La classifica aggiornata dei passaporti più forti del 2025

La classifica aggiornata dei passaporti più forti del 2025

20 Marzo 2025 0

L’ultima versione della classifica dei passaporti più “forti” ha visto avanzare l’Europa continentale e peggiorare l’anglosfera. Lo speciale elenco viene aggiornato sulla base dei dati forniti dalla International Air Transport Authority (IATA). Lo redige la società di consulenza Henley & Partners, che ha sede a Londra.

Singapore in testa

Il passaporto di Singapore consente di visitare il maggior numero di Paesi senza bisogno del previo ottenimento di un visto oppure col visto applicato direttamente all’arrivo. I singaporiani possono entrare con una modalità di ingresso facilitata in 193 Paesi, praticamente tutti quelli delle Nazioni Unite (esclusi i due osservatori, Santa Sede e Palestina). In realtà, al mondo vi sono più passaporti riconosciuti che Stati sovrani: sono infatti 199, mentre le destinazioni di viaggio che fanno parte della banca dati IATA sono 227. La Henley & Partners non include nel conteggio i passaporti emessi da alcune entità non pienamente sovrane, come ad esempio le isole Cayman che sono un territorio britannico d’oltremare e dipendono in ultima analisi dalla monarchia del Regno Unito.

Europa in alto

Dal terzo al decimo posto della classifica vi è un gran numero di Paesi europei. Italia, Germania, Finlandia, Danimarca, Irlanda e Francia portano la medaglia di bronzo: con il loro passaporto si possono visitare senza visto 189 Stati. Fra le altre, Olanda e Svezia sono quarte, Repubblica Ceca e Ungheria settime, l’Estonia è ottava, Croazia e Slovacchia none, Lituania e Islanda decime. La Svizzera è soltanto quinta, come la Grecia. Quest’ultima sta ricevendo un numero crescente di richieste di residenza da stranieri disposti a effettuare investimenti immobiliari di alto livello.

Visti d’oro

La procedura imposta da Atene per questa tipologia di “visti d’oro” è molto rapida, dunque particolarmente appetibile rispetto a quella di altri Paesi: solamente 60 giorni, insieme a una serie di vantaggi accessori, rispetto ai 18 mesi necessari per il visto analogo concesso da Lisbona. Il passaporto portoghese è comunque al quarto posto, sopra quello greco. Mantiene ancora la terza posizione il passaporto spagnolo, ma forse non per molto: Madrid infatti terminerà quest’anno il suo programma di visti d’oro iniziato nel 2013, che ha portato notevoli investimenti nel Paese da parte di facoltosi stranieri intenzionati a ottenere una seconda cittadinanza.

Miglioramenti

Fra i Paesi non europei della top ten spiccano al secondo posto Giappone e Corea del Sud. Tokyo è scesa rispetto al passato, ma ha mantenuto il podio grazie alla riapertura dell’accesso senza visti in Cina dopo le chiusure da Covid. La Nuova Zelanda è al quinto posto, l’Australia al sesto e il Canada al settimo. Gli Emirati Arabi Uniti sono ottavi: è il Paese musulmano più in alto in classifica e uno di quelli che hanno brillantemente scalato la graduatoria, salendo di 32 posizioni dal 2015 in poi. Idem la Cina, che negli ultimi dieci anni è salita dal 94esimo al 60esimo posto. Pure il Kazakistan ha fatto un passo avanti, salendo dal 66esimo al 65esimo gradino e avendo oggi accesso libero per 77 destinazioni.

Peggioramenti

L’ultimo posto della classifica è stabilmente occupato dall’Afghanistan, che quest’anno ha perso altre due destinazioni visa-free. Non se la passano bene nemmeno i cittadini degli Stati africani, che si vedono spesso rifiutare le richieste di ottenimento di visto da parte di Paesi di altri continenti. In particolare, i visti dell’area Schengen vengono negati con frequenza molto maggiore rispetto al passato ai richiedenti delle Comore, della Guinea-Bissau, del Ghana, del Mali, del Sudan e del Senegal. Nell’ultimo decennio sono stati ventidue i Paesi che hanno peggiorato la situazione: fra di essi Venezuela e Vanuatu, ma anche il Canada, oggi al settimo posto, e gli USA, passati dalla seconda al nona posizione.

I problemi di USA e UK

Da qualche anno gli americani cercano con insistenza alternative per un’eventuale fuga. Più ancora dei turchi, dei filippini, degli indiani e dei britannici, gli statunitensi sono oggi fra i principali clienti di agenzie come la Henley & Partners, che consigliano e agevolano nell’ottenimento di una doppia cittadinanza. Anche il passaporto del Regno Unito, situato al sesto posto, è meno prestigioso che in passato. Dal 2026 i britannici dovranno acquisire un visto per entrare in una serie di Paesi UE dai quali prima erano esentati. Con l’entrata a pieno regime dei sistemi di registrazione digitale dei viaggiatori EES (Entry/Exit System) ed ETIAS (European Travel Information and Authorisation System), dovranno infatti pagare una piccola somma per tale servizio.

Redazione Strumenti Politici
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