunisine e italiane tra cui Nous Tous, Amit, Laam e il Centro culturale Dante Alighieri, con il sostegno della Fondazione Rosa Luxemburg, celebra la fusione tra tradizione costruttiva italiana e sensibilità tunisina.

Il restauro del Palazzo, un tempo residenza della dinastia husseinita, rappresenta una vera e propria rinascita per La Marsa. Un edificio di 14 ettari, abbandonato per anni, è oggi un faro culturale grazie a un ambizioso progetto sostenuto dall’Istituto nazionale del patrimonio (Inp) e dall’imprenditore Mahmoud Redissi. Gli artigiani hanno ripristinato i decori originali basandosi su foto d’epoca, ridando vita ai soffitti dipinti, ai marmi e al salone d’onore con i ritratti dei bey. Restaurata anche la khabcha, lo stemma della dinastia husseinita. Riaperto a settembre come spazio culturale multifunzionale, il Palazzo Ahmed Bey è destinato a diventare un centro vivo di mostre, eventi e attività artistiche.

FOTO - Place Barcelone, Tunisi
FOTO – Place Barcelone, Tunisi

La vivacità culturale, leva del turismo

Questa vivacità culturale contribuisce a una stagione turistica in forte ripresa. Secondo l’Ufficio nazionale del turismo (Ontt), al 30 settembre il fatturato ha raggiunto 6,264 miliardi di dinari (1,83 miliardi di euro), con un aumento dell’8,2% rispetto ai 5,789 miliardi dell’anno precedente. L’industria turistica si avvicina così ai livelli pre-pandemici, confermando la resilienza del Paese. Gli investimenti in infrastrutture, sostenibilità e innovazione stanno aprendo nuove opportunità, puntando su ecoturismo, turismo culturale e viaggi di lusso accessibili.

La Tunisia, forte del suo equilibrio tra natura, storia e cultura, punta ora anche ai mercati emergenti: India, Cina e Paesi del Golfo. Queste regioni, caratterizzate da una classe media in crescita e da un interesse crescente per i viaggi, rappresentano nuove frontiere di espansione. Con strategie di marketing mirate, il Paese mira ad attrarre visitatori in cerca di esperienze autentiche e sostenibili.

Destinazione di turismo responsabile

Parallelamente, il Paese si sta affermando come destinazione di turismo responsabile. Dalle oasi del deserto ai parchi protetti, dalle coste incontaminate ai borghi storici, il Paese offre un mosaico di ecosistemi naturali e culturali. L’introduzione di hotel eco-compatibili, progetti di turismo verde e la conservazione dei siti storici consolidano la reputazione della Tunisia come modello mediterraneo di rinascita culturale e ambientale.

 

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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