Guerra dei dazi, Trump concede una tregua a Canada e Messico

Guerra dei dazi, Trump concede una tregua a Canada e Messico

5 Febbraio 2025 0

Il presidente americano Donald Trump ha sospeso la prevista applicazione dei nuovi dazi del 25% sui prodotti importati da Canada e Messico. Ha deciso di concedere una tregua di 30 giorni dopo una serie di telefonate coi leader dei due Paesi confinanti.

La posizione di Trump

La minaccia di tali pesanti dazi serviva, nelle intenzioni di Trump, a costringere Canada e Messico a cooperare di più nella guerra contro narcotraffico e immigrazione clandestina. Questi due Paesi sono i maggiori partner commerciali degli Stati Uniti, ma secondo la Casa Bianca il rischio di complicare i rapporti con essi vale alle scopo di “proteggere gli americani” contro due fenomeni ad alta pericolosità sociale: l’afflusso incontrollato di clandestini e quello della droga sintetica fentanyl. Trump si è dichiarato estremamente soddisfatto del primo risultato ottenuto, cioè la disponibilità mostrata immediatamente dai due vicini a collaborare sui temi in questione e a trattare in ambito commerciale.

Le offerte del Messico

Per raggiungere un accordo con la presidente messicana Claudia Sheinbaum è bastata una telefonata. Ed si è rivelata, dice Trump, una “conversazione molto amichevole”, che ha aperta alla prospettiva positiva di ulteriori negoziati. La Sheinbaum, in carica dallo scorso ottobre, ha promesso a Trump di dispiegare subito lungo il confine 10mila uomini della Guardia Nacional. L’obiettivo è contrastare su tutta la lunghissima frontiera il narcotraffico proveniente da sud, soprattutto quello di fentanyl. In cambio, gli USA si impegnano a impedire l’esportazione illegale verso il Messico di armi d’assalto o ad alto calibro.

Le concessioni del Canada

Col premier canadese Justin Trudeau ci sono state invece due telefonate. Alla fine Trump ha ottenuto la promessa di un impegno congiunto nella lotta al crimine organizzato che passa attraverso il confine, soprattutto quello relativo a narcotraffico e riciclaggio di denaro sporco. Il Canada destinerà circa un miliardo di dollari al rafforzamento dei controlli frontalieri con nuovo personale e nuovi mezzi, oltre al coordinamento coi colleghi statunitensi per fermare l’afflusso di fentanyl. Il leader dei Conservatori Pierre Poilievre, indicato dai sondaggi come possibile vincitore alle prossime elezioni politiche, ha espresso sollievo per la pausa tariffaria ottenuta da Trudeau, ma ha chiesto a quest’ultimo di portare la questione in Parlamento.

I possibili danni all’economia canadese

La tregua lascia comunque preoccupati e agitati gli esponenti di diversi ambiti dell’economia nordamericana. Dicono che potrebbe subire dei danni in primo luogo il turismo, sia quello canadese verso gli USA che quello dell’Alaska, che riceve numerose visite e dunque introiti dal Canada. Il presidente dell’Associazione dei produttori automobilistici canadesi Brian Kingston spiega che tale settore è fortemente integrato a livello continentale. I componenti e i pezzi di ricambio arrivano da tutti e tre i Paesi in questione e dunque devono passare diverse volte fra USA, Messico e Canada prima di essere montati infine nei veicoli. Kingston ha detto che i membri dell’Associazione, che include fra gli altri Ford, General Motors e Stellantis, stanno cercando di prepararsi anche allo scenario peggiore.

Redazione Strumenti Politici
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