Kazakistan, nuove regole per la castrazione chimica dei pedofili
In Kazakistan è già in vigore da due settimane la nuova norma sulla castrazione chimica dei pedofili. Nel 2024 era stata introdotta la condanna all’ergastolo per gli individui riconosciuti colpevoli di questo odioso crimine. Con un ulteriore emendamento, dal 17 ottobre di quest’anno potranno uscire dal carcere coloro che non presentano segni di squilibrio mentale, a una condizione: essere stati castrati chimicamente sei mesi prima del termine della sentenza.
Dodici mesi prima della scadenza, l’amministrazione carceraria deve presentare al tribunale il materiale sul recluso in questione. Su costui verrà quindi condotto un esame psichiatrico forense con valutare la presenza o l’assenza di disordini mentali o di tendenza alla violenza sessuale. La norma quindi esclude coloro a cui è già stata diagnosticata una malattia mentale. Chi viene valutato privo di tali caratteristiche, verrà castrato e rilasciato.
La castrazione chimica era in realtà già presente dal 2018 come possibilità nell’ordinamento, ma il legislatore ha deciso di modificarne l’applicazione. La prima avrebbe dovuto essere effettuata sette anni fa, ma una disputa legale sulla retroattività della legge ne ha bloccato l’esecuzione. Il condannato è quindi uscito intatto dalla colonia penale allo scadere del termine previsto.

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