Il presidente del Perù riceve Josep Borrell e ottiene l’appoggio dell’Unione Europea
Il presidente della Repubblica del Perù Pedro Castillo Terrones ha accolto gli investitori europei con i loro progetti da sviluppare nel Paese andino. I primi due giorni di novembre sono infatti stati dedicati alla visita ufficiale presso il Palacio de Gobierno da parte di Josep Borrell, Alto rappresentante UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Alla riunione hanno partecipato anche il Ministro degli Esteri peruviano e quello del Commercio estero e del Turismo. Il presidente Castillo ha detto che il governo sta lavorando per creare le giuste condizioni che permettano gli investimenti europei, cioè regole chiare e certezza del diritto, ma ha aggiunto che i progetti devono essere attuati con responsabilità, equilibrio e trasparenza, oltre che con cura verso l’ambiente e rispetto della cultura e dei principi delle comunità locali. Borrell ha garantito sostegno e considerazione da parte dell’Unione Europea, sottolineando come Castillo sia salito al potere con piena legittimità democratica. Nel frattempo, si è dimesso il ministro dell’Interno Luis Barranzuela. Dopo appena un mese dall’assunzione della carica è già uscito di scena: pur negando le accuse anche di fronte all’evidenza, l’opinione pubblica non poteva perdonargli di aver organizzato una festa in casa sua proprio in spregio a quelle restrizioni contro il coronavirus che il suo stesso dicastero aveva imposto nella riunione del 31 ottobre. La posizione di Barranzuela era comunque traballante fin dall’inizio, a causa di alcuni precedenti sgraditi del suo curriculum: ad esempio, l’aver sostenuto apertamente i produttori fuorilegge di foglie di coca e l’aver fatto da avvocato a una presunta organizzazione criminale, Los Dinámicos del Centro.
Nel villaggio di Mangual, nel nord del Perù, non erano a conoscenza della pandemia di Covid-19. Gli abitanti ne hanno saputo solamente nel mese di ottobre, quando alcuni operatori sanitari sono giunti via fiume per portare il vaccino anche a loro, 800 dosi di Sinopharm refrigerate con ghiaccio secco. Mariano Quisto, il leader della comunità indigena degli Urarina che vive nella parte più remota della regione di Loreto, ha dichiarato tramite un interprete che non sapevano nulla della situazione; altre comunità di Urarina invece hanno avuto almeno cinque decessi da Covid e dunque erano al corrente delle circostanze. Questi villaggi comunque lamentavano già l’assenza di aiuti medici ben prima che scoppiasse la pandemia, non avendo tra loro alcun dottore ma soffrendo tra l’altro di malaria, congiuntivite e diarree. Purtroppo è faticoso portare assistenza sanitaria alle comunità sparse nella foresta amazzonica: per raggiungere Mangual, gli specialisti hanno viaggiato in barca per tre giorni, trovando il corso dei fiumi bloccato da secche o da alberi caduti. Il ritorno della squadra sanitaria per la seconda vaccinazione è previsto nel mese di novembre; gli abitanti ora temono infatti che qualche commerciante di passaggio possa portare l’infezione.
Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.